Nuova scandalosa marchetta del Consiglio federale agli eurofalliti, e nümm a pagum 

Ma poi naturalmente ai cittadini elvetici i sette cocomeri vengono a dire che bisogna tirare la cinghia ed andare in pensione a 70 anni!

Sarebbero questi i risultati del “tasto reset” nei rapporti con l’UE? Avanti con lo Swissexit e con lo sciopero fiscale!

E ti pareva! Come il Mago Otelma aveva previsto, i sette camerieri dell’UE in Consiglio federale hanno fatto – con i soldi del solito sfigato contribuente – l’ennesimo regalo agli eurofalliti. E naturalmente al presidente “non astemio” della Commissione UE Jean-Claude “Grappino” Juncker. Il quale, ancora una volta, può tornare vittorioso a Bruxelles a pavoneggiarsi. Gli svizzerotti hanno di nuovo calato le braghe!

Gli eurolecchini del Consiglio federale  hanno infatti deciso di pagare quello che loro (e la stampa di regime) chiamano un (ulteriore) miliardo di coesione all’ UE. Un miliardo? La somma è 1.3 miliardi, quindi un terzo in più di quanto i camerieri dell’UE vogliono far credere ai cittadini per farli fessi! Giocando con la comunicazione, la casta tenta di minimizzare la cifra dello scandalo!

Pagamento volontario

La somma stratosferica di 1.3 miliardi di franchetti viene versata a titolo puramente volontario. Lo ha sottolineato lo stesso “Grappino” Juncker. Quindi non c’era alcun obbligo di pagamento da parte elvetica. E’ un regalo a tutti gli effetti. Come non c’è alcun obbligo da parte nostra di ricollocare i finti rifugiati del Belpaese. Però lo facciamo lo stesso grazie alla ministra del “devono entrare tutti” kompagna Simonetta Sommaruga. In cambio da Oltreramina riceviamo prese per i fondelli (vedi accordo sui frontalieri), pesci in faccia ed accuse di “xenofobia”.

Intanto gli svizzeri tirano la cinghia

Sempre meglio! Ai cittadini si dice che devono tirare la cinghia, che non ci sono soldi per l’AVS, che devono andare in pensione a settant’anni, eccetera. Però i miliardi da regalare alla fallita Unione europea si trovano. Ed i governi europei  assieme agli eurofunzionarietti – quelli che ci fanno invadere con la devastante libera circolazione delle persone, quelli che sono partiti all’assalto della nostra piazza finanziaria – se la ridono a bocca larga degli svizzerotti fessi che pagano MILIARDI in cambio di una cippa! E più vengono bistrattati, più pagano!

Complimenti, Doris uregiatta e compagnia cantante: è così che si invogliano i contribuenti elvetici a versare le imposte federali. Vi meritereste un bello sciopero fiscale.

“Investimento”? Tutte balle!

Ma la presa per i fondelli prosegue ad oltranza. La Doris uregiatta viene a raccontare la fregnaccia che il regalo di 1.3 miliardi sarebbe un “investimento”.  Doris, ma chi credi di prendere per scemi? Investimento? Di miliardi di coesione ne abbiamo già versati, con la scusa che servivano a diminuire le disparità tra gli Stati UE  (da quando siamo un membro dell’UE?) e quindi a contenere i flussi migratori. Con quali risultati? ZERO! Siamo invasi dall’immigrazione incontrollata! Ed in più, per tutto ringraziamento, ogni volta che il popolo prende delle decisioni per tutelare il paese dall’assalto alla diligenza, i balivi di Bruxelles si permettono di minacciarci e di ricattarci.

Come prima

Che gli 1,3 miliardi verranno versati in cambio di NIENTE lo avrebbe capito anche il Gigi di Viganello. Ma “Grappino” Juncker e la Doris uregiatta hanno pensato bene di esplicitarlo. I due piccioncini candidamente ammettono: non c’è alcun legame tra il REGALO e la famosa questione dello sconcio accordo quadro istituzionale, con cui gli eurofalliti pretendono di imporci automaticamente le loro leggi. Traduzione: l’UE incassa gli 1.3 miliardi e poi va avanti  come prima. Come prima, più di prima, pretenderà di colonizzarci.

Con una tolla che va oltre ogni decenza, “Grappino” Juncker ha pure dichiarato che “il termine accordo quadro è orribile, chiamiamolo accordo d’amicizia”. Prima di mettere un microfono davanti a questo signore, sarebbe bene farlo soffiare nell’etilometro. Accordo d’amicizia una pippa! Gli eurobalivi vogliono comandare in casa nostra e hanno il coraggio di parlare di “accordo d’amicizia”? Ma “vaffa”!

Era già deciso

L’epilogo di questo ennesimo scandalo bernese era prevedibile. La sedicente “politica europea” del Consiglio federale si riduce a due azioni: calate di braghe e marchette. Altro che la fregnaccia del tasto “reset” promesso dall’italo-svizzero KrankenCassis. Chi si è bevuto questa panzana, è servito.

La scorsa settimana il portavoce dei camerieri bernesi dell’UE aveva dichiarato che, in occasione della visita di “Grappino” Juncker, si sarebbe discusso del “miliardo” (sic!) di coesione. Era quindi evidente che il governicchio federale aveva già  deciso di prodursi nella maxi-marchetta da 1.3 miliardi. Perfino sulla somma hanno raccontato balle; non solo sulla volontà di negoziare (?) lo stratosferico REGALO.

Swissexit unica speranza

Povera Svizzera e poveri svizzeri.  Governati (?) da simili zerbini dell’UE, dove pensiamo di andare, se non dritti dritti nel baratro?

Vedremo cosa dirà il parlamento della maxi-marchetta da 1.3 miliardi. Ma, visto che all’assemblea federale la maggioranza ce l’ha il triciclo PLR-PPD-P$$, l’esito è scontato.  Calzoni abbassati ad altezza caviglia! Svizzerotti, pagate e tacete!

E qualcuno ha ancora il coraggio di dire che non bisogna lanciare l’iniziativa contro la libera circolazione delle persone? Ormai la nostra unica speranza è lo Swissexit.

Lorenzo Quadri