Scolari delle medie a casa perché i docenti manifestano pro-saccoccia: inaccettabile!

La casta dei funzionari cantonali rimane abbarbicata ai propri privilegi pensionistici come una cozza allo scoglio: vedi il tasso di conversione IPCT al 6.18%. E pretende di farli pagare “allo Stato”. Ossia ai contribuenti. 

Adesso la casta, nella forma dei collegi docenti di tre scuole medie – Camignolo, Losone e Canobbio – coinvolge nelle sue proteste pro-saccoccia anche gli allievi e le loro famiglie. Nei giorni scorsi i genitori degli scolari della Sme di Camignolo hanno ricevuto una letterina con l’invito (eufemismo) a tenere a casa i figli la mattina di mercoledì 10 maggio. Perché i docenti saranno in sciopero. 

Ah, ecco! Questo andazzo, importato dalla Vicina Penisola, non ci sta bene. Ma proprio per niente. Tanto più che i docenti di scuola media non sono certo i più sfavoriti tra i lavoratori. Lo stipendio, l’orario settimanale ed i tanti mesi di vacanza parlano da sé! In certe circostanze, almeno per rispetto di chi davvero è in difficoltà, volare basso e schivare i sassi sarebbe d’obbligo. Invece, persi nella propria bolla, ci si arrocca nella difesa di privilegi anacronistici (com’era già il motto del P$, partito che ha colonizzato il sindacato degli statali VPOD? “Senza privilegi”?) mettendo in difficoltà le famiglie. E, soprattutto, indottrinando gli allievi. Chiaro: la politica deve “restare fuori dalla scuola”; a meno che, beninteso, si tratti di politica di $inistra!

Se volevano a tutti i costi manifestare, gli insegnanti non potevano farlo nel fine settimana o durante le lunghe vacanze scolastiche, nevvero? Proprio un bell’esempio per gli alunni! 

Cosa ne pensa la neo-direttora del DECS, kompagna Marina Carobbio? L’è tüt a posct?

Lorenzo Quadri