Intanto in Ticino è di nuovo record di frontalieri: sono saliti a 62’555!
Ma chi l’avrebbe mai detto! I partiti $torici ed i loro rappresentanti proseguono con il sabotaggio del “maledetto voto” del 9 febbraio. Il ministro degli esteri PLR Didier Burkhaltèèèr moltiplica le sue acrobatiche performance. Di tutto e di più, pur di fare melina. L’ultima sortita di Burkhaltèèèr riguarda la tempistica dell’applicazione del nuovo articolo costituzionale “contro l’immigrazione di massa”. In fondo, dice il Didier, anche se ci si mette più di tre anni non cade mica il mondo. Ah bravo. E tra un po’ dirà: anche se i contingenti non verranno applicati agli immigrati UE ma solo a quelli dei paesi terzi (questo era la delirante proposta iniziale del Consiglio federale) in fondo cambia poi poco.
Nuova giravolta
Quella sulla tempistica dell’applicazione del “maledetto voto” è solo l’ultima della lunga serie di giravolte di Burkhaltèèèr per buggerare la volontà dei cittadini.
Il ministro liblab prima voleva mandare a negoziare con i funzionarietti di Bruxelles la Monika Rühl, direttrice di Economiesuisse, la federazione delle imprese svizzere, che rappresenta la grande economia globalizzatrice. Economiesuisse è nemica giurata dal 9 febbraio, e coltiva un sogno proibito: togliere i frontalieri dai contingenti votati dal popolo oltre un anno e mezzo fa (malgrado il testo dell’iniziativa li contempli esplicitamente). Poi, visto che la Monika ha declinato (meglio per noi…) l’invito del compagno di merende Didier di andare a fare la capa dei negoziatori svizzeri con gli eurofalliti, ecco la geniale trovata di distaccare a Bruxelles nientemeno che il Jacques De Watteville. Proprio lui, il reggicoda della ministra del 5%. Quello che da anni sta negoziando (in inglese) con l’Italia nell’ambito dei famosi accordi che, nel giugno del 2014, avrebbero dovuto essere “ad un passo dalla conclusione”. Invece non sono ancora conclusi adesso. Quello che pretenderebbe che il Ticino si rimangiasse le decisioni sul moltiplicatore comunale al 100% per i frontalieri e la richiesta del casellario giudiziale. Quello che, tanto per non sbagliare, prende sempre le parti dell’UE. Inoltre, se ce n’è uno che non capisce un tubo del dramma ticinese in regime di devastante libera circolazione delle persone, quello è proprio il “buon” De Watteville.
Butta all’aria la tempistica
Sicché il ministro PLR Burtkhaltèèèr, quello del “dobbiamo aprirci all’UE”, prima sabota il voto popolare con negoziatori euro-lecchini. Adesso vuole buttare all’aria anche la tempistica dicendo che 3 anni sono pochi. Beh certo: quando si lascia trascorrere più della metà del tempo a disposizione per trasformare in realtà il nuovo articolo costituzionale 121 a senza fare un benemerito tubo, e questo di proposito – poiché l’obiettivo è farsi dire da Bruxelles che limitare la libera circolazione delle persone “sa po’ mia” – niente di strano se poi non ci si sta dentro nei termini; per larghi che siano. Curioso, però: quando gli eurofalliti pretendono qualcosa dalla Svizzera, a Berna mica rispondono che tre anni non bastano per eseguire.
Contingenti subito!
Quello che il Didier “dobbiamo aprirci all’UE” Burkhaltèèèer sembra non essere in grado di farsi entrare in testa è che la situazione in Ticino degenera sempre di più. Mentre il signor “tre anni non bastano” fa melina, il numero di frontalieri in Ticino continua a crescere.
Ed infatti nel secondo trimestre dell’anno di disgrazia 2015 si è registrato l’ennesimo triste record: 62’555 frontalieri, con un aumento dell’1.3% rispetto ai tre mesi precedenti. E non veniteci a citare i dati-fregnaccia della SECO sulla disoccupazione, nel tentativo di far credere ai ticinesotti che in fondo se la passano bene: perché proprio così fessi non siamo, e il giochetto ha smesso di funzionare da un bel po’.
Forse qualcuno a Berna non ha capito che facendo melina la situazione non si risolve, bensì si aggrava. E la giusta indignazione dei ticinesi nei confronti della devastante libera circolazione delle persone, che ci è stata imposta dalla Confederazione, cresce ogni giorno. Altro che “tre anni sono troppo pochi” per rispettare la volontà popolare! Vergogna, ecco come i ministri PLR si preoccupano dei problemi del Ticino! Contingenti subito!