E’ chiaro che gli “esuberi” italiani verranno, come di consueto, indirizzati verso nord. E intanto si diffondono tubercolosi ed ebola
Mentre alle nostre latitudini la notizia si scontra con il consueto silenzio assordante, a Lampedusa, ma non solo, proseguono gli sbarchi di clandestini. Uno dei tanti allarmi lanciati viene dal sindaco di Catania: nei primi tre mesi di quest’anno, ha dichiarato, sono arrivati 15 volte più asilanti rispetto allo stesso periodo del 2013. Non qualcuno in più. Non il doppio, non il triplo e nemmeno il quadruplo. No, la bellezza di 15 volte di più. Nel periodo pasquale sono arrivati in 1300 nel giro di 24 ore. Naturalmente i centri d’accoglienza sono stracolmi. A Pozzallo, ad esempio, il centro ha 180 posti, ma gli ospiti sono attualmente un centinaio in più. Le persone che non trovano posto vengono collocate qua e là in altre strutture, dove però rimane solo una piccola parte. Gli altri si dileguano: diretti dove? Ma naturalmente, e non c’era neppure bisogno di precisarlo, diretti verso nord.
Ebola e tubercolosi
Con i clandestini nella Penisola arrivano anche malattie come l’ebola e la tubercolosi. L’Italia ha diffuso tre circolari dai toni preoccupati su questo tema. Anche in questo caso, alle nostre latitudini il silenzio è assordante. Era scontato. Va da sé che non c’è alcuna garanzia che persone affette da queste malattie non raggiungano anche i centri asilanti elvetici. Solo la Lega dei Ticinesi, ma guarda un po’, ha sollevato il quesito con un’interrogazione parlamentare.
Il silenzio è assordante non solo sull’emergenza quantitativa italiana (ripetiamo: nei primi tre mesi dell’anno 15 volte più sbarchi rispetto all’anno precedente!) ma anche per quel che riguarda le questioni sanitarie. Non si tratta di raffreddori. Fa specie che per non epidemie come la SARS e l’aviaria si sia piantato, sul nulla, un casino incredibile, costringendo perfino gli enti pubblici a fare scorte di mascherine e di disinfettanti (a proposito: che fine avranno fatto?) mentre quando si tratta di ebola e di tubercolosi che gli asilanti potrebbero diffondere, silenzio. Due pesi e due misure. Tutto in nome, va da sé, del politikamente korretto. Mica vorremmo dare argomenti in più o addirittura – orrore! – dare ragione alla Lega populista e razzista e a chi combatte gli sbarchi clandestini! Piuttosto mettiamo in pericolo la salute della popolazione!
Va da sé che l’Italia porta una grossa responsabilità per i continui sbarchi di carrette del mare, a seguito in particolare dell’operazione militare-umanitaria Mare Nostrum, che serve solo a fomentare le partenze, ed infatti la Lega Nord ne ha chiesto l’immediata sospensione. Ma sappiano anche bene come fa la vicina Penisola a smaltire i migranti in esubero: li indirizza verso nord. Al punto che qualche anno fa la Francia di Sarkozy fece chiudere la frontiera di Ventimiglia. E’ palese che indirizzare verso nord vuol dire anche verso la Svizzera. Dove però nessuno ha gli attributi per chiudere le frontiere. Non sia mai: mica vorremmo rischiare di scontentare i padroni di Bruxelles? La ministra del 5%, adesso del 3%, Widmer Puffo, non vuole nemmeno chiudere i valichi non presidiati di notte, ciò che permetterebbe di tamponare un po’ l’epidemia di rapine nel Mendrisiotto ad opera di delinquenti in arrivo da Oltreramina. Le frontiere restano dunque spalancate davanti a rapinatori. Figuriamoci, allora, davanti ai finti asilanti.
Come si sta tutelando la Svizzera, ed in particolare il Ticino e la sua popolazione, dai più che prevedibili contraccolpi dell’esplosione di sbarchi nel meridione italiano? Forse che la kompagna Simonetta Sommaruga sta facendo qualcosa? Suvvia, non scherziamo. Poco ma sicuro che non si sta facendo assolutamente nulla. Ed anzi, in nome dell’internazionalismo politikamente korretto, non ci si sogna neppure di diminuire la nostra attrattività per i finti asilanti.
Lorenzo Quadri