Altro che pensionamento a 67 anni con la scusa delle casse vuote!

Ah ecco: come volevasi dimostrare, quando si tratta di regalare miliardi all’estero, non si fa mai fatica a trovarli. Ed infatti la Commissione di politica estera del Consiglio degli Stati ha dato il via libera ad un credito quadro della bellezza di 11,11 miliardi di franchetti per gli anni 2017 – 2020, destinati alla cooperazione internazionale.

Al Nazionale la Commissione omologa aveva approvato la “manna” proposta dal Consiglio federale con maggioranza risicata (12 a 11). La stessa cosa l’aveva fatta il plenum. Contrari, ovviamente, Udc e Lega, ed anche il PLR.  Il Consiglio degli Stati voterà invece in settembre.

I kompagni ne volevano 16,2

E non è ancora finita. Per i kompagni 11,11 miliardi, corrispondente allo 0.48% del PIL, erano ancora troppo pochi. Infatti loro avrebbero voluto spedire all’estero addirittura lo 0.7% del PIL. Vale a dire, facendo due conti, 16.2 miliardi (miliardi!) di franchetti di proprietà del contribuente! Apperò!

Quando si tratta di aiuti all’estero e di immigrazione scriteriata,  non si bada a spese. “Bisogna aprirsi”!

E’ forse il caso di ricordare che i costi dell’asilo sono letteralmente esplosi. Ma va da sé che parlare di quanto costano i finti rifugiati “sa po’ mia”! Non è politikamente korretto! E’ immorale!

Alcune cifre

Un paio di cifre tanto per inquadrare la situazione:

  • La Confederazione ha già annunciato che il preventivo 2017 sforerà di quasi un miliardo (!) di franchi a causa dell’aumento della spesa per l’asilo;
  • Già nel marzo dello scorso anno, sempre Berna indicava che per il 2018 si aspettava, per il settore dell’asilo, una spesa di 2.4 miliardi. Nel 2015 la fattura era di 1.2 mia. Quindi stiamo parlando di un raddoppio. Nel frattempo, però, sono esplose le entrate illegali in Svizzera a seguito della chiusura della via balcanica. Sicché i 2.4 miliardi di cui sopra, poco ma sicuro che sono già superati dagli eventi: la cifra reale sarà assai superiore. E nümm a pagum.
  • Già nei mesi scorsi, il disavanzo provvisorio del Cantone risultava aumentato di 12.3 milioni di Fr a causa di spese extra nel settore dell’asilo. Però il direttore del DECS Manuele Bertoli, che va a Como per perorare la causa delle frontiere spalancate ai finti rifugiati, dice che per motivi di risparmio bisogna chiudere la piscina del Liceo Lugano 1. I soldi per i migranti economici ci sono, quelli per i nostri giovani no.
  • In mancanza di dati ufficiali al proposito si stima che, tra aiuti allo sviluppo e costi complessivi dell’asilo – quindi anche quelli a carico di Cantoni e comuni – si arrivi ad esborsi per qualcosa come 7 miliardi all’anno.

Soluzione facile

Ed intanto, proprio venerdì, la commissione della sicurezza sociale del Consiglio nazionale a maggioranza ha detto che per motivi di finanziamento dell’AVS “bisognerà” andare in pensione a 67 anni. Ciò corrisponde in sostanza alle proposte del dipartimento del kompagno Berset.

Capita l’antifona? I miliardi per gli aiuti allo sviluppo ci sono. I miliardi per i finti rifugiati ci sono, ed anzi i buonisti predicano l’accoglienza indiscriminata di migranti economici con lo smartphone, che non scappano da alcuna guerra, senza minimamente preoccuparsi delle conseguenze sulle casse pubbliche. Però agli svizzerotti che hanno lavorato tutta la vita si dice che per loro i soldi non ci sono, e quindi bisogna andare in pensione più tardi. La domanda è sempre la stessa: chi si crede di prendere per il lato B?

Soluzione facile: frontiere blindate per i migranti economici e travasare qualche miliardino dai conti dell’asilo e della cooperazione allo sviluppo a quelli dell’AVS.

Lorenzo Quadri