Non c’è limite alla tolla: adesso anche il P$ invoca “più sicurezza”. Dopo averla distrutta, la sicurezza, a suon di devastanti “aperture”!
“In temp da guera – recita un saggio proverbio – püséé ball che tera”. Mai espressione è stata più azzeccata per le attuali contingenze, e a giudicare delle dimensioni delle balle, la guerra deve essere quanto meno di tipo termonucleare globale.
Non credevamo ai nostri occhi leggendo che i kompagni $ocialisti (da buoni ultimi, ma comunque…) hanno presentato al Consiglio di Stato un’interpellanza sulle rapine nel Mendrisiotto.
Già il PPD si è contraddistinto con un’operazione di sciacallaggio elettorale mica da ridere: dopo aver sempre negato ad oltranza che in Ticino esistesse un grave fenomeno di criminalità transfrontaliera, dopo aver votato e fatto votare la libera circolazione delle persone e gli Accordi di Schengen Dublino che hanno ridotto le nostre frontiere come dei colobrado, con i risultati che adesso il Mendrisiotto sta drammaticamente sperimentando, adesso invoca la chiusura delle frontiere, dopo averle lui stesso (con altri) aperte.
Quando la Lega diceva le stesse cose e presentava le medesime richieste, erano tutte balle populiste. Non era vero niente. Adesso che arrivano le elezioni, invece, la musica cambia e il PPD tenta goffamente di salire sul carro della Lega, dopo averci sputato sopra per anni.
Non dimentichiamo poi che il Dipartimento delle Istituzioni da anni lo gestisce proprio il PPD, per cui gli uregiatti sanno benissimo che, se vogliono lamentarsi di chi ha gestito la sicurezza ticinese, non devono andare a cercare molto lontano.
P$ senza pudore
Adesso è il turno del P$ che, forse spaventato dai sondaggi che danno i temuti Verdi in ascesa, finge di preoccuparsi per la sicurezza. E qui si disintegra ogni limite di decenza.
Il partito $ocialista è il promotore per eccellenza della deleteria politica delle frontiere spalancate. Il partito $ocialista si è sempre messo a berciare di razzismo e xenofobia ogni volta che la Lega sollevava la questione della criminalità d’importazione: e il rapinatore della gioielleria Maiocchi di Chiasso, Gianpietro Innocenti (sic!) non è di certo patrizio della Valle di Muggio.
Il Partito $ocialista, in queste condizioni può veramente solo tacere. Sono stati loro, i kompagni, a trattare da razzisti, xenofobi, bifolchi, retrogradi, quelli che, come noi, si sono sempre opposti, nella maniera più categorica, alle aperture, ai trattati di Schengen/Dublino e agli internazionalismi. Le frontiere sono state spalancate e questi sono i risultati: il Mendrisiotto è diventato come il Far West, e il resto del Cantone non è affatto al sicuro.
Tutti i problemi di sicurezza legati alla criminalità transfrontaliera, il P$ li ha sempre negati ad oltranza. Erano tutte balle della Lega populista e razzista. Li ha negati, perché in essi ha delle pesantissime responsabilità. Altro che presentare interpellanze chiedendo sicurezza: il P$ si scusi per averla distrutta, questa sicurezza. E poi taccia.
Che il PPD tenti di saltare sul carro della Lega, dopo che i buoi sono già fuori dalla stalla e quando le elezioni sono alle porte, è già indecente a sufficienza. Che tenti di farlo il partito $ocialista, è semplicemente vergognoso. Entrambi partiti forniscono, ma il P$ molto di più, un esempio di, per citare un’espressione cara al PPD “becero sciacallaggio elettorale”.
Lorenzo Quadri