“Svelato” il superstipendio del direttore generale SSR che sbrocca contro il Mattino

Ma guarda un po’: in un suo recente rapporto, la SSR ha indicato tra le altre cose a quanto ammonta il salario massimo versato dall’azienda. A rigor di logica (non viene detto, ma si presume che sia così) dovrebbe essere quello del megadirettore Roger De Weck. Si tratta della cospicua somma di quasi 560mila franchetti all’anno. Se si pensa che un Consigliere federale ne guadagna 445mila…

Son soddisfazioni
Però, certo che pagare il canone più caro d’Europa per foraggiare, tra l’altro, anche il superstipendio di De Weck è il massimo della vita. Tra l’altro gli uccellini bernesi cinguettano che il direttore generale della SSR “tenga famiglia” a Parigi, perché – direbbe lui – “lì le scuole sono migliori”. Insomma, a questo spocchioso ed indisponente figuro, con tonnellate di puzza sotto il naso, gli svizzerotti (chiusi e razzisti) vanno bene solo per versargli i 560mila franchetti annui…

I vertici
Del resto se non solo la RSI, ma tutta la SSR (le consorelle romanda e svizzero tedesca non sono messe meglio) invece di fare servizio pubblico fa propaganda pro frontiere spalancate e pro immigrazione illimitata, è principalmente perché ai vertici c’è gente come il De Weck, che oltretutto, dall’alto della sua boria, si crede nella condizione di calare lezioni. Poi però, quando si tratta di far quadrare i conti, ecco che gli illuminati pseudo progressisti non a remore a ricorrere agli stessi metodi del più gretto capitalismo. Apperò!

Guai a chi dissente
E naturalmente guai a quei beceri trogloditi che osano criticare quelli che si credono gli infallibili depositari della verità assoluta, oltre che della morale. Abbiamo trovato molto divertente, le scorse settimana, la sbroccata di De Weck contro il Mattino definito “giornalaccio”.
Eh già: la RSI viene sempre più piantata in asso dai ticinesi, quasi il 70% degli utenti trova fazioso il suo modo di presentare la politica e, come se non bastasse, i licenziamenti all’americana la rendono umanamente odiosa. E la colpa di tutto questo di chi è? Di dirigenti non all’altezza? Di scelte aziendali toppate? Dello strapotere della partitocrazia nell’emittente? Dal prevalere, a Comano e a Besso, di logiche da clan che premiano i galoppini dell’area giusta a scapito di professionisti più bravi ma “non allineati”? Ma quando mai! La colpa, secondo il De Weck pensiero, è tutta del giornalaccio domenicale. Ohibò, piano con i complimenti, sennò va a finire che ci montiamo la testa. Il giornalaccio, con risorse lillipuziane, metterebbe in crisi un moloch mediatico da 1200 dipendenti? De Weck, delle due l’una: o noi siamo dei fenomeni, o tu non hai proprio il senso del ridicolo.

A proposito
A proposito: ancora non sappiamo quanti frontalieri, quanti permessi B, quanti raccomandati della politica e quanti esponenti di gruppi familiari sono stati lasciati a casa per motivi di risparmio.
Comunque, caro megadirettore dal 560mila Fr all’anno pagati da noi, siamo fieri di essere un giornalaccio. E, soprattutto, di darti tanto, ma tanto fastidio…
Lorenzo Quadri