100 milioni all’anno per spalancare le porte alla criminalità straniera
Certo che gli Accordi di Schengen-Dublino sono proprio un ottimo affare, come no! A seguito di tali trattati i controlli ai nostri confini sono stati smantellati, e il risultato è una vera e propria manna per la criminalità transfrontaliera oltre che, naturalmente, per i finti rifugiati.
Si è venduta la risibile panzana che i nuovi mirabolanti sistemi informatici avrebbero sopperito ed anzi, avrebbero addirittura garantito maggiore sicurezza rispetto ai controlli alle frontiere! Sì, perché i delinquenti in entrata sul nostro territori si fermano con un “click”!
Ma naturalmente solo la Lega e l’Udc sono insorte contro l’ennesima baggianata; per tutte le altre forze politiche, i fallimentari Accordi di Schengen-Dublino erano il non plus ultra, e chi sosteneva il contrario era un becero populista e razzista.
Poi, improvvisamente, il voltafaccia: all’esplosione della prima ondata di rapine ai danni dei distributori di benzina del Mendrisiotto, rapine messe a segno da delinquenti in arrivo da Oltreconfine, ecco che – si stavano avvicinando le elezioni cantonali – i PPD ed ex partitone hanno cominciato a fare a gara nel chiedere il ripristino dei controlli doganali. Ma come, fino al giorno prima non erano tutte frottole della Lega populista e razzista? L’epilogo è noto e ben riassunto dal detto meridionale “passata la festa gabbato lo santo”: dopo le elezioni della criminalità transfrontaliera e delle sue vittime ticinesi i partiti $torici sono tornati ad infischiarsene bellamente.
E’ evidente che la sottoscrizione degli Accordi di Schengen-Dublino non serve affatto alla sicurezza del paese ma anzi, è unicamente un passo per portarci nell’Unione europea.
Questi fallimentari accordi non solo hanno gravemente nuociuto alla nostra sicurezza, ma ci costano uno sproposito. Proprio così: paghiamo cifre folli per essere MENO sicuri. Ecco cosa ci si guadagna con i continui avvicinamenti all’UE!
Cittadini truffati
Che il Consiglio federale avesse ingannato i cittadini sui costi degli Accordi di Schengen-Dublino in occasione della votazione del 2005 era risaputo da tempo. Adesso si scopre l’enormità dell’imbroglio. I devastanti accordi costano 14 volte più del previsto! Per l’anno 2013 sono stati messi a preventivo 100 milioni di Fr. 100 milioni di Fr all’anno non già per allontanare la criminalità straniera, ma per diventarne il terreno di caccia! E poi si ha il coraggio di minacciare tagli sociali a danno dei cittadini elvetici? Ce ne sarebbe più che abbastanza per ordinare inchieste non solo amministrative ma anche penali all’interno degli uffici federali. Ma di questo, naturalmente, nessuno parla. La kompagna Simonetta Sommaruga, ministra della Giustizia, se ne esce seraficamente a dire ai microfoni della radio statale che il sistema informatico costa più del previsto e, udite udite, che è aumentato l’onere a carico del nostro Paese per la difesa delle frontiere esterne dell’UE.
Cose che gridano vendetta: i nostri soldi vengono sperperati per difendere le frontiere dell’UE che ci tratta da Stato canaglia e ci ha dichiarato una guerra economica che creerà almeno 50mila senza lavoro sulla piazza finanziaria svizzera (ma anche di questo, nessuno ne parla). Invece di usare questi soldi per difendere le nostre, di frontiere. E per difenderle in prima linea proprio dall’UE!
Lorenzo Quadri