Finalmente, dopo due anni d’attesa, il prossimo 23 settembre si potrà votare sulla Tredicesima AVS. Ossia sull’iniziativa popolare lanciata dalla Lega dei Ticinesi dal nome: “un aiuto concreto agli anziani in difficoltà”. Si tratta, come tutti sanno, di un vecchio cavallo di battaglia del nostro Movimento che viene – oggi come ieri – avversato unicamente per motivi partitici: MAI dare ragione alla Lega. Lo si è visto in maniera plateale a Lugano, quando il Consiglio comunale ha bocciato con argomentazioni vacue il messaggio licenziato all’unanimità dal Municipio.

Poi a Lugano, grazie anche all’impegno della Lega, ci si è potuti attivare diversamente, tramite revisione e potenziamento del regolamento sociale comunale, che adesso tutti lodano: va ribadito che nulla di tutto questo sarebbe avvenuto senza l’impulso leghista pro-Tredicesima AVS.

Si tratta però di due tipi d’intervento molto diversi, che possono benissimo convivere: il regolamento sociale comunale è un aiuto puntuale per far fronte a spese concrete (con tanto di fattura), la Tredicesima AVS è un contributo annuale ricorrente destinato ai nostri anziani (svizzeri o residenti in Svizzera da almeno 12 anni) di condizione economica modesta. Quindi non ai milionari, ma a quelli che beneficiano della prestazione complementare o che hanno un reddito analogo o inferiore a quello garantito dalla PC senza ottenerla. Si tratta di un problema che il nostro Movimento, “vox clamans in deserto”, solleva da molti anni ormai, da sempre inascoltato: e non perché l’argomento non sia reale, ma sempre per il solito motivo citato sopra, ossia che non bisogna MAI dare ragione alla Lega.

Questi anziani, quelli che non ricevono la PC ma hanno un reddito analogo o addirittura inferiore (ma rimangono “fregati” perché proprietari di una casetta, dell’ appartamento in cui vivono, di un terreno o di un rustico magari ereditato che fa “saltare” il diritto a ricevere la complementare) sono i più sfavoriti. Dopo la cinquecentesima fetta, se ne è accorto anche il PPD il quale, proprio nelle scorse settimane, ha presentato una mozione a tema in Gran Consiglio. Poi però, in plateale contraddizione – ma in perfetta coerenza col sacro dogma del “non bisogna MAI dare ragione alla Lega” – i rappresentati pipidini in Parlamento sono riusciti nell’acrobatica impresa di votare contro la Tredicesima AVS.

 

L’aspetto “meritocratico”

La Tredicesima AVS contiene anche, ed è un pregio, una componente di meritocrazia. Tra i poveri (o relativamente poveri visto che in Ticino nessuno, per fortuna, dorme sotto i ponti) gli anziani non sono necessariamente quelli messi peggio – con l’eccezione però dei proprietari di casetta costretti, causa sostanza immobiliare, a tirare a campare con la sola AVS. Il reddito minimo garantito dalla Prestazione complementare è infatti superiore a quello garantito dall’assistenza. Gli anziani poveri non sono, di regola, i più poveri dei poveri. E allora? Vogliamo paragonare l’anziano ticinese che, con il suo lavoro e con i suoi sacrifici, ha costruito la nostra società, il nostro (sempre più relativo) benessere e che, giunto all’ultima parte della sua esistenza si trova ancora, per tutto ringraziamento, a dover tirare la cinghia dopo una vita di privazioni, allo straniero arrivato l’altro ieri in Svizzera per mettersi a carico del nostro Stato sociale, e che prontamente – grazie ai soliti noti – vi attinge senza mai aver versato un centesimo di contributi? Noi la differenza la vogliamo fare. Eccome che la vogliamo fare!

 I nostri anziani meno fortunati meritano un riconoscimento, un “plus”. Sottoforma, appunto, di Tredicesima AVS. Per questo il nome “Tredicesima AVS”, per quanto tecnicamente scorretto per indicare l’iniziativa leghista, è però molto esemplificativo.

Anche la Tredicesima è una forma di riconoscimento. Un riconoscimento che i “noss vecc” meritano più di altri e che, dal punto di vista dei costi, è assolutamente sostenibile.

Lorenzo Quadri