Basta panzane! Non è sistemando dettagli che il trattato coloniale diventa accettabile
Come volevasi dimostrare, i camerieri dell’UE in Consiglio federale pensano di prendere la gente per i fondelli!
L’ultima affermazione del presidente di turno della ConfederellaGuy Parmelin a proposito dello sconcio accordo quadro istituzionale è allucinante: “La Svizzera firmerà solo se si troverà una soluzione sui tre punti controversi”. Che sono, notoriamente, la protezione dei salari, gli aiuti di Stato e la direttiva europea sulla cittadinanza.
Cosa, cosa? Questi tre punti avranno anche una loro importanza. In particolare il terzo: se diventasse realtà, avrebbe conseguenze deleterie sullo stato sociale svizzero. Specie nei prossimi anni di crisi nera. Provocherebbe infatti un vero e proprio assalto alla diligenza della nostra socialità da parte di cittadini comunitari.
MA: i tre punti “controversi”, ripetiamo per l’ennesima volta, sono questioni di contorno. Impallidiscono rispetto alla vera posta in gioco: ossia la sovranità, l’indipendenza e la democrazia diretta. Pertanto, anche se i tre punti controversi dovessero venire risolti a vantaggio (?) della Svizzera, cambierebbe ben poco. Approvando lo sconcio accordo quadro, il nostro paese diventerebbe una COLONIA dell’UE. I balivi di Bruxelles ci imporrebbero le loro leggi (ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto UE) ed i loro giudici stranieri.
Quindi, di cosa stiamo discutendo? I tre punti sono un semplice specchietto per le allodole. Servono a gettare fumo negli occhi al popolazzo.
La realtà è che i soldatini della partitocrazia sono pronti a svendere la Svizzera all’UE per un piatto di lenticchie (i tre punti controversi) che oltretutto a Bruxelles nemmeno sembrano interessati a concedere.
Nubi all’Horizon
Tanto per non farsi mancare niente, gli eurobalivi hanno pensato bene di ricattarci con i programmi Horizon: se volete l’adesione – hanno detto – pagate i famosi 1.3 miliardi di franchetti! E noi dovremmo continuare a trattare con questa gente? Dei programmi Horizon – costi stratosferici ed utilità dubbia – ne facciamo anche a meno. Sicché: azzerare i contributi di coesione! Neanche un ghello!
Reazione a catena
Un altro elemento va considerato. E’ stato portato di recente in un dibattito radiofonico, ed oltretutto da un esponente del mondo finanziario. E’ il seguente: la Confederazione ha sottoscritto trattati commerciali internazionali con svariati partner extra UE. Lo sconcio accordo quadro cambierebbe le regole del gioco in Svizzera (la quale dovrebbe sottomettersi alle leggi europee). Questo minaccerebbe, in una reazione a catena, gli altri trattati.
Il fatto che anche dall’economia e dalla finanza si levino voci contrarie all’osceno trattato coloniale è in ogni caso significativo.
Basta sottomettersi!
E’ ora di finirla di farsi ricattare dalla fallita UE, forte con i deboli (e con chi si rende tale) e debolissima con i forti. Lo sconcio accordo quadro va gettato nel rüt. La nostra dipendenza dai balivi di Bruxelles va ridotta; invece il governicchio federale e la partitocrazia vogliono asservirci sempre più. E quindi renderci sempre più ricattabili!
Il popolo ha accettato lo scorso 7 marzo l’accordo di partenariato economico con l’Indonesia. Si tratta di un mercato importante. Con i suoi 271 milioni di abitanti, l’Indonesia è il quarto paese più popolato al mondo, con un ceto medio in espansione.
I trattati commerciali li dobbiamo sottoscrivere con partner che non pretendono in cambio né di comandare in casa nostra, né di farci invadere dai loro immigranti. E ce ne sono. Con l’UE – che vuole entrambe le cose – non solo non si concludono nuovi accordi, ma bisogna al contrario cominciare a disdire qualcuno di quelli in essere. A cominciare dalla devastante libera circolazione delle persone. Altro che accordo quadro! Altro che direttiva UE sulla cittadinanza! Altro che miliardi di coesione!
A proposito: in regime di accordo quadro, i contributi di coesione diventerebbero automatici. Gli svizzerotti dovrebbero versarli senza un cip. Qualcuno se l’era dimenticato?
Lorenzo Quadri