Il CF ha rottamato la neutralità per compiacere gli eurobalivi. E la “ricompensa”…

Se non ci fosse da piangere, ci sarebbe da ridere.

Nel mondo non c’è solo la guerra in Ucraina. Ci sono anche i rapporti con la fallita UE. Per fare contenti i suoi padroni di Bruxelles, il governicchio federale ha rottamato la storica neutralità svizzera, riprendendo pari-pari i vari pacchetti disanzioni europee contro la Russia. Risultato: sul fatto che oggi la nostra neutralità sia ridotta ad una barzelletta non ci piove.

Come da copione il governicchio federale ha adottato pedissequamente pure il sesto pacchetto di sanzioni. Va da sé, senza avere la più pallida di quali saranno le conseguenze economiche e politiche di queste misure “senza precedenti”. Il “medico italiano” del PLR (quello che si bulla che lui mai dirà “Switzerland first”) è andato a cianciare sui media che gli svizzeri sarebbero “pronti a pagare il prezzo” delle sanzioni. Dice tutto lui, perché gli svizzeri mica li ha interpellati. Del resto, se avessero voce in capitolo, l’avrebbero già mandato a casa da un pezzo.

Si abituano

Le sanzioni sono dunque servite a “collaudare” la ripresa dinamica, ossia automatica, del diritto UE. Così il popolazzo comincia ad abituarsi. E non solo lui. Anche gli eurobalivi si abituano alle calate di braghe bernesi. Sicché alzano la posta in continuazione: sanno che otterranno. Se gli svizzerotti in men che non si dica hanno svenduto un principio fondante della propria nazione come appunto la neutralità, figuriamoci il resto.

Conti ancora sbagliati

Se il governicchio federale pensava che la fallita ed ingrata UE lo avrebbe ricompensato per il suo sostegno autolesionistico nella guerra economica alla Russia, ha sbagliato i conti ancora unavolta.

Nei giorni scorsi la segretaria di Stato Livia Leu è andata a Bruxelles per discutere dei rapporti istituzionali. E’ stata presa a pesci in faccia.

Come sappiamo, il governicchio federale ha interrotto le trattative sullo sconcio accordo quadro istituzionale. Non perché non ci credesse più, ma perché sapeva bene che i cittadini l’avrebbero asfaltato in votazione popolare. L’osceno trattato coloniale prevedeva la ripresa dinamica (cioè automatica) del diritto UE, i giudici stranieri, la direttiva UE sulla cittadinanza, la fine dei sussidi statali.

Alza la posta

Dopo che agli eurobalivi è stato chiarito in mille salse che similirichieste non sono accettabili per il popolo svizzero, cosa fannocostoro invece di prenderne atto? Pretendono ancora di più! Adesso vogliono l’equivalente dello sconcio accordo quadro istituzionale ed in aggiunta la trasformazione del pizzo da 1.3 miliardi a Bruxelles in un contributo ricorrente. Che naturalmente è destinato a schizzare verso l’alto. Perché quando ci sarà da ricostruire l’Ucraina, la von der Divano e compagnia cantante verranno a battere cassa presso la Svizzera. La quale,come d’abitudine, si chinerà a 90 gradi. E mentre i paesi NATO si faranno gli attributi di platino con gli appalti ucraini, gli svizzerotti dovranno solo pagare il conto.

Sanzioni all’UE

L’UE vuole trasformare la Svizzera in una sua colonia. Quegli stessi politicanti che si riempiono ipocritamente la bocca con la sovranità dell’Ucraina da anni rottamano la sovranità della Svizzera. Se Putin esigesse dall’Ucraina quello che gli eurobalivi pretendono da noi, costoro strillerebbero allo scandalo ed all’oltraggio.

Poiché non risulta che la Russia abbia mai minacciato, discriminato o ricattato la Svizzera, mentre la fallita UE sì e ripetutamente, forse le sanzioni andrebbero prese nei confronti di Bruxelles.

Ricordiamo per l’ennesima volta che è l’UE la principale beneficiaria degli accordi bilaterali attuali, non certo la Svizzera.

Manca la base legale per rispondere alle ritorsioni UE nei nostri confronti? Nemmeno le sanzioni contro privati cittadini russi ce l’hanno.

Sanzionare l’UE avrebbe un prezzo? “Gli svizzeri sono pronti a pagarlo” (cit. Cassis). Se sono disposti a pagare per la libertà dell’Ucraina, perché non dovrebbero essere pronti a farlo per la libertà della loro, di patria?

Stendiamo poi un velo pietoso sugli isterismi dei $inistrati chevorrebbero mettere in piedi una vera caccia alle streghe ai danni dei cosiddetti “oligarchi” russi (quelli che alla Svizzera portano ricchezza ed indotti), con l’ovvio risultato di farli scappare tuttiverso altri lidi. Però sognano di riempire il paese di migranti economici che poi ci tocca mantenere.

#swissexit

 

Lorenzo Quadri