Annunciato lo scambio automatico d’informazioni per il 2017 – 2018

Come volevasi dimostrare prosegue la calata di braghe sul segreto bancario, che ormai è stato completamente smantellato. La ministra del 5% Widmer Schlumpf ed il Consiglio federale hanno annunciato che dal 2017 – 2018 sarà in vigore lo scambio automatico di informazioni.

Non propriamente nell’antichità classica ma nel vicino 2009, l’allora ministro delle finanze Hans Rudolf Merz dichiarò che “il segreto bancario non è negoziabile”. 5 anni dopo – quindi pochissimo, considerati i tempi della politica – sul segreto bancario viene posta la pietra tombale.

Svenduti senza contropartita

Ecco il bel risultato dei continui cambiamenti di strategia (?) del Consiglio federale. Sempre, però, improntati alla calata di braghe. Causa la crisi economica, la piazza finanziaria Svizzera à stata letteralmente presa d’assalto da Stati esteri bancarottieri. Ed ha dimostrato allarmante debolezza. La  ministra del 5% ha svenduto il segreto bancario – e la piazza finanziaria – senza contropartita. La Svizzera dunque ha ceduto su tutta la linea senza ottenere nulla in cambio. Basti dire che  rimaniamo sulle black list illegali della vicina ed ex amica penisola.

Il primo capitolo

Non ci vuole certo il mago Otelma per prevedere che il segreto bancario non è che il primo capitolo. Vista la facilità con cui Stati  – che qualcuno ancora si ostina a definire “amici” solo perché abbiamo con essi degli accordi  bilaterali da cui a guadagnarci sono peraltro loro – hanno ottenuto tutto quello che volevano, è chiaro che ritenteranno il gioco in altri settori. Con lo stesso risultato.

Reciprocità?

La storiella della reciprocità nella trasmissione automatica di informazioni, poi, è la consueta fregaccia per tenere buoni gli svizzerotti  fessi che si bevono di tutto e di più. Solo i Consiglieri federali potrebbero prenderla per buona. La realtà è che nessun paese si sogna di fare il primo della classe nel masochistico smantellamento della propria piazza finanziaria. Nessuno tranne la Svizzera. Francia, Gran Bertagna, USA, eccetera troveranno gli escamotage per non conformarsi a ciò che loro pretendono dal nostro Paese. Gli unici non solo a fare tutto quello che si sono impegnati a fare, ma addirittura di più saranno i soliti svizzerotti. Che resteranno fregati ancora una volta.

Rapporti con l’Italia

La notizia del funerale del segreto bancario tra un paio d’anni è particolarmente deleteria per i rapporti con l’Italia. A questo punto, infatti, non si capisce perché l’Italia dovrebbe essere interessata a  concludere con il nostro paese degli accordi che prevedono delle concessioni da parte sua quando sa già benissimo che, al più tardi tra tre anni, otterrà lo scambio di informazioni “gratis”. Continuerà dunque a fare melina per i prossimi tre anni, simulando malleabilità all’avvicinarsi della data del  versamento dei ristorni delle imposte alla fonte dei frontalieri per poi voltare bandiera non appena scampato il pericolo.

La ministra del 5%  – quella che in giugno, assieme al suo scudiero De Watteville, raccontava la storiella della conclusione imminente delle trattative – con questa “geniale” mossa le trattative le ha boicottate. A danno della Svizzera e del Ticino. A dimostrazione, quindi, della sua malafede. Ci spieghi la Consigliera federale non eletta perché l’Italia dovrebbe ora affrettarsi a concludere accordi: per dover pagare ciò che nel giro di un paio d’anni otterrà in regalo? Come recita il noto slogan: “non sono mica scemo”.

 

Sappiamo chi ringraziare

E’ poi chiaro che la spirale discendente non è ancora terminata. Il Consiglio federale ha ribadito che il segreto bancario per gli Svizzeri non si tocca. Questa affermazione ha lo stesso valore di quella del 2009 secondo cui “il segreto bancario non è negoziabile”.

Widmer Schlumpf, marionetta della $inistra cui deve la cadrega, ha già detto che intende abolire il segreto bancario anche per gli svizzeri. E lì si arriverà.

Quando sulla piazza finanziaria ticinese saranno spariti 6000 posti di lavoro con tutte le conseguenze occupazionali e fiscali del caso, quando il segreto bancario non ci sarà più neanche per gli svizzeri, ricordiamoci di “ringraziare” chi ha messo la catastrofica ministra del 5% in Consiglio federale contro la volontà popolare: $inistra e PPDog.

Lorenzo Quadri