Prosegue la guerra dei Verdi agli automobilisti. Anche con ricatti morali e fake news

Intanto il governicchio federale rifiuta di intervenire per abbassare il prezzo della benzina, con conseguenze deleterie per automobilisti e stazioni di servizio della fascia di confine

Quando si tratta di perseguitare gli odiati automobilisti, le boiate dei cosiddetti “ecologisti” non conoscono limiti.

Ed infatti ecco che arriva un soldatino Verde-anguria in Consiglio nazionale a proporre l’introduzione del limite di velocità di 100 km/h in autostrada. E naturalmente oltregottardo la stampa di regime ci si getta a pesce.

Motivazione per la nuova chicane: “Da un lato si vuole rimediare alla dipendenza dalla Russia (sic!), dall’altro ridurre le emissioni di CO2”.

Ma questi politicanti pensano davvero che gli svizzerotti abbiano scritto “giocondo” in fronte?

Strumentalizzano la guerra

Senza vergogna i Verdi-anguria (quelli che, assieme al partito-fotocopia P$, pretendono poi di montare in cattedra a fare la morale agli altri) tentano maldestramente di strumentalizzare perfino la guerra in Ucraina, con le tragedie che essa comporta, per la propria politichetta da tre e una cicca. Non solo alfine di sdoganare “svolte energetiche verdi” dai costi plurimiliardari, costi che evidentemente verrebbero scaricati sul groppone del contribuente, mentre i compagni di merende dell’economia “green” ci tettano dentro come se non ci fosse un domani; ma adesso anche per mazzuolare gli esecrati automobilisti!
Questa volta la presa per il lato B è plateale: infatti il petrolio utilizzato in Svizzera non viene dalla Russia. Quindi i politicanti $inistrati si servono anche di fake news per criminalizzare quanti hanno bisogno della macchina per andare a lavorare, additandoli come “finanziatori della guerra di Putin”. Ma andate a Baggio a suonare l’organo!

Esultano per il caro-benzina

Tanto per non farsi mancare niente, l’esagitato presidente nazionale dei Verdi-anguria Balthasar Glättli (Balthasar chi?) ha rilanciato dicendo che lui il limite di velocità in autostrada lo fisserebbe addirittura a 80 km/h. Apperò. E perché non direttamente a 30, già che ci siamo?

E’ forse il caso di ricordare che i Verdi-anguria sono quelli che esultano per l’esplosione dei prezzi della benzina. Cose da pazzi: il potere d’acquisto dei cittadini va a ramengo. A finire immersi a bagnomaria nella melma sono, ça va sans dire, il ceto medio e basso (i milionari possono permettersi di pagare la benzina anche 5 Fr al litro). E questi eco-tassaioli festeggiano. Poi però hanno ancora il coraggio di spacciarsi per difensori dei meno abbienti.

E il “centro”?

Ovviamente, per far passare l’ennesima “cagata pazzesca” (cit. Fantozzi) nel parlatoio federale, i ro$$overdi hanno bisogno dell’appoggio di almeno una parte del sedicente “centro”. Visto il continuo franamento a $inistra del tandem PLR-PPD, non si può escludere che questo appoggio, quando si tratterà di schiacciare il bottoncino di voto, ci possa essere. Malgrado gli esponenti liblab ed uregiatti interpellati dalla stampa d’Oltralpe (20 Minuten) non sembrino favorevoli alla proposta.

Auto a benzina proibite

Ma la guerra ideologica contro gli automobilisti continua su vari fronti. Nei giorni scorsi è arrivata anche un’altra boiata. L’Associazione traffico e ambiente (ATA) ha annunciato che presenterà un’iniziativa popolare (corbezzoli!) dal seguente tenore: a partire dal 2030 le nuove autovetture e veicoli commerciali leggeri immatricolati in Svizzera non dovranno più emettere CO2. Si vogliono dunque vietare le automobili a benzina. E a chi sembra un’iniziativa talebana ricordiamo che i Verdi-anguria tale fatwa l’avrebbero voluta introdurre già dal 2023: ovvero dall’anno prossimo.

Immaginiamoci dunque lo scenario bramato dagli ambientalisti per questo sfigatissimo Cantone. I ticinesotti sarebbero costretti a girare con l’auto elettrica (e chi non ha i soldi per comprarla?). I 75mila frontalieri – che nel frattempo, grazie alla devastante libera circolazione delle persone voluta dalla partitocrazia, Verdi-anguria in primis, saranno diventati almeno 100 mila – potranno invece continuare ad entrare in Ticino uno per macchina su vetture a benzina, ridendosela a bocca larga degli svizzerotti fessi.

Tasse per i passeggeri aerei

In più, già che c’erano, i kompagni dell’ATA hanno annunciato anche una seconda iniziativa popolare mirata a mungere con un nuovo balzello i passeggeri delle compagnie aeree.

La rovinosa Legge sul CO2 è stata asfaltata in votazione popolare, ma i climatisti intendono far rientrare dalla finestra ciò che il popolo ha buttato fuori dalla porta, con la tattica del salame: una fetta alla volta.

Ripetiamo per l’ennesima volta: che nessun politicante si sogni di salassare i cittadini in nome della “svolta verde” pro-saccoccia. I ticinesi di soldi per finanziare le paturnie ideologiche dei ro$$overdi NON ne hanno più!

Stazioni di servizio alla frutta

Il governicchio federale dovrebbe invece sbrigarsi a rinunciare ad una fetta delle accise sulla benzina in modo da abbassarne il prezzo alla pompa, e lasciare così qualche soldo in tasca in più alla gente. Italia e Francia si sono attivate. La Confederella, per contro, non fa un tubo!

I camerieri bernesi di Bruxelles sono troppo impegnati a rottamare la neutralità svizzera ed a mettere in pericolo la sicurezza ed il futuro del paese per occuparsi dei problemi dei cittadini elvetici?

Gli automobilisti e gli inquilini non sono gli unici a tirare la cinghia per il caro-carburante. In Ticino le stazioni di servizio della fascia di confine hanno visto crollare gli incassi. Gli italiani non vengono più qui a fare il pieno: costa meno nel Belpaese. Addirittura, cosa mai vista prima, si assiste al fenomeno inverso: sono i ticinesi a varcare la ramina per fare benzina.  Le piccole stazioni del Mendrisiotto registrano un crollo delle vendite di carburante: addirittura fino al 90% di litri in meno rispetto agli anni pre-pandemia. Presto cominceranno i licenziamenti. Ma invece di intervenire per fermare lo scempio, come peraltro chiesto dalla Lega tramite mozione a Berna, il governicchio federale si trastulla con le sanzioni illegali a privati cittadini russi.