La kompagna Sommaruga si inchina ai Diktat degli eurofalliti ancora prima che li approvi la stessa UE!

Come volevasi dimostrare, in Consiglio nazionale non fa in tempo a passare l’ennesima modifica della legge sull’asilo – in base alla quale la Svizzera deve prendersi ancora più presunti asilanti e pagare pure l’avvocato d’ufficio a quelli respinti – che subito il Consiglio federale spalanca le porte a 1500 migranti in più, in arrivo da Italia e Grecia. Complimenti, kompagna Sommaruga: noi “aiutiamo l’Italia” la quale non solo non applica gli accordi di Dublino ma, nei nostri confronti, è inadempiente su tutto.

Prevedibili, ma…

La decisione del Consiglio federale, per quanto prevedibile (conosciamo un po’ i nostri polli) non è per questo meno inquietante. Inaudito: i sette calano le braghe davanti ai Diktat – ovvero alle chiavi di ripartizione dei presunti rifugiati – dell’UE ancora prima che vengano approvati! Per l’ennesima volta, svizzerotti più europeisti dei paesi comunitari. Del resto rimarremo presto i soli ad applicare i fallimentari accordi di Schengen: si può essere più allocchi di così?

Calando le braghe, come sempre, davanti agli ordini di marcia di Bruxelles, il Consiglio federale si priva di margini di manovra per decidere autonomamente la propria politica d’asilo. Ancora una volta, “grazie” alla kompagna $imonetta ed accoliti, in Svizzera decidono i funzionarietti di Bruxelles.

Dove intendono piazzare?

Davanti alla nuova performance bernese sorgono spontanee un paio di domande.

1) Ci piacerebbe proprio sapere dove i sette scienziati intendono piazzare i migranti cui vogliono spalancare le porte (attirandone, in questo modo, molti altri).

I parlamentari di P$, PPDog ed ex partitone, visto che hanno sostenuto la nuova modifica di legge sull’asilo, potranno cominciare a mettere a disposizione le rispettive ville ed attici, compresi quelli di vacanza in prestigiose località turistiche. I Cantoni, i Comuni ed i cittadini avranno voce in capitolo sugli alloggi per la nuova ondata di finti rifugiati oppure, come al solito, i loro diritti verranno calpestati perché gli svizzerotti “chiusi, razzisti e gretti” non devono avere voce in capitolo?

Chi paga i 70 milioni?

2) Il Consiglio federale ha annunciato di voler stanziare 70 milioni per aiuti in loco. Di principio quella degli aiuti in loco è l’unica politica sensata. Invece di attirare in Svizzera frotte di falsi rifugiati, e di spendere 3 miliardi all’anno per l’asilo, aiutare nelle zone di conflitto è infinitamente più utile e anche molto meno costoso. I beceri spalancatori di frontiere politikamente korretti, che hanno tanto a cuore gli interessi esteri (ma mai quelli svizzeri) credono forse che fomentare lo spopolamento di intere nazioni sia una politica utile a questi paesi? Che futuro si prepara a questi territori se non vi rimane più nessuno?

Detto che quella degli aiuti in loco è l’unica politica sensata nell’interesse degli stessi paesi di provenienza, vogliamo proprio sapere da dove il Consiglio federale pensa di prendere i 70 milioni di cui parla.

Cominciamo ad averne piene le scuffie di vedere che per i cittadini svizzeri di soldi non ce ne sono mai, mentre quando si tratta di asilanti ed immigrati sembrano materializzarsi per magia. E’ ovvio che i 70 milioni destinati per aiuti in loco vanno decurtati dai contributi di coesione agli eurofalliti. Oppure dagli aiuti allo sviluppo che non servono assolutamente ad un tubo. Di certo non devono andare a scapito dei cittadini svizzeri: è chiaro il messaggio o ci vuole un disegno? Inoltre il versamento va condizionato alla sottoscrizione, da parte degli Stati beneficiari, di accordi per la ripresa dei connazionali espulsi dalla Svizzera.

Lorenzo Quadri