La partitocrazia PLR-PPD-P$$ di nuovo chinata a 90 gradi davanti all’estremismo islamico

Come da copione, il triciclo PLR-PPD-P$$ non ne vuole sapere di introdurre il divieto di burqa a livello nazionale. La Commissione delle istituzioni politiche del Consiglio nazionale nei giorni scorsi ha infatti respinto l’iniziativa popolare in tal senso, lanciata dal comitato di Egerkingen (lo stesso che ha promosso il divieto di costruire minareti), ed ha pure bocciato il (peraltro ridicolo) controprogetto del Consiglio degli Stati.

Prendiamo atto che anche questa volta la casta multikulti ed islamofila, intenta a svendere la Svizzera alla fallita UE (ricordarsene tra una settimana), si rifiuta di difendere i valori occidentali e ci trasforma nel paese del Bengodi per estremisti islamici.

Del resto, si tratta della stessa partitocrazia che a più riprese, ed ancora nell’ultima sessione del Consiglio nazionale, ha rifiutato di vietare i finanziamenti esteri alle moschee, malgrado sia appurato che questi soldi – milioni di franchetti in arrivo da Stati quali Qatar, Turchia, e compagnia cantante – servono a finanziare la diffusione dell’Islam politico nel nostro Paese. A tal proposito giova ricordare che l’ultima votazione sul tema si è tenuta proprio nella scorsa sessione del Consiglio nazionale. Il divieto di finanziamenti esteri alle moschee è stato respinto perché PLR e P$$ si sono schierati COMPATTI, esponenti ticinesi compresi, contro la proposta. Determinante per la decisione (visto che si era in parità) il voto della presidenta del Nazionale kompagna Marina Carobbio.

Non ci vuole il Mago Otelma per prevedere che, quando i cittadini elvetici verranno chiamati ad esprimersi sul divieto di burqa, il triciclo multikulti verrà per l’ennesima volta asfaltato. Intanto però, grazie al buonismo-coglionismo dei politicanti della casta politikamente korretta, la situazione precipita.  Ad esempio: anche in Ticino ci si interroga sulla sicurezza delle minoranze ebraiche (vedi l’atto parlamentare depositato proprio ieri dal deputato al Gran Consiglio UDF-UDC Edo Pellegrini). E’ chiaro che in Svizzera, come nel resto dell’Europa, l’antisemitismo cresce perché la partitocrazia xenofila e sovranofoba spalanca le porte a legioni di migranti economici islamisti; che spesso e volentieri sono anche antisemiti, razzisti, sessisti, omofobi, eccetera. Ma naturalmente la grottesca Commissione federale contro il razzismo tace omertosa.  La sua unica preoccupazione è far entrare tutti ed accusare gli svizzerotti di chiusura e razzismo!

Lorenzo Quadri