Anche l’ultima missione elvetica a Bruxelles è stata un fallimento su tutta la linea

Nei rapporti con la fallita UE, la Svizzera si è fatta di nuovo fregare su tutta la linea.

Il “medico italiano” del PLR (quello che va in giro a bullarsi che lui mai dirà “Switzerland first”) dovrebbe porsi qualche domandina (eufemismo) sui risultati della propria politica estera. Che sono inesistenti.

Altro che pensare di gonfiarsi l’ego con conferenze-ciofeca sull’Ucraina, a cui partecipano solo le scartine! Altro che – sempre con l’obiettivo di gonfiarsi l’ego – impegolare la Svizzera nel Consiglio di sicurezza del BidONU, dove la Confederella conterà meno del due di picche, ma in compenso manderà definitivamente in palta la propria neutralità!

Sempre peggio

Nei giorni scorsi la segretaria di Stato Livia Leu, capa negoziatoraper la Svizzera, si è recata a Bruxelles per “sottoscrivere il memorandum d’intesa” (corbezzoli!) sul contributo di coesione. Ovvero, sul pizzo da 1.3 MILIARDI che la partitocrazia insiste nel voler pagare agli eurobalivi. E nemmeno in cambio di nulla; in cambio di pesci in faccia.

In effetti la gita della sciura Livia a Bruxelles è stata l’ennesimo FLOP. Gli svizzerotti continuano a pagare ed a subire; gli eurofunzionarietti incassano e NON ringraziano. Al contrario:alzano la posta.

Dice la sciura Livia ai media di regime: “La firma (del memorandum) rappresenta una tappa importante, in quanto dimostra ancora una volta che la Confederazione è un partner affidabile”, questo dopo la decisione di non sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale.

Altro che affidabile: servile!

Qui qualcuno dev’essere caduto dal seggiolone da piccolo. In quante calate di braghe si pensa ancora di prodursi adducendo a pretesto la fregnaccia dell’ “affidabilità da dimostrare”?

La Svizzera per l’UE è ben più di un partner affidabile. La Svizzera è un partner servile. Al punto che, come ben sappiamo, allo scoppio della guerra in Ucraina in quattro e quattr’otto ha gettato nel water la propria storica neutralità per correre dietro ai Diktat europei. Non ancora contenti, i camerieri bernesi di Bruxelles riprendono masochisticamente tutti i pacchetti di sanzioni contro la Russia, senza nemmeno porsi il problema delle conseguenze negative per i cittadini elvetici. Perché “I ricchi svizzeri possono permettersi i rincari del carburante e delle materie prime”. Perché “gli svizzeri sono pronti a pagare il prezzo delle sanzioni alla Russia”: queste sono alcune delle boiate proferite negli scorsi mesi dai nostri sgovernanti!

Chi viola le regole?

La sciura Livia ha quindi eseguito, a nome della Svizzera, l’ennesimo piegamento a 90 grandi davanti all’UE, firmando il memorandum sul pizzo da 1.3 miliardi. Ma gli eurobalivi, da parte loro, nemmeno si degnano di ripristinare, in contropartita, una quisquilia quale la partecipazione elvetica ad Horizon. Partecipazione che illecitamente legano alla questione istituzionale.

Scusate, fateci capire: a violare le regole sono gli eurobalivi, però quelli che devono (?) continuare ossessivamente a dimostrare la propria affidabilità siamo noi? E questo perché il governicchio federale – per PAURA di una sconfessione popolare, non per altri motivi – ha rifiutato di sottoscrivere lo sconcio accordo quadro istituzionale?

Ne dobbiamo dunque dedurre che la Svizzera è ormai così asservita a Bruxelles da dover firmare qualsiasi ciofeca che essa propone?

Ci mancherebbe che, come Stato sovrano, non fossimo liberi di rifiutare un trattato se esso è monnezza, come era il caso dell’accordo quadro istituzionale che avrebbe trasformato la Svizzera in una colonia dell’UE!

L’ossessione

La Confederella, nella persona della sciura Livia, torna per l’ennesima volta da Bruxelles con le pive nel sacco. Ha versato 1.3 MILIARDI dei contribuenti alla fallita UE. In cambio non ha ottenuto nemmeno una misera apertura su un tema secondario quale la partecipazione ad Horizon.

Il messaggio trasmesso agli eurofunzionarietti è chiaro: Berna è ossessionata dalla presunta necessità di “dimostrare affidabilità”. E dunque, per il terrore di venire falsamente tacciata di inaffidabilità (uhhh, che pagüüüraaa!) si fa mettere i piedi in testa sempre e comunque.

La posizione negoziale elvetica è poi ulteriormente indebolita da iniziative del piffero. Ad esempio:

1) L’ennesima cappellata della partitocrazia in Consiglio nazionale. Ad inizio giugno, i politicanti triciclati hannoavuto la brillante idea di approvare una mozione che autorizza il governicchio a regalare all’UE un altro MILIARDO (i soldatini della casta trattano i miliardi dei contribuenti come se fossero noccioline) in cambio dell’associazione ad Horizon. Segnale per Bruxelles: venite pure a battere cassa, i soldi per voi ci sono!
2) Lo squinternato piano con cui il P$, purtroppo secondo partito a livello federale (vedremo ancora per quanto), intende far aderire la Svizzera all’UE contro la volontà popolare.

Messaggio per Bruxelles: schiacciateci pure gli ordini, aneliamo a diventare vostri sudditi!

FLOP Cassis

Ecco, magari è di tali questioni che il “medico italiano” (cit. Corriere della Sera) del PLR dovrebbe occuparsi. Perché l’unico dossier importante del suo Dipartimento, ovvero quello dei rapporti con la fallita UE, è un FLOP su tutta la linea.

Altro che lanciare fumogeni a scopo autopromozionale come la Conferenza-ciofeca sull’Ucraina o l’inutile ed autolesionista ingresso nel Consiglio di sicurezza del BidONU!

#swissexit

Lorenzo Quadri