L’Ungheria, come noto, costruisce muri sul confine. I kompagni spalancatori di frontiere, invece, vogliono accogliere migranti economici a go-go (il business dell’asilo rende agli amici del partito giusto). E vogliono pure pagare con i soldi del contribuente l’avvocato gratis per tutti i finti rifugiati (i legulei di partito fatturano). Da qui la richiesta del P$$ di sanzioni contro l’Ungheria.
Il kompagno Levrat ha infatti chiesto tramite mozione al Consiglio federale che la Svizzera tagliasse i contributi di coesione agli ungheresi brutti e cattivi. Ma come: i contributi di coesione ai nuovi Stati membri UE non sono stati fortissimamente voluti proprio dai $ocialisti? Ma come: bloccare il versamento dei contributi non era una roba da beceri populisti e razzisti? E invece, adesso ci si mettono anche i kompagni. E mica uno a caso. Non un cane sciolto. Bensì il presidente del partito nazionale (e pure senatore). Morale a due velocità, tanto per cambiare…
Rispetto della legalità?
Davanti a cotanta prodezza non poteva mancare una reazione leghista; nel concreto da parte del sottoscritto. Perché non sta né in cielo né in terra che chi si sciacqua la bocca con il rispetto della legalità (ma solo quando fa comodo), ossia i rossi, poi se ne esca con proposte di sanzioni nei confronti di chi si dà da fare, mettendoci la sua faccia ed i suoi soldi – gli ungheresi appunto – per frenare un’immigrazione che è platealmente illegale. E illegale rimane anche se, secondo la visione di sinistra (diceva un tale: “wer Visionen hat, muss zum Psychiater gehen”), l’immigrazione non può essere illegale per definizione: “dobbiamo aprirci”!
Tagliare a chi?
In sostanza la mozione leghista proponeva di tagliare i contributi di coesione a chi – al contrario dell’Ungheria – non fa il proprio dovere nel fermare il flusso di migranti economici, che non sono affatto in cerca di uno Stato sicuro, ma vogliono proprio raggiungere la “vecchia” UE. Sempre che si tratti solo di migranti economici e non di peggio.
In effetti l’Ungheria, con le sue barriere, difende certo i propri confini. Ma difende anche quelli dello Spazio Schengen, dal momento che coincidono. Quindi, andrebbe ringraziata. Non certo messa all’indice, come invece fanno i buonisti-coglionisti. E purtroppo la Svizzera nel 2005 ha aderito allo Spazio Schengen. Vale la pena ricordare, al proposito e per inciso, che in vista di quella votazione la propaganda di Stato raggiunse livelli scandalosii di menzogna. Perché non rifacciamo quello, di voto, essendo oltretutto passati 10 anni? Altro che rivotare il 9 febbraio…
Terroristi
Naturalmente, come previsto, il Consiglio federale ha respinto le proposte di blocco dei contributi di coesione. Intanto però le barriere sui confini si moltiplicano, e per fortuna. Ma c’è stata anche la strage di Parigi. Si è scoperto che uno dei terroristi era giunto in Francia dopo essersi fatto registrare come richiedente l’asilo in Grecia. Ohibò. Quindi tra i sedicenti rifugiati si nascondono dei terroristi islamici dell’Isis. Ma come: non dovevano essere tutte balle della Lega populista e razzista?
Ovviamente, questi terroristi – come ammesso anche dal direttore della Segreteria di Stato della Migrazione Mario Gattiker – non è possibile identificarli.
Non li vogliamo
La conclusione è sempre la stessa: con la devastante politica dell’accoglienza indiscriminata ci siamo – l’Occidente si è – messo in casa, tra l’altro, pure dei delinquenti della peggiore specie. Adesso le frontiere vanno chiuse. E non si tenti – come sta vergognosamente facendo la R$I foraggiata coi nostri soldi – di colpevolizzare l’Europa che non avrebbe integrato sufficientemente. Ma stiamo dando i numeri? E’ l’immigrato che deve integrarsi. E qui c’è gente che rifiuta di proposito di farlo perché ha ben altri piani. Non si può tollerare al nostro interno – e magari addirittura mantenere con soldi pubblici! – chi mira alla distruzione delle nostre libertà, della nostra società, del nostro stile di vita.
I disastri fatti a suon di sciagurate aperture li stiamo adesso toccando con mano. Adesso bisogna chiudere. E fare repulisti. Cominciamo col ritirare i permessi di restare in Svizzera a chi plaude ai macellai di Parigi. Questa gente non la vogliamo.
Lorenzo Quadri