Burocrati bernesi e politicanti aprono ai migranti economici con la scusa del virus

Blindare le frontiere! Sull’asilo bisogna risparmiare alla grande. Quindi non entra più nessuno. I soldi degli svizzeri ci servono in patria. Non c’è più trippa per gatti

E ti pareva! Le chiusure di attività economiche decise da politicanti allo sbando ridurranno in miseria un numero imprecisato, ma comunque enorme, di cittadini svizzeri. Senza risolvere il problema dello stramaledetto virus cinese. Per questo, l’unica soluzione è il vaccino. Ma la Svizzera, su questo fronte, è in scandaloso ritardo. Il kompagno Alain Berset, P$$ –  un vero ministro dei flop che dall’inizio della pandemia non ne ha azzeccata mezza – ordina chiusure “alla cavolo”, e poi ha ancora l’inaudita faccia di tolla di chiedere pazienza sui vaccini!

E intanto che i troppi pennivendoli ro$$i della stampa di regime (a partire da quella di sedicente “servizio pubblico”) fanno il lavaggio del cervello alla gente a sostegno delle devastanti chiusure, a Berna preparano il terreno per far arrivare più finti rifugiati.

Spese da tagliare

Le chiusure imposte dal governicchio federale costeranno decine di miliardi. Di aumentare le tasse non se ne parla nemmeno: anche perché cittadini ed aziende a breve non avranno più neanche gli occhi per piangere. E’ quindi evidente che lo Stato dovrà risparmiare. E le prime spese da tagliare sono quelle per regali all’estero e per l’asilo. La ricca Svizzera che può mantenere tutti non esiste più. Game over. L’hanno distrutta il virus cinese ed i politicanti chiusuristi. Ma proprio costoro – tramite i soliti burocrati federali con il posto di lavoro ed il lauto stipendio garantiti a vita – adesso pretendono di spalancare le porte a nuovi flussi migratori.

“Aumento significativo”

Il direttore della Segreteria di Stato della migrazione (SEM) Mario Gattiker sulla stampa d’Oltregottardo ha dichiarato che nell’anno di disgrazia 2020 sono state depositate in Svizzera 11mila domande d’asilo, 4000 in meno di quanto preventivato, ciò che ha permesso all’ente pubblico di risparmiare 160milioni di Fr. Da questa affermazione emerge che una domanda d’asilo costa la bellezza di 40mila franchetti! Apperò!

Tuttavia, prosegue il buon Mario, la pandemia provocherà un aumento “significativo” delle domande d’asilo in Europa, e questo perché l’economia di molte regioni da cui provengono i finti rifugiati è stata “indebolita dalla crisi sanitaria”.

Sbarchi già in aumento

Indicazioni più precise si ricavano dalla stampa italica; non per nulla la Vicina Repubblica è paese di sbarchi. Nella prima settimana di gennaio, secondo il Viminale, sono approdati nel Belpaese 270 migranti. Nello stesso periodo del 2020 erano 198. Quindi l’aumento, seppur su un lasso di tempo molto limitato, è già ben visibile.

Da dove si prevede arriveranno i futuri sbarcati? Risposta: in prima linea dalla Tunisia. Del resto anche lo scorso anno il 42% dei finti rifugiati approdati sulle coste siciliane proveniva da lì. Non ci vogliono grandi sforzi intellettuali per comprendere il fenomeno. La principale risorsa economica della Tunisia è il turismo ed i suoi annessi e connessi. Il turismo risulta praticamente azzerato. Da qui l’ondata migratoria.

Tutti finti rifugiati

E’ quindi evidente e che i nuovi asilanti che arriveranno “causa covidsaranno tutti migranti economici. Quindi finti rifugiati, che non scappano da nessuna guerra. Pertanto, non hanno alcun diritto di ottenere asilo in Svizzera.

Anche un’altra cosa va tenuta ben presente: il rischio terrorismo islamico. In gran parte degli attentati messi a segno in Europa sono coinvolti islamisti maghrebini; in primis proprio tunisini. La Tunisia, del resto, ha l’indulto facile: svuota le carceri ed “invita” i galeotti ad imbarcarsi per il vecchio continente.

Cosa farà la fallita UE per frenare gli sbarchi? Un tubo, ovviamente. Il quotidiano italiano Il Giornale scriveva nei giorni scorsi: “a novembre il ministro dell’interno Lamorgese aveva annunciato misure straordinarie, da concordare con l’esecutivo tunisino, che consistevano anche nel pattugliamento del mare. Ma anche in questo caso, alle parole non sono seguiti i fatti”.

Scodinzolanti

I balivi di Bruxelles pretenderanno dunque di far arrivare tutti i finti rifugiati in Europa, e poi di “spalmarli” tra i vari paesi membri. Ed è scontato che i loro camerieri nel governicchio federale correranno tutti scodinzolanti a dare la disponibilità della Svizzera ad accogliere migranti economici a go-go. Per fare i primi della classe a spese nostre. Ma col fischio!

Blindare le frontiere

A proposito della nuova ondata di caos asilo “da virus cinese”, il citato direttore della SEM Mario Gattiker dichiara: “La Svizzera deve prepararsi bene”. Concordiamo. La Svizzera deve prepararsi bene blindando le frontiere. Di migranti economici, che non scappano da nessuna guerra, non ne deve più entrare neanche mezzo. Sull’asilo bisogna risparmiare alla grande. La Svizzera si trova ora nella condizione di dover pensare ai “suoi”. E in tale condizione si troverà per un bel pezzo. Per i finti rifugiati non ci sono più soldi. La pacchia è finita. La Confederella paese del Bengodi per migranti economici in arrivo dai quattro angoli del globo appartiene al passato.

Tanto più che i paesi da cui provengono i finti rifugiati che vengono respinti poi rifiutano di riprenderseli con la scusa del virus cinese. Però noi dovremmo farli entrare?

Lorenzo Quadri