Blocher conferma l’iniziativa contro la devastante libera circolazione delle persone

In un’intervista pubblicata venerdì sul Corriere del Ticino, l’ex ministro Udc Christoph Blocher ha confermato che se sul 9 febbraio dalle Camere federali uscirà il compromesso-ciofeca partorito dal triciclo PLR-PPD-P$ (ossia dai nemici del “maledetto voto”), verrà lanciata un’iniziativa per abolire la libera circolazione delle persone.

La notizia non è nuova. L’intenzione di promuovere l’iniziativa contro la libera circolazione era in effetti già stata annunciata. Ma è importante che abbia ricevuto conferma. L’intenzione si trasforma così in una promessa.

Una “lozza” targata PLR

Non c’è bisogno del Mago Otelma per indovinare che dal Consiglio degli Stati, malgrado gli annunci pomposi, non uscirà qualcosa di sostanzialmente diverso dal compresso-ciofeca licenziato dal Nazionale. L’ideatore di questa “lozza”, che costituisce un vero e proprio schiaffone al 70% dei ticinesi che ha plebiscitato l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa”, è un deputato PLR: i ticinesi se ne ricordino alle prossime elezioni. Il compromesso-ciofeca, fatto dai camerieri dell’UE, viola l’articolo costituzionale 121 a, e mira a cancellarlo. Non prevede alcuna limitazione reale all’immigrazione: né contingenti, né tetti massimi, e nemmeno la preferenza indigena (perché quella contenuta nel compromesso-ciofeca non è una preferenza indigena, sono solo misuricchie di diritto interno, che oltretutto utilizzano solo una piccola parte del margine di manovra che sarebbe a disposizione).

Applicazione intollerabile

Se questa è la (non) applicazione del “maledetto voto” del 9 febbraio, è evidente che è intollerabile. Sarebbe la pietra tombale della democrazia in Svizzera. A ciò si aggiunge l’ultima porcata del Consiglio federale: il controprogetto alla ridicola iniziativa del “vicolo cieco”, con cui il Consiglio federale vorrebbe sabotare il maledetto voto inserendo la libera circolazione nella Costituzione!

Iniziativa contro la libera circolazione

Se dalle Camere federali dovesse uscire, come si prospetta, un sabotaggio del 9 febbraio, si potrebbe lanciare il referendum. Il che costituirebbe certamente un segnale politico forte. All’atto pratico, tuttavia, si tornerebbe ai piedi della scala.  I tentativi di sabotaggio della volontà popolare non sarebbero stroncati. Bene dunque che venga lanciata un’iniziativa contro la libera circolazione delle persone: se i funzionarietti di Bruxelles si rifiutano di limitarla, vuol dire che salterà direttamente. Se questo provocherà poi la fine di tutti gli accordi bilaterali, è ancora da vedere, e comunque i bilaterali non sono affatto indispensabili per la Svizzera. Per cui, avanti con il Swissexit! Mettiamo la parola fine alla colonizzazione del paese da parte dei trombati (definizione usata dall’idustriale radikalchic Carlo De Benedetti) di Bruxelles con la complicità dei loro camerieri a Berna! Se i bilaterali dovessero saltare, vorrà dire che si negozieranno altri accordi commerciali che non prevedono la libera circolazione delle persone. Di esempi di trattati di questo tipo ce ne sono a bizzeffe. Prima dei bilaterali li aveva anche la Svizzera, e le aziende elvetiche esportavano anche più di adesso.

Infinocchiare gli svizzerotti

Da notare che i camerieri dell’UE, a partire della ministra del P$$ (partito che nel suo programma contempla l’adesione della Svizzera alla fallita Unione europea) Sommaruga, hanno smesso da un po’ di starnazzare al voto del 9 febbraio “da rifare”. Perché sanno bene che verrebbero asfaltati. E allora ecco la nuova geniale pensata dei “giuda della volontà popolare”: tentare di cancellare il “maledetto voto” tramite controprogetto all’iniziativa del vicolo cieco. Controprogetto che, contrapposto alla squallida iniziativa testé citata (che sarà sotterrata in votazione) verrebbe presentato come alternativa ragionevole. Invece è semplicemente un tentativo appena un po’ dissimulato di infinocchiare gli svizzerotti, fare strame dei diritti popolari, e consegnare il paese a Bruxelles; magari ornandolo pure con un bel fiocco da pacco regalo.

Una riuscita dell’iniziativa contro la libera circolazione delle persone metterebbe definitivamente al loro posto gli spalancatori di frontiere. Va da sé che, in caso di sua approvazione, in Consiglio federale saranno in 5 a dover dimissionare in blocco.

Lorenzo Quadri