Africani in cima alla classifica. Ma come, non erano tutte balle populiste e razziste?
Ma nooo! Ma chi l’avrebbe mai detto! Adesso – sarà che le elezioni per il Consiglio nazionale sono passate? – anche la stampa di regime, o parte di essa, si accorge che in Svizzera abbiamo un problema di criminalità STRANIERA. Ma come: gli stranieri che delinquono non erano tutta una balla della Lega populista e razzista?
Ed invece, ma guarda un po’, le ultime statistiche federali rivelano che nel 2018 sono state emesse circa 9000 condanne penali nei confronti di delinquenti stranieri. Ed in cima alla classifica troviamo i cittadini africani con 1910 condanne (di cui 1323 a carico di soggetti in arrivo dal Nordafrica). Seguono i rumeni (890 condanne), i francesi (840 condanne) e poi gli immigrati dalla ex Jugoslavia (665 condanne).
Del resto, se i tre quarti della popolazione carceraria elvetica, con punte all’hotel Stampa superiori all’80%, è composta da stranieri, un qualche motivo ci dovrà pur essere!
Grafico interessante
E’ chiaro che gli africani che svettano nella classifica delle condanne penali sono dei finti rifugiati, i quali non sono né integrati né integrabili: a tal proposito basta ricordare che nel giro di soli otto anni il numero degli eritrei in assistenza è aumentato del 2282%.
Al proposito c’è anche un altro grafico interessante. Quello riprodotto nell’immagine a lato. Si tratta dei reati contro la vita e l’integrità sessuale commessi da richiedenti l’asilo. Come si può ben vedere, negli ultimi anni c’è stata una vera e propria impennata.
I sei Paesi
Intanto come ben sappiamo il nuovo governo italico non eletto, uno dei più a $inistra della storia della vicina Repubblica, per “farla” all’odiato leghista Salvini ha riaperto i porti agli sbarchi dei clandestini. Sicché non ci vuole il Mago Otelma per prevedere che anche dalle nostre parti, per ovvi motivi geografici, assisteremo ben presto ad un’impennata degli arrivi di finti rifugiati con lo smartphone. Ed intanto, ma tu guarda i casi della vita, sei Stati membri dell’UE – ovvero Germania (!), Francia (!), Austria, Danimarca, Svezia e Norvegia – negli scorsi giorni hanno notificato a Bruxelles l’ennesimo prolungamento di sei mesi della reintroduzione dei controlli alle frontiere; alla faccia dei fallimentari accordi di Schengen! L’eurobalivo di turno, ovvero il Commissario UE per la migrazione Avramapoulos, ha sbroccato. Ma evidentemente i governi nazionali indicati sopra se ne impipano. Al contrario di certi camerieri bernesi di Bruxelles di nostra conoscenza.
Noi, invece…
E gli svizzerotti che, essendo a ridosso della vicina Penisola, un qualche problemino a proposito dei controlli alle frontiere dovrebbero porselo? Un tubo, ça va sans dire! Bisogna ubbidire all’UE! Al punto che, starnazzando a pieni polmoni la fregnaccia di una fantomatica espulsione della Svizzera da Schengen (uhhh, che pagüüüraaa!), la partitocrazia eurolecchina PLR-PPD-P$$ ha calato le braghe davanti al Diktat disarmista di Bruxelles. Proprio su questo tema, nella votazione popolare dello scorso 19 maggio, in Ticino il triciclo è stato asfaltato dalle urne. Ma i ticinesi, purtroppo, se ne sono già dimenticati, come confermano i risultati delle elezioni della scorsa domenica.
Meno della metà
Dagli ultimi dati dell’Ufficio federale di statistica emergono pure quelli relativi alle espulsioni di delinquenti stranieri. Nell’anno di disgrazia 2018 ne sono state pronunciate 1693: “quasi cinque al giorno” sbrodola la stampa di regime, tentando di far credere che si tratti di un numero enorme! Peccato che il Consiglio federale aveva promesso, prima della votazione popolare sul tema, che con le nuove norme di espulsioni ce ne sarebbero state 4000 all’anno. Campa cavallo! Ed infatti siamo a meno della metà di quanto promesso. Non certo perché ci siano meno delinquenti stranieri. Ma perché meno della metà degli stranieri colpevoli di reati che devono (devono; non “dovrebbero”) portare all’espulsione vengono davvero espulsi. I legulei dei tribunali, incadregati dal triciclo multikulti, trovano scuse per lasciarli in Svizzera!
“Grazie”, onda verde!
E se si parla di espulsioni di delinquenti stranieri, c’è un altro dato da considerare. Lo spostamento a $inistra del parlamento federale dopo le elezioni della scorsa domenica a causa della cosiddetta “onda verde”, farà sì che lo sconcio accordo quadro istituzionale verrà sottoscritto in quattro e quattr’otto. Ecco a cosa serviva l’isterismo climatico, nel caso qualcuno non l’avesse ancora capito! Altro che ambiente!
L’immondo trattato coloniale, come noto, ci farà piombare addosso anche la direttiva UE sulla cittadinanza. Risultato: non potremo più espellere nessun delinquente straniero se questo è cittadino comunitario.
Grazie, partitocrazia! Grazie, kompagni ro$$overdi!
Lorenzo Quadri