Ormai siamo agli sgoccioli e la votazione sul tanto discusso secondo tunnel del Gottardo si fa sempre più vicina. In concreto, il popolo dovrà scegliere tra il traforo di risanamento ed un improponibile ed inefficiente sistema di trasbordo sulle navette ferroviarie, dall’impatto ambientale devastante ed a cui si oppongono perfino le FFS. E si oppongono perché sanno benissimo che sarebbe contrario al principio stesso di Apltransit, che vorrebbe i camion sul treno da confine a confine. Se però, per risanare il Gottardo, si comincia a costruire una stazione di trasbordo per il traffico pesante a Biasca, è evidente che quest’ultima non verrà smantellata a lavori ultimati, ma verrà invece conservata come terminal. Sicché questi impianti, invece di tenerli fuori dalla Svizzera, ce li metteremmo in casa. E, di conseguenza, importeremo i TIR stranieri fino a Biasca per poterli caricare sul treno.
Solo due opzioni
Le opzioni sono dunque solo due. O seconda galleria o navette. Però i contrari al traforo di risanamento continuano a produrre fumogeni, un po’ come le seppie che, sentendosi in pericolo, spruzzano inchiostro. Sapendo che le navette sarebbero un disastro, s’inventano piste sempre diverse, che esistono solo nel mondo della fantasia. Si va dall’utilizzo per il risanamento autostradale della galleria ferroviaria allo scavo di un secondo tunnel in altitudine che verrebbe poi abbandonato a lavori ultimati. Di recente si è pure immaginato, forse pensando di aver scoperto l’acqua calda, di far credere che effettuare il risanamento della galleria autostradale lavorando solo di notte “sa pò”. Come se questa non fosse la prima verifica che è stata svolta.
Investimento durevole
Insomma, da una parte c’è un tunnel di risanamento che rispetta la Costituzione, che permette di non isolare il Ticino per tre anni dal resto della Svizzera, che fa compiere un passo avanti epocale in materia di sicurezza, e che costituisce un investimento per il futuro. Già perché, senza il traforo, ogni volta che bisognerà risanare la galleria del Gottardo – a cadenza di 30-40 anni – ci si ritroverebbe nella necessità di isolare il Ticino per anni ed anni. Dall’altra ci sono i fumogeni. Ad alimentare questi fumogeni, la stampa d’oltralpe. Che, così facendo, si scredita da sola. E qual è il suo obiettivo? Certamente non proteggere il nostro Cantone da aumenti di traffico ed inquinamento che non ci saranno, dal momento che, proprio come adesso, anche con un eventuale secondo tunnel del Gottardo sarà in funzione una sola corsia per senso di marcia. Senza che nessuno, da Bruxelles, abbia nulla da obiettare. Questo non perché gli eurobalivi sono improvvisamente diventati rispettosi delle decisioni svizzere. Semplicemente perché l’UE non necessita di maggiori capacità stradali sotto il Gottardo: nemmeno quelle attuali sono utilizzate per intero.
Scopi egoistici
L’obiettivo della stampa d’Oltralpe anti-secondo tubo, e di chi ci sta dietro, è ben altro. Si tratta di impedire che la Confederazione investa in infrastrutture in Ticino, per poi dirottare altrove i soldi a noi destinati. Un discorso puramente egoistico. Qui c’è gente che considera il Ticino un Cantone di serie B.
E che dire quelli che cavalcano il tema dell’inquinamento del Mendrisiotto agitando lo spauracchio di un aumento del traffico da nord a seguito dell’eventuale secondo tubo, aumento che però come detto non ci sarà, e questo dopo che loro stessi, con la devastante libera circolazione delle persone, hanno spalancato le frontiere ad una concretissima invasione da sud, le cui conseguenze viarie ed ambientali sono sotto gli occhi di tutti, ogni santo giorno?
Il “Sì progressista”
Ma visto che un leghista non può che raccontare balle populiste e razziste per definizione, vale la pena concludere citando l’opinione pubblicata nei giorni scorsi da Bruno Cereghetti, ex deputato del partito socialista ed ex capo dell’Ufficio assicurazione malattia del DSS. Quindi persona non di destra e perfettamente cognita di questioni relative alla salute:
“un sì all’opzione progressista del progetto di risanamento del San Gottardo in votazione (quindi al secondo tunnel), in quanto: è moderna, è umanistica, è razionale nell’opera e nella spesa, rifugge dall’ideologia elevata a metodo politico, tutela il dettato costituzionale del non aumento della capacità di traffico, è conforme al diritto comunitario per esplicita ammissione dell’UE, rispetta le generazioni a venire consegnando loro un’opera razionale, vuole un Ticino dinamico e sociale”. Prendere su e portare a casa.
Lorenzo Quadri