“Grazie” alla casta multikulti, Svizzera impreparata davanti alle minacce terroristiche

Il terrorismo islamico – sottolineare: islamico –  torna ad insanguinare la Francia. Ed i terroristi sono, ancora una volta, dei finti rifugiati.

A Nizza nei giorni scorsi tre persone sono state trucidate in chiesa. Due di esse decapitate. Un paio di settimane prima, nei pressi di Parigi, la stessa orribile sorte era toccata all’insegnante Samuel Paty, “reo” di aver mostrato le vignette di Charlie Hebdo in classe, nell’ambito di una lezione sulla libertà d’espressione.

Direttiva disarmista

Le vittime dei terroristi islamici sono state massacrate all’arma bianca, col coltello: la decapitazione vale come massima espressione d’odio. Ricordiamo di transenna che alle nostre latitudini la partitocrazia eurolecchina ha calato le braghe sulla direttiva disarmista della fallita UE: ovvero l’ennesimo Diktat-ciofeca di Bruxelles, tra l’altro voluto proprio dalla Francia, che penalizza le armi dei cittadini onesti. La motivazione? La direttiva (contraria alle nostre leggi, alla nostra volontà popolare, alle nostre tradizioni) servirebbe a contrastare il terrorismo islamico. Come no! Peccato che i terroristi islamici non usino mai armi da fuoco per i loro attentati. Ancora meno armi da fuoco legalmente dichiarate!

Guerra all’Occidente

La situazione in Francia è fuori controllo. Ma non solo lì. L’islam politico ha lanciato la guerra santa contro l’Occidente. Il quale Occidente, imbesuito da decenni di politica multikulti, immigrazionista e buonista-coglionista, non è assolutamente in grado di reagire. Gli islamisti lo sanno e ne approfittano. Vedi i farneticanti appelli antifrancesi del despota turco Erdogan. Senza vergogna, costui tenta di sfruttare i sensi di colpa europei paragonando la situazione degli islamisti in Francia a quella degli ebrei sotto il nazismo. Un accostamento ridicolo e grottesco. A maggior ragione se si pensa che gli ebrei stanno lasciando in massa la Francia perché vessati dai migranti musulmani.

Appelli al boicottaggio

Gli attentati in Francia sono la conseguenza degli appelli del dittatore turco. Ma anche di quelli delle associazioni islamiste, che allo scopo si servono ampiamente dei social. Tra queste associazioni figura pure il sedicente “Consiglio centrale islamico della Svizzera” (CCIS). I vertici del CCIS, ovvero i due loschi figuri Nicholas Blancho e Qaasim Illi, sono stati di recente condannati dal Tribunale penale di Bellinzona per propaganda a favore di Al Quaida ed altre organizzazioni terroristiche. Ebbene, a pochi giorni dalla condanna penale dei propri vertici, il CCIS twittava appelli al boicottaggio della Francia “in nome di Allah”.

E’ allora evidente che il CCIS va dichiarato fuorilegge e sciolto, ed i suoi membri stranieri o con doppio passaporto vanno espulsi dalla Svizzera.

Sbarcato a Lampedusa

Il boia di Nizza, tale Brahim Aoussaoui, è un migrante economico tunisino (quale guerra sarebbe in corso in Tunisia?). E’ sbarcato a Lampedusa a fine settembre. In seguito ha raggiunto la Francia. Ringraziamo il governo non eletto di “Giuseppi” Conte che, per farla all’odiato leghista Salvini, ha riaperto i porti del Belpaese all’immigrazione clandestina! E noi, che confiniamo con la vicina Penisola – proprio come la Francia – pensiamo forse di essere al riparo dall’arrivo di terroristi dell’Isis?

A Parigi da più parti viene chiesta a gran voce una “legislazione di guerra”, per far fronte alla guerra che l’islam politico ha dichiarato al Paese. Si chiede inoltre la sospensione delle procedure d’asilo. In particolare se il richiedente arriva dall’Italia. E noi? E’ evidente che il governicchio federale deve attivarsi subito presso i suoi amichetti di Roma affinché la Vicina Repubblica torni a chiudere i porti. O KrankenCassis chiama il suo collega e connazionale Giggino Di Maio solo per chiedergli, nel bel mezzo della prima ondata di coronavirus, di lasciar entrare in Svizzera i frontalieri in arrivo dalle zone rosse lombarde?

Di finti rifugiati provenienti da paesi islamici, inoltre, non se ne devono più fare entrare. La pacchia è finita!

Darsi una mossa

La Svizzera non è in alcun modo attrezzata per far fronte al dilagare del terrorismo islamico. Leggine all’acqua di rose, giudici buonisti-coglionisti, assistenza facile ai migranti economici, politicanti spalancatori di frontiere, espulsioni sabotate. I presupposti per un disastro ci sono tutti. E’ evidente che occorre cambiare registro e – come detto più volte – tre misure vanno prese subito:

  • Vietare i finanziamenti esteri a moschee e “centri culturali” islamici.
  • Espellere sistematicamente i fiancheggiatori dell’Isis e affini, senza “se” né “ma”.
  • Stop all’assistenza sociale facile a migranti economici.

Ipocrisia ro$$a

Va da sé che, malgrado gli attentati sanguinari, prosegue l’ipocrisia della $inistra. Quella che pretende di fare entrare tutti i finti rifugiati, islamisti compresi. Quella che “sa po’ mia” espellere un terrorista islamico se costui si troverebbe in pericolo nel paese d’origine. La situazione “marrone” in cui versa la Francia ben dimostra cosa succede quando ci si riempie di migranti economici in arrivo da “altre culture”, assecondando i ricatti morali della gauche-caviar.

In Ticino giornalai e politicanti $inistrati si producono in arrampicate acrobatiche sui vetri pur di evitare di pronunciare le fatidiche due paroline: “terrorismo islamico” in relazione ai massacri francesi. E magari per dare la colpa non già ad Erdogan, ma a Macron che ha difeso la libertà di espressione. Vero Pravda di Comano? Vero kompagno Bertoli?

Lorenzo Quadri