Gli anziani svizzeri che tirano la cinghia vanno sostenuti con aiuti mirati  e concreti

La Lega ha lanciato la prima battaglia della nuova legislatura. Si tratta della “tredicesima AVS”. In chiave leghista però. Da non confondere dunque con una tredicesima AVS in senso letterale – ossia: una tredicesima mensilità AVS in più per tutti gli anziani, compresi i milionari ed i residenti all’estero – lanciata da $inistra e $indakati ro$$i, su cui i cittadini elvetici saranno chiamati a votare.

Ma l’AVS non è di per sé lo strumento adatto per fare politica sociale. Il motivo, ovvio, è quello indicato sopra: viene versata a tutti, indipendentemente dal reddito.

Un sostegno mirato

La “tredicesima AVS” come la intende la Lega è un aiuto sociale cantonale mirato.

Verrebbe finanziata non già dalle casse dell’AVS, ma dal Cantone. Ne beneficerebbero gli anziani che ricevono la prestazione complementare (PC); quelli che, pur non ricevendola, hanno un reddito analogo; e anche quelli che non la ricevono in quanto proprietari di una casetta o appartamento.

La sua origine risale ad oltre trent’anni fa. “Mila franc par i noss vecc” è stata una delle prime battaglie della Lega, ad inizio degli anni Novanta.

Per non darla vinta…

Sul finire del 2008 a Lugano il municipio approvò all’unanimità la proposta di introduzione di una tredicesima AVS comunale, dando seguito ad una mozione leghista. L’allora dicastero socialità, guidato da chi scrive, aveva approntato un apposito regolamento. In Consiglio comunale andò però in scena il voltafaccia della partitocrazia. Il Triciclo, $inistra in primis, fece quadrato contro la proposta: ovviamente per non darla vinta all’odiata Lega su un suo cavallo di battaglia. La Tredicesima AVS agli anziani luganesi venne di conseguenza respinta nel febbraio 2009.

L’argomento principe degli oppositori era che i pensionati non necessitano di alcun aiuto ulteriore, vivono tutti negli agi… come no!

L’iniziativa popolare

Il desolante scenario si ripeté poco dopo. Nei primi mesi del 2010 la Lega lanciò un’iniziativa popolare, questa volta a livello cantonale, per l’introduzione della Tredicesima AVS, con contenuti analoghi alla versione luganese. L’iniziativa raccolse le firme necessarie alla sua riuscita. Ma la partitocrazia e la stampa di regime fecero ancora quadrato per affossarla. La proposta venne denigrata con ogni mezzo a disposizione. Di conseguenza,non superò lo scoglio della votazione popolare, che si tenne il 23 settembre 2012.

I prezzi galoppano

Da allora sono passati 11 anni. La situazione nel frattempo è cambiata. Non certo in meglio. I prezzi sono schizzati verso l’alto a causa della ben nota situazione internazionale, ma anche della transizione ideologica “green” già in atto, che ha un costo enorme. A risentirne maggiormente sono i redditi medi e bassi. In particolare proprio gli anziani, che hanno costruito il nostro Paese e meritano rispetto. E i gli “over”, diversamente da chi è piùgiovane, non hanno più la possibilità di accrescere il proprio reddito, ad esempio aumentando la percentuale lavorativa.

Poi ci sono, ovviamente, i premi di cassa malati che sono esplosi. E la partitocrazia in Consiglio degli Stati ha affossato la restituzione obbligatoria ai cittadini delle riserve in esubero degli assicuratori malattia, proposta dalla Lega.

Le favolette

Vogliamo proprio vedere se oggi il Triciclo, $inistra in primis, avrà ancora la lamiera di raccontare la favoletta degli anziani che nuotano tutti nell’oro.

Da notare che la $inistra, in totale contraddizione con sé stessa, dopo aver affossato la proposta leghista sostiene ora la tredicesima AVS in senso letterale: quella versata a tutti senza alcun criterio.

Di recente Pro Senectute ha commissionato uno studio, svolto sottoforma di sondaggio, dal quale emerge che a livello nazionaleil 15.7% degli anziani che avrebbe potenzialmente diritto ad una prestazione complementare (PC) non la richiede. Ciò significa che basta che questo 15,7% faccia domanda di PC ed il problema dellapovertà tra gli anziani si risolve? Non ci crediamo affatto. I casi reale di mancata richiesta sono molto inferiori. Serve un aiuto in più, che sia destinato in modo specifico ai “noss vecc”.

L’iniziativa parlamentare

Nelle scorse settimane il gruppo parlamentare della Lega dei Ticinesi in Gran Consiglio, primi firmatari Boris Bignasca e Michele Guerra, ha lanciato un’iniziativa parlamentare generica, intitolata “Tredicesima AVS: secondo atto”. Essa chiede al Consiglio di Stato di “istituire una 13a rendita mensile AVS pensata per i beneficiari (cittadini svizzeri o qui domiciliati da almeno 20 anni) dai redditi e dalla sostanza inferiori ad una determinata soglia”.

La forma, volutamente generica, ha l’obiettivo di lasciare a Governo e Parlamento il più ampio margine di apprezzamento nella definizione della nuova prestazione. E anche di evitare che la partitocrazia si metta a cavillare sui dettagli per affossare di nuovo la proposta.

Attendiamo il Triciclo al varco!

L’iniziativa parlamentare è solo il primo passo. Come annunciato la scorsa settimana, se la partitocrazia dovesse ancora erigere un muro di gomma, la Lega è pronta a tornare in piazza con un’iniziativa popolare.

Lorenzo Quadri