Interrogazione

 

AET: Parco eolico Makedonias, siamo alla… frutta?

 

Con l’interrogazione 207.11, chi scrive sollevava il problema della partecipazione di AET (per il tramite del fondo REI) a progetti di parchi eolici in Grecia, evidenziando il rischio economico che simili progetti, in uno Stato dalle ben note difficoltà, comportano per AET e di riflesso per il cittadino ticinese.

 

Il 29 agosto us su LaRegione Ticino  REnInvest si esprimeva in termini entusiastici sui parchi eolici greci dando ad intendere che tutto procederebbe per il meglio.

Così invece non sembra essere. In effetti, vedi al proposito il Mattino della domenica del 4 settembre us, sembra che per ottenere i sussidi promessi (?) dal governo greco (ammesso e non concesso che quest’ultimo sarà poi in grado di versarli), il parco eolico Makedonias dovrà essere operativo entro giugno. Considerando che il parco si trova sul confine tra Grecia e Macedonia a 2000 metri d’altezza, ne consegue che ben difficilmente nei mesi tra ottobre ed aprile si potranno svolgere dei lavori, sicché il tempo a disposizione si riduce.

 

Per rispettare i termini occorrerebbe dunque cominciare subito i lavori ma a quanto sembra ci sarebbero grossi problemi nel reperire i finanziamenti necessari, valutati tra i 10 ed i 20 milioni di euro, a causa di un ripensamento delle banche.

Il fondo REI, di cui AET detiene il 20% delle partecipazioni, avrebbe quindi interpellato i propri azionisti per raggranellare i finanziamenti necessari, scontrandosi con un generale scetticismo: comprensibilmente, prima si vuole che le banche facciano la propria parte.

 

Niente finanziamenti in tempi stretti equivale al mancato rispetto dei termini e quindi alla perdita certi degli (eventuali) sussidi per il parco Makedonias.

C’è quindi da supporre che AET, quale partecipante al fondo REI in misura del 20%, si troverà ben presto a dover decidere se mettere a repentaglio fondi propri (ossia dei cittadini ticinesi) per sopperire all’intervento delle banche; le quali, se sono diventate reticenti, avranno anche dei buoni motivi: evidentemente reputano l’operazione eccessivamente rischiosa e/o non pagante.

 

Chiedo pertanto al lod. Consiglio di Stato:

 

         Il CdS era informato delle difficoltĂ  di cui sopra realtive al parco eolico Makedonias?

         Come valuta il CdS un eventuale intervento di AET volto ad anticipare i finanziamenti mancanti?

         E’ corretto ed opportuno, a mente del CdS, che AET sopperisca con fondi propri, quindi del cittadino ticinese, ad investimenti ritenuti a rischio dalle banche?

         Quali indicazioni ha dato il CdS ad AET in merito agli investimenti nei parchi eolici in Grecia e gli evidenti rischi connessi a queste operazioni (date anche le condizioni politiche ed economiche del Paese in questione)?

 

Con la massima stima

Lorenzo Quadri