E intanto, grazie al triciclo PLR-PPD-P$, i ristorni sono stati regolarmente versati 

Il Mago Otelma aveva visto giusto, e non ci voleva molto: siamo stati infinocchiati sia sulla fiscalità dei frontalieri che sul trenino Stabio-Arcisate. Ma forse chi da anni si fa turlupinare senza mai reagire non merita altro

Questa volta il Mago Otelma ha avuto decisamente vita facile. La sua previsione si è avverata nel modo più completo che si potesse immaginare.

Il 26 ed il 27 giugno, data della visita a Roma (vacanze romane…) del quasi ex ministro degli esteri Didier “dobbiamo aprirci all’UE” Burkhaltèèèr (PLR) sono trascorsi. Ma della firma italica sul “maledetto” accordo sulla nuova fiscalità dei frontalieri, nemmeno l’ombra. Il Belpaese, infatti, non ne vuol sapere. E lo dice senza farsi problemi. Ecco a cosa servono le calate di braghe – o, per non urtare la sensibilità del presidente del CdS Manuele Bertoli: i “passi indietro” – sul casellario giudiziale: assolutamente a niente. E assolutamente a niente serve calare le braghe su qualsiasi altro tema di scontro con la vicina Penisola.

Cose che gridano vendetta

Lo abbiamo scritto un’infinità di volte: l’Italia NON VUOLE il nuovo accordo sui frontalieri. E le cose che non vuole fare, il Belpaese semplicemente non le fa. Impipandosene di accordi internazioni, impegni presi, promesse fatte, buona fede. “Tagliàn: se i ta frega mia incöö, i ta frega dumàn” (lo ha postato il consigliere nazionale PPD Marco Romano sulla sua pagina facebook, per cui non è razzismo e si può scrivere).

Che gli impediti negoziatori bernesi, quelli che vanno a Roma a parlare in inglese, quelli che pensano che trattare con la Germania e con l’Italia sia la stessa cosa, non abbiano ancora capito l’antifona, è già sufficientemente scandaloso e getta una luce allarmante su quello che vale la diplomazia svizzera. Ma che non l’abbiano capita gli esponenti del triciclo PLR-PPD-P$ in Consiglio di Stato, grida semplicemente vendetta al cielo.

Del resto se, dopo averne mangiate cinquanta fette, gli svizzerotti non si sono ancora accorti che era polenta, vuol dire che meritano di restare fregati tutte le volte. Quello che i ticinesi non meritano, invece, è di essere così mal rappresentati.

Ci danno pure dei bugiardi

Non solo – come era scontato – non è stato fatto alcun passo avanti sulla fiscalità dei frontalieri (anzi), ma da Oltreramina è arrivata anche la fregatura sul trenino Stabio-Arcisate, finanziato a peso d’oro dallo sfigato contribuente rossocrociato. Il collegamento con la Malpensa non si farà da Lugano ma da Como. Così ha deciso la Regione Lombardia. Ennesima sfacciata violazione degli accordi con la Svizzera, con la controparte che ha ancora la faccia di tolla di darci dei bugiardi; perché, a suo dire, il Ticino sarebbe stato informato del voltafaccia.

Sempre meglio! Adesso, oltre che ad essere razzisti, saremmo pure bugiardi. Questo ci vengono a dire i vicini a sud. Intanto però continuiamo ad essere il più importante datore di lavoro della Lombardia, a scapito dei ticinesi. Quando si tratta di sfruttare senza remore il nostro Cantone, oltreconfine non perdono un’occasione. Quando si tratta di rispettare i patti, invece… Ma visto che gli svizzerotti fessi, grazie al triciclo PLR-PPD-P$, tollerano tutto senza reagire (se non calando le braghe ancora più in basso) sarebbe da scemi non approfittarsene, no?

E noi versiamo i ristorni

Ricapitolando: gli amici a sud hanno FREGATO gli svizzerotti sulla fiscalità dei frontalieri e li hanno pure FREGATI sul trenino Stabio-Arcisate

E poi i politicanti d’Oltreramina si mettono a starnazzare come germani reali contro tre valichi secondari chiusi di notte e contro il casellario giudiziale farneticando di violazione di accordi internazionali?

Se i camerieri bernesi dell’UE avessero un minimo di rispetto per il paese che amministrano (usare il verbo “governare” in relazione a certi soggetti è fuori posto) sarebbero già partite unilateralmente sanzioni nei confronti del Belpaese. Ma da un bel pezzo. Ricordiamo che l’ex ministra del 5% Widmer Schlumpf ed il suo tirapiedi De Watteville queste misure le avevano promesse tre anni fa (naturalmente non se ne è mai fatto nulla).
Ma il massimo dello scandalo è che, davanti a questa plateale doppia fregatura, in Consiglio di Stato non si trovi – per colpa del triciclo PLR-PPD-P$ – una maggioranza per bloccare i ristorni. Che infatti, anche questa volta, sono regolarmente partiti.

A proposito: per la chiusura notturna di tre valichi secondari, la Farnesina (ministero degli Esteri italiani) ha convocato d’urgenza (uhhh, che pagüüüraaa!) l’ambasciatore svizzero. I camerieri bernesi dell’UE hanno convocato l’ambasciatore d’Italia per il clamoroso voltafaccia sulla ferrovia Lugano-Malpensa? Ah già, ma gli svizzerotti queste cose non le fanno. Non è politikamente korretto.

Sei cose

Comunque, visto che dall’Italia non siamo in grado di ottenere nulla, ci sono sei cose da fare:

  • avanti con la raccolta firme per la disdetta della libera circolazione delle persone;
  • avanti con Prima i nostri;
  • moratoria sul rilascio dei permessi G;
  • reintroduzione dei controlli sistematici sul confine;
  • non mandare più oltreconfine nemmeno un centesimo;
  • non mandare al Belpaese nemmeno un’informazione bancaria.

Lorenzo Quadri