Per colpa di chi?

E’ evidente che il primo problema politico del nostro Cantone, e questo vale anche per Lugano, è quello legato all’occupazione. Ovviamente a Lugano la questione è strettamente legata alla piazza finanziaria e alla libera circolazione delle persone.
Di conseguenza, fa ridere i polli sentire i kompagni (tra l’altro pressoché tutti dipendenti del settore pubblico o parapubblico) riempirsi la bocca con l’emergenza lavoro (che, va da sé, non li concerne di certo di persona).
Chi ha sempre sostenuto a spada la tratta la libera circolazione delle persone, accusando gli oppositori di essere dei beceri populisti e razzisti? Non era forse la $inistra?
Chi, non ancora contento della disastrosa situazione creatasi con la libera circolazione delle persone, ci vuole portare nell’Unione europea? Non è forse sempre la $inistra?
Passiamo ora alla Piazza finanziaria. Il problema, lo capisce anche quello che mena il gesso, è duplice.
Da un lato occupazionale, leggi posti di lavoro cancellati. E stiamo parlando di posti di lavoro con paghe di un certo livello, occupati da cittadini svizzeri.
Dall’altro fiscale: e riguarda sia le entrate fiscali di pertinenza della banche, che sono precipitate (a Lugano si è passati in pochi anni da 41 milioni a 14), sia  quelle dei loro dipendenti a rischio di licenziamento. Questi ultimi, oltre a pagare le tasse, consumano e quindi fanno girare l’economia. Ricordiamo per l’ennesima volta che i consumi costituiscono il 60% del PIL: ed è per questo che la Lega sostiene gli sgravi fiscali per incentivarli. E’ ovvio che chi si sente traballare la sedia sotto il fondoschiena non spende in attesa di tempi peggiori.
Ora, le banche ticinesi hanno perso 1200 posti di lavoro in 5 anni. Solo le banche. Non tutta la piazza finanziaria. Voci insistenti affermano che entro l’estate salteranno altri 500 impieghi. Scusate se è poco.
Se ci troviamo in questa situazione, chi ne porta la responsabilità? Forse chi ha sfasciato il segreto bancario elvetico e quindi la piazza finanziaria con politiche di $inistra volte alla sottomissione senza discussioni ai Diktat della fallimentare Unione europea cui la $inistra vuole aderire?
La politica dell’escalation nel cedimento sul segreto bancario portata avanti (?) dalla ministra del 5% Widmer Schlumpf (che occupa il proprio posto in Consiglio federale grazie alla $inistra ed in sfacciata violazione di ogni principio democratico, in perfetto stile UE) è una politica di $inistra. Alle Camere federali gli esponenti del P$$ non perdono occasione per ribadire che loro vogliono lo scambio automatico d’informazioni.
Lo scambio automatico d’informazioni, l’assurda e autolesionista “Weissgeldstrategie” (come se prima ci fosse solo denaro nero!) imposta dalla FINMA dominata dalla $inistra –  mentre naturalmente l’UE da un lato fa la voce grossa con la Svizzera che cala le braghe mentre, dall’altro, si tiene ben stretta i paradisi fiscali al proprio interno -, il cedimento ad oltranza davanti ad ogni nuova pretesa in arrivo da Bruxelles o da organi sovranazionali non eletti da nessuno: in tutto questo, la $inistra porta pesantissime responsabilità.
Queste politiche di $inistra distruggono il benessere che il Ticino ha costruito negli scorsi decenni. Provocano un’emergenza occupazionale e gravi danni fiscali. Quindi la $inistra ha poco da riempirsi la bocca a scopi elettorali con l’emergenza lavoro: perché questa emergenza l’ha provocata lei. Come pure il conseguente crollo delle entrate fiscali.