Ripresa automatica del diritto UE e giudici stranieri non verranno più contestati

Poi che nessuno dica che non avevamo avvisato!

La sera del 27 settembre, giorno in cui si è votato sull’iniziativa “Per la limitazione”, ad urne ancora calde i  balivi di Bruxelles si sono affrettati a ribadire che, visto l’esito del voto, pretendono la sottoscrizione dello sconcio accordo quadro istituzionale. In altre parole, gli svizzerotti devono cedere sempre più sovranità alla fallita UE. Lo sconcio accordo quadro è dunque la prossima tappa. Firmandolo, il nostro paese si ridurrebbe ad una colonia di Bruxelles.

Specchietti per le allodole

Per fregare i cittadini e far loro  credere che un No alla limitazione dell’immigrazione non sarebbe stato strumentalizzato come un Sì all’accordo quadro, prima del 27 settembre i soldatini della partitocrazia si sono prodotti in una serie di critiche sull’osceno trattato coloniale. E’ chiaro che si trattava di specchietti per le allodole. Allo stesso modo, anche la rimozione di Roberto Balzaretti dall’incarico di caponegoziatore a Bruxelles e la sua sostituzione con l’ex ambasciatrice in Francia Livia Leu è un semplice fumogeno. Cambiando la persona che negozia si vuole far credere che anche l’esito della trattativa sarà diverso. Si porteranno a casa le briciole se va bene e si tenterà di spacciarle per conquiste epocali. Ma il risultato non cambierà. Botte diversa, ma stesso vino.

La NZZ conferma

E che lo scenario sia questo lo conferma la NZZ del 20 ottobre. La testata riferisce che qualche giorno prima si è tenuto a palazzo federale un incontro carbonaro tra una delegazione del governicchio federale, di cui naturalmente faceva parte anche l’italosvizzero KrankenCassis, ed esponenti dei Cantoni, del padronato e dei sindacati. Tema: l’ accordo quadro istituzionale. Riferisce la NZZ che un piano definito per le nuove trattative con i funzionarietti dell’UE non c’è ancora. Tuttavia “malgrado le recenti critiche dal fronte borghese (?), il Consiglio federale non metterà più in discussione i fondamenti dell’accordo. Quindi non contesterà la ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto UE ed il ruolo della Corte europea di giustizia”.

In altre parole: al governicchio federale va bene che i balivi di Bruxelles ci dettino le leggi e che i loro giudici le applichino in casa nostra. Su questi punti, pertanto, non farà più un cip. Per contro, le negoziazioni si concentreranno su questioni di contorno: in particolare sulle misure accompagnatorie.

Semplicemente vergognoso. Le misure accompagnatorie sono dei cerotti sulla gamba di legno. Non servono ad una beneamata fava. Ed infatti il Ticino, grazie alla devastante libera circolazione delle persone, si trova nella palta malgrado la presenza delle misure accompagnatorie.

Misure farlocche

Le misure accompagnatorie sono dunque la foglia di fico dei $inistrati euroturbo. Gli spalancatori di frontiere, con la devastante libera circolazione delle persone, hanno mandato in palta il mercato del lavoro ticinese. A manina con gli odiati “padroni”, l’hanno fatto invadere da manodopera straniera a basso costo. Remenandola con le misure accompagnatorie farlocche, i $inistrati pensano di prendere gli elettori per il lato B. Vogliono spacciarsi per i difensori dei lavoratori, quando invece ne sono i rottamatori.

Che le misure accompagnatorie siano farlocche lo dimostra il fatto stesso che Bruxelles le accetti. Si trattasse di norme che proteggono davvero i lavoratori svizzeri dalla concorrenza sleale straniera, mai sarebbero state tollerate.

Alleanze a $inistra

E’ quindi  evidente che il governicchio federale mira a far passare lo sconcio accordo quadro istituzionale con il consenso della $inistra. Ossia, di quella parte politica che vuole l’adesione della Svizzera all’UE! Di quell’aerea che considera indipendenza e sovranità nazionale al pari di bestemmie! E che di conseguenza è ben felice di correre a sottoscrivere qualsiasi cessione di sovranità. Essendo però le misure accompagnatorie  il suo cavallo di battaglia, non può permettersi di farsele cancellare con un colpo di spugna.

Camerieri dell’UE in Consiglio federale alleati dei kompagnuzzi per svendere la Svizzera a Bruxelles. Tanto per gradire, ricordiamo poi che con i due nuovi co-presidenti Cedric Wermuth (quanti passaporti?) e Mattea Meyer il P$$ è diventato a tutti gli effetti un partito di estrema $inistra. Del resto, i grandi focus politici del “Vermouth” sono 1) albanese e serbo-croato lingue nazionali e 2) introduzione dello ius soli.

Ecco qua il grande alleato del governicchio federale sulle questioni di importanza capitale per il futuro della Svizzera.

Per fortuna che i nostri avi, quelli che hanno lottato per costruire il Paese, non possono più vedere lo scempio che ne stanno facendo gli attuali politichetti della casta.

Lorenzo Quadri