Sordido tentativo del PPD di rifarsi una verginità agli occhi dell’elettorato ticinese
Nuova “geniale” pensata degli uregiatti. I quali disperatamente tentano di rifarsi una verginità dopo aver rottamato il “maledetto voto” del 9 febbraio, assieme al tandem PLR-P$$. Tradendo, in questo modo, il 70% dei ticinesi.
La scorsa settimana, il gruppo parlamentare popolardemocratico alle camere federali ha annunciato in pompa magna di aver depositato una mozione “che incarica il Consiglio federale di avviare un monitoraggio sulle ripercussioni della legge di applicazione del 9 febbraio sull’immigrazione. Se il monitoraggio dovesse mostrare che le misure adottate hanno un impatto debole o addirittura nullo, il Consiglio federale dovrà sottoporre al Parlamento nuove misure” e blablabla.
Nei giorni scorsi ecco la seconda, surreale puntata: il neo presidente nonché capogruppo PPD in Gran Consiglio Fiorenzo Dadò strombazza che il suo partito appoggia il referendum lanciato dal kompagno Nenad Stojanovic (patrizio di Gandria) contro il compromesso-ciofeca che rottama il 9 febbraio. Poi corregge il tiro (chi è il geniale suggeritore?): non lo appoggia più, ma intende scopiazzarlo (avanti con la Xerox!) nella forma del referendum cantonale (uella), che proporrà al Gran Consiglio. Ohibò, le prese per i fondelli si moltiplicano. Vabbè che carnevale si avvicina…
Non siamo mica scemi
Forse ai signori uregiatti bisognerebbe ricordare che i ticinesi “non sono mica scemi”.
Chiariamo alcune cosette.
- Il PPD ha sempre combattuto l’iniziativa “contro l’immigrazione di massa” (ed anche “prima i nostri”). E adesso tenta di spacciarsi per suo paladino? Ma va là…
- Il PPD a Berna prima ha affossato, a manina con il PLR ed il P$$, le proposte di emendamenti che avrebbero reso il compromesso-ciofeca un po’ meno ciofeca: ovvero tutti quegli emendamenti che contenevano la parola “residente”. Questo nel nome del “Sa po’ mia! Bisogna calare le braghe davanti agli eurofunzionarietti”! In un secondo tempo, quando si è trattato di votare sulla lozza anticostituzionale alla quale hanno dato il proprio fattivo contributo, ecco gli azzurri alle prese con la prima piroetta. Però, invece di ammettere che il cosiddetto compromesso prende a schiaffi la volontà popolare e quindi di respingerlo, cosa ti vanno a combinare? In Consiglio nazionale si astengono! PLR e P$$ stuprano la Costituzione e gli uregiatti, invece di intervenire, guardano dall’altra parte. Per la serie: io non c’ero, e se c’ero dormivo!
- Poiché l’andamento delle votazioni a Berna – soprattutto sui temi più sensibili – è facilmente prevedibile anche senza bisogno del mago Otelma, il PPD sapeva benissimo, perché bastava prendere in mano il pallottoliere, che se invece di astenersi avesse votato contro, il compromesso-ciofeca sarebbe stato bocciato in Consiglio nazionale. E proprio per questo ha scelto l’astensione. Con perfetta cognizione di causa.
- Come già detto, un referendum contro il compromesso-ciofeca non serve a niente. Cancellare una legge che non ha alcun effetto per sostituirla con il nulla, equivale a lasciare le cose esattamente come stanno ora. L’intero esercizio è un semplice fumogeno. La sostituzione di uno zero con un altro zero.
- Il PPD appoggia e scopiazza lo spalancatore di frontiere Stojanovic. Ma davvero qualcuno crede che il citato kompagno miri ad ottenere il rispetto della volontà del popolo becero, che chiede di contingentare l’immigrazione e di introdurre la preferenza indigena? Come diceva Totò: “Accà nisciuno è fesso”. O forse qualche PPD lo è?
- Il referendum cantonale che il PPD vorrebbe lanciare (?) è solo una grossolana operazione di marketing elettorale. Un sordido tentativo di rifarsi una verginità di fronte agli elettori ticinesi, dopo averli traditi senza remore. E come tale va smascherato. E poi gli spregevoli populisti sarebbero gli altri?
- Visto che l’unico modo per ottenere il rispetto della volontà dei cittadini che chiedono di controllare l’immigrazione è l’iniziativa per disdire la libera circolazione delle persone, ci aspettiamo il fattivo sostegno del PPD nella raccolta firme per tale iniziativa. Vero presidente Dadò?
Lorenzo Quadri