I climatisti chiedono le centrali a petrolio. Per togliere la benzina alle automobili

Adesso i ro$$overdi scoprono, e vogliono, anche le centrali elettriche alimentate a petrolio come “soluzione d’emergenza”. Pur di non sostenere, per motivi ideologici, il nucleare – che non produce la vituperata CO2 costoro si inventano i contorsionismi più inverecondi. Che però, dal loro punta di vista ovviamente, almeno un vantaggio ce l’hanno: forniscono l’ennesimo pretesto per mazzuolare gli odiati automobilisti!

Se infatti il carburante serve per alimentare generatori d’emergenza, rispettivamente per far funzionare gli impianti cosiddetti “dual fuel” a nafta invece che a gas, giocoforza (?) che tocca agli automobilisti rinunciare alla benzina. E allora cosa s’inventano i signori dell’ATA, Associazione Traffico e ambiente (quelli che tra l’altro, per evidenti motivi di politichetta, tentarono pure di affossare il polo sportivo di Lugano)? Il limite di velocità in autostrada a 100 km/h. Va da sé da introdurre subito, con l’ovvio corollario di sanzioni per chi sgarra. Così – affermano – si ridurrebbe il consumo di carburante. Ah, ecco! Ovviamente si tratta di un espediente per criminalizzare la riprovevole (?) mobilità individuale. E per multare gli automobilisti come se non ci fosse un domani.

Fossero coerenti…

Ma poi: se il limite di 100 km/h viene introdotto per consumare meno benzina, vuol dire che le auto elettriche non sarebbero tenute a rispettarlo? Ah no: il problema reale non è affatto la carenza di petrolio  e derivati, bensì quella di elettricità. Di conseguenza, per essere coerenti, i signori di ATA dovrebbero dire ai titolari di vetture elettriche di tenerle in garage, pena il ritiro della patente. Discorso che deve ovviamente valere anche per e-bike ed altri mezzi di locomozione che consumano corrente elettrica.

Naturalmente non poteva mancare l’invito pressante a non usare l’automobile per spostamenti non urgenti: il prossimo passo, e non ci vuole il Mago Otelma per prevederlo, sarà la pretesa di MULTARE chi osa servirsi della macchina durante il tempo libero.

Ci vogliono blindare in casa

L’invito a non usare l’automobile equivale ad un’esortazione a restare a casa. Si vuole quindi favorire il ritorno all’orrida modalità del telelavoro, sdoganata dalla pandemia da stramaledetto virus cinese. E qui vediamo che le mire dei climatisti ro$$overdi coincidono con quelle dei “padroni” della destra mercantile. Quando ciò accade, il disastro è garantito. Vedi il precedente della libera circolazione delle persone.

Aziende quali banche, assicurazioni e compagnia cantante oggi hanno ancora più interesse a mandare i dipendenti in “home office”: non solo per risparmiare sugli affitti, ma ora anche sui costi dell’energia (riscaldamento, elettricità,…). Costi che, ma tu guarda i casi della vita, verranno scaricati sul groppone del telelavoratore! Il quale non potrà più abbassare la temperatura e tenere luci ed apparecchi elettrici spenti in casa quando è in ufficio.

Utili idioti

Sul danno totale che il telelavoro provocherà all’occupazione in Ticino abbiamo già scritto a più riprese. Altro che assumere residenti: i datori di lavoro “con poca sensibilità sociale” assumeranno direttamente italiani (o rumeni, o indiani). Poi li faranno telelavorare dal domicilio, risparmiando una paccata di soldi sugli stipendi . Con l’ulteriore risultato di svuotare i centri urbani e di farne fallire le attività commerciali.

In questo pernicioso disegno, mirato ad ingrassare le tasche dei soliti noti scapito dei lavoratori e dell’economia del territorio, ecco che i padroni del vapore trovano dei validi alleati tra i climatistiro$$overdi bramosi di blindare tutti in casa. Quando si dice: “gli utili idioti”. Ma avanti, votateli…

Lorenzo Quadri