47.6 milioni di Fr sono una cifra molto importante; anche a Lugano. Una cifra molto importante per un progetto molto importante, che ha ottenuto martedì sera il beneplacito del Consiglio comunale. Parliamo della nuova casa anziani di Pregassona, che ha ottenuto la “luce verde” dopo una gestazione durata oltre un quarto di secolo.

Una struttura che però non sarà solo una residenza per anziani, bensì un vero centro polifunzionale. Perché, oltre alla casa anziani “classica” (con apposito reparto per persone affette da demenze senili e giardino separato dedicato a questi pazienti) ci sarà il centro diurno Alzheimer, ci sarà un asilo nido e ci sarà la sede dello SCUDO (servizi cure a domicilio) ciò che permetterà, tra l’altro, importanti collaborazioni con il personale della residenza per anziani.

I nuovi posti letto creati saranno 114, ciò che permetterà alla Città di Lugano di disporre, a partire dal 2015, di 646 posti suddivisi su sei istituti (Casa Serena, La Piazzetta, Residenza Gemmo, Residenza alla Meridiana, il Castagneto e, appunto, Pregassona).

La nuova struttura risponde ad un’esigenza manifesta, legata all’invecchiamento della popolazione. Non sarà però un edificio chiuso in se stesso, ma un centro di quartiere, con un parco ed una piazza che, oltretutto, riqualificheranno il contesto urbano in cui il nuovo edificio si inserirà.

 

Una sfida non facile

Una sfida non facile, quella della nuova residenza di Pregassona. Da un lato si avevano delle richieste di contenuti, da parte della Città, decisamente ambiziose. Dall’altro a disposizione c’era un terreno grande sì, ma non immenso, e leggermente in discesa. Non, dunque, i 40mila metriquadri del parco di Casa Serena in cui è relativamente facile inserire di tutto e di più, ma qualcosa di più difficile da gestire.

Inoltre, gli obiettivi di contenuto dovevano essere raggiunti non solo dal profilo quantitativo, ma anche da quello qualitativo: la nuova casa per anziani – centro polifunzionale doveva offrire il “top”.

Il progetto scelto permette di risolvere al meglio la difficile equazione. La complessità di rispondere a molteplici esigenze, la necessità di trovare varie “quadrature del cerchio” e l’aspetto innovativo dell’opera hanno comportato delle modifiche al progetto iniziale, ciò che ha causato un aumento dei costi rispetto a quelli ipotizzati tramite le stime di massima effettuate in sede di credito di progettazione. Lì si parlava di una spesa di 38milioni; adesso che il progetto è stato analizzato in tutte le sue parti, la spesa sale ai 47.6 milioni citati in apertura. Che tuttavia si traducono, e questo va sottolineato, in un costo per posto letto che è nella media cantonale.

Si può parlare di sforamento? No: perché si spenderà di più non per ottenere lo stesso risultato, ma per fare di più e meglio. La qualità di vita degli ospiti ne trarrà indubbio beneficio – e parliamo degli anziani di oggi come di quelli di domani – e lo stesso vale per le condizioni di lavoro dei dipendenti (che a loro volta influenzano la qualità di vita dei residenti).

Lugano, fin dalla nascita, nel lontano 1910, del Ricovero di assistenza comunale, ha dimostrato lungimiranza pionieristica e attenzione nei confronti della popolazione anziana.

La nuova residenza per anziani – centro polifunzionale si inserisce perfettamente in questa tradizione, dandole ulteriore lustro.

47.6 milioni di Fr sono tanti. Ma, in questo caso, sono ben spesi.

Lorenzo Quadri

Capodicastero Istituti Sociali

Città di Lugano