La gauche caviar spalancatrice di frontiere rappresenta solo se stessa

Ma guarda un po’: da una ricerca che ha analizzato le scelte politiche dei cittadini svizzeri dal 1971 al 2011 è emerso che, a livello nazionale, la classe operaia non vota più P$, bensì Udc. Se nel 1975 il 38% degli operai votava $ocialista, nel 2011 questa percentuale risultava scesa al 16%. A livello ticinese si assiste senz’altro ad un travaso analogo tra il P$ e la Lega. Forse anche più marcato, essendo la Lega “destra sociale”.

Chissà come mai?
Ovviamente perché la $inistra invece di difendere il mercato del lavoro e la sicurezza dei cittadini, dà la priorità all’ideologia delle frontiere spalancate e dell’accoglienza indiscriminata. Basta vedere come si agita detto partito per non porre alcuna limitazione ai migranti economici, per sventare l’espulsione dei criminali stranieri e per sabotare il “maledetto voto” del 9 febbraio.

Immigrazione uguale ricchezza?
Non si può fomentare e difendere (perché “non bisogna discriminare”) l’invasione di frontalieri e padroncini, con conseguente disoccupazione e dumping salariale a danno dei residenti, e poi pretendere i voti della classe operaia soppiantata da manodopera estera. Altro che “immigrazione uguale ricchezza”, altro che “arriveranno dall’estero solo pochi profili altamente qualificati che in Svizzera non si trovano”! Non si può avere, in materia di devastante libera circolazione delle persone, la stessa posizione degli odiati padroni del vapore e poi aspettarsi il voto dei lavoratori.

“Bisogna aprirsi”
Nemmeno si possono spalancare le porte agli immigrati nel nostro stato sociale, dicendo che “bisogna aprirsi”, col risultato di provocare risparmi sulla pelle degli svizzeri nel bisogno perché non ci sono più soldi per tutti, e poi contare sul sostegno di questi ultimi.
Non si può affossare la Tredicesima AVS solo per non darla vinta all’odiata Lega, e poi sperare nel voto degli anziani che tirano la cinghia.
Non si può rifiutare qualsiasi giro di vite al degrado d’importazione che ha trasformato quartieri popolari urbani in simil-bronx e poi aspettarsi che gli svizzeri più sfavoriti, che in questi quartieri sono costretti a viverci, sostengano chi ha fatto il danno e non si sogna di rimediare.

Beceri pecoroni?
Non si possono trattare i cittadini da beceri pecoroni xenofobi perché non seguono i diktat politikamente korretti della gauche caviar con i piedi al caldo, dei sindacalisti da salotto, degli intellettualini da tre e una cicca e degli strasussidiati saltimbanchi di regime che decidono la linea della sinistruccia rosso-crociata, e poi immaginarsi di venire plebiscitati da coloro che non si perde occasione per prendere a pesci in faccia.
Non si può snobbare la volontà popolare, pretendere la cancellazione di voti scomodi perché non in linea con il sacro dogma delle frontiere spalancate, non applicare la decisione dei cittadini sull’espulsione dei delinquenti stranieri, e poi immaginarsi di venire premiati dalle urne in virtù di qualche misterioso intervento soprannaturale.

Tolleranza?
E nemmeno si può – nel vano tentativo di negare il totale fallimento del modello multikulturale dei buonisti-coglionisti che sta portando alla distruzione delle nostre libertà e della nostra sicurezza – autoerotizzarsi cerebralmente con magniloquenti concetti quali “la ricchezza della diversità” e poi dimostrare la più totale intolleranza nei confronti di chi osa pensarla diversamente. Sono 25 anni che gli autocertificati paladini della morale diffondono odio e razzismo contro la Lega. Ma i cittadini “non sono mica scemi” e la strategia si è dimostrata fallimentare.
Tant’è che la $inistra, come dichiarato pubblicamente alla radio di servizio dal kompagno Sergej Roic, vede le naturalizzazioni facili quale unica via per incrementare il proprio elettorato. E sbaglia di nuovo. Perché lo straniero che è venuto in Svizzera, che si è integrato, che ha voluto acquisire la cittadinanza elvetica, perché apprezza le peculiarità di questo paese, ne ammira l’indipendenza e le sicurezza, non si sogna di dare il suo voto a chi lo vuole rottamare perché bisogna diventare uguali all’UE per poi aderirvi (Bertoli dixit, e pure il programma del P$$).
Lorenzo Quadri