In questi ultimi giorni si sono aggiunti ulteriori tentativi, da parte dei nemici della democrazia, di sabotare il “maledetto voto” del 9 febbraio.
Prima c’era l’iniziativa contro il 9 febbraio denominata “fuori dal vicolo cieco” (e dentro a capofitto nel baratro), finanziata dal miliardario residente negli USA.
Poi è arrivato il comitato “pro bilaterali”, in realtà “pro libera circolazione delle persone senza limiti”, già infarcito di spalancatori di frontiere, reggicoda della ministra del 5% nonché esponenti dei partiti $torici (tra cui il Senatore Pippone Lombardi): tanto per chiarire chi è pro e chi è contro i ticinesi.
Liberali una cippa
Adesso, strano che non si siano fatti vivi prima, si aggiungono anche i signori (nel vero senso della parola perché questi sono tutti plurimilionari) del cosiddetto Think tank (usano l’inglese che fa più figo e più “aperto”, mica una lingua nazionale da razzisti e xenofobi) “Avenir Suisse”.
Un Think tank che, senza ironia, si definisce “orientato verso una visione liberale della società”.
Si tratta di plateali balle di Fra’ Luca, dal momento che il Think tank in questione altro non è che il megafono dei “poteri forti”. Ed ha una precisa missione: fare il lavaggio del cervello alla popolazione per convincerla a sposare le sue posizioni.
Lo dice Avenir suisse nel suo sito, dove possiamo leggere: «Si prefigge di dare un contributo tempestivo alla costruzione dell’opinione economica e sociopolitica del Paese e di preparare così il terreno intellettuale per quelle riforme che sono fondamentali per il benessere, la qualità di vita e la competitività». Uella, viene da dire! I signori pensano di essere dei grandi filosofi!
Per “benessere, qualità di vita e competitività” si intende, ma è ovvio, la saccoccia dei promotori del Think tank dal borsello già rigonfio fino a scoppiare.
Demolire i diritti popolare
Ecco dunque che Avenir suisse si mette in testa di demolire i diritti popolari. E, senza vergogna, fa anche delle proposte concrete.
Del tipo: raddoppiamo il numero di firme necessarie alla riuscita di un’iniziativa popolare. Introduciamo la censura preventiva delle iniziative. E via sproloquiando. Ohibò. Ecco servito l’ennesimo regalo al cittadino svizzero. Arrivano i borsoni e pretendono rottamare i diritti democratici.
Il fastidio dei “poteri forti”
Come è giunto il Think tank alla “proposta indecente”? Facile: si è accorto che non solo le iniziative si moltiplicano, ma – orrore! – vengono anche accettate dal popolo. In particolare quelle sbagliate, come l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa”.
I diritti popolari si dimostrano sempre più un ostacolo ai “poteri forti”; e questi ultimi, nascosti dietro il loro Think tank, si promettono di asfaltarli. Bella roba.
E hanno il coraggio, quelli di Avenir suisse, di definirsi «di impostazione liberale»? Hanno il coraggio di sostenere di muoversi «a favore della qualità di vita»? Forse che la devastante libera circolazione delle persone – che i sedicenti “avveniristici” difendono per poter continuare allegramente ad assumere stranieri al posto di svizzeri – ha portato qualità di vita? No! Ha portato disoccupazione, povertà e delinquenza. Lo sperimentiamo tutti i giorni.
Attacco alla Svizzera
La situazione è molto semplice. La democrazia diretta ed i diritti popolari danno sempre più fastidio ai poteri forti. Perché impedisce ai loro rappresentanti di farsi gli affari propri sulle spalle dei cittadini. E adesso i poteri forti partono all’assalto dei diritti popolari.
Sostenendo, in sprezzo del ridicolo, che rottamare i diritti del cittadino gli porterebbe “benessere e qualità di vita”.
Qui c’è qualcuno che crede che la gente svizzera sia scema del tutto. Una cosa è certa. Questi squallidi tentativi manipolatori vanno smascherati subito per quello che sono: un attacco alla Svizzera. E stroncati sul nascere.
Lorenzo Quadri