I Verdi-anguria escono allo scoperto: sognano che gli eurobalivi comandino in casa nostra

Lanciano l’iniziativa per sottoscrivere una marea di nuovi trattati con Bruxelles. Così la Svizzera diventa sempre più succube

Eccoli qua, i Verdi-anguria (verdi fuori, ro$$i dentro, e con anche i semi neri)!

Quelli che cavalcano politicamente gli scioperi (?) dei fankazzisti climatici (ma da cosa scioperano costoro, visto che non lavorano?) e le fregnacce delle Gretine varie per ottenere CADREGHE!

Quelli che nel 2015 volevano che la Svizzera accogliesse (e, ovviamente, mantenesse vita natural durante) 100mila (!) migranti siriani, e adesso pretendono che faccia lo stesso con decine dimigliaia di islamisti afghani!

Quelli che si sciacquano la bocca con la tolleranza, ma poi non tollerano chi la pensa diversamente da loro!

Quelli che smaniano per imporre tasse, balzelli e divieti! Quelli che volevano vietare l’immatricolazione di auto a benzina o diesel in Svizzera a partire dal 2023, ovvero tra poco più di un anno!

Quelli che pretendono di spegnere le centrali nucleari, però vogliono elettrificare l’intero parco veicoli nazionale e piazzare termopompe (ad alto consumo di corrente) anche nelle cucce dei cani!

Quelli che strillano contro la mobilità individuale però spalancano i confini a 72mila frontalieri che entrano tutti i giorni in Ticino uno per macchina (non certo elettrica)!

Allo scoperto

Adesso questi immigrazionisti, tassaioli e spalancatori di frontiere mal pitturati di verde hanno pensato “bene” di palesare ulteriormente la propria vera natura. Ed infatti intendono lanciare, assieme ad un sedicente movimento interpartitico (come no!) denominato Operation Libero (libero da che?), un’iniziativa popolare per chiedere l’asservimento della Svizzera alla fallita UE.

La delirante iniziativa pretende infatti la sottoscrizione di unnuovo accordo istituzionale ancora più sconcio di quello rottamato nei mesi scorsi. E pretende inoltre di obbligare il governicchio federale a negoziare una lunga lista di trattati con gli eurobalivi, da implementare assieme ai bilaterali già esistenti. Di fatto un pacchetto di bilaterali III.  O nuovi accordi o adesione: questa l’intenzione dei promotori. Ammesso che tra le due cose esista una differenza che non sia solo formale.

Il focus

L’obiettivo degli iniziativisti sarebbeassicurare la partecipazione della Svizzera al mercato interno (comunitario) e ad altri settori politici dell’Unione europea”. La storiella del mercato interno è uno specchietto per le allodole: la fallita UE ha tutto l’interesse che la Svizzera vi partecipi. Il vero “focus” sta nel secondo punto. Cioè l’asservimento della Confederella ai balivi di Bruxelles. Con conseguente dismissione della nostra democrazia, della nostra sovranità e dei nostri diritti popolari. Questi ultimi diventerebbero carta straccia. Idem dicasi per la nostra Costituzione. Le leggi ce le detterebbe Bruxelles. In caso di non applicazione, succede come con la Polonia: multe da un milione di euro al giorno.

I ro$$i ci stanno

E’ evidente che i Verdi-anguria, proprio come i loro amichetti ro$$i, vogliono ridurre la Svizzera ad un insignificante Stato membro dell’UE. Contro la volontà dei cittadini.

Non per nulla i $ocialisti, che l’adesione all’UE l’hanno inserita nel loro programma, si sono detti subito “molto interessati” all’iniziativa prospettata.

Il tandem del cosiddetto “centro”, ormai costantemente a rimorchio della $inistra, per ora ha invece escluso ogni sostegno. Vedremo quanto durerà.

Gli elettori si sveglieranno?

Bene comunque che i Verdi-anguria siano usciti allo scoperto. Poiché il lancio ufficiale dell’iniziativa è previsto “al più tardi entro giugno”, ed il tempo a disposizione per raccogliere le firme per un’iniziativa popolare a livello nazionale è di un anno e mezzo, ne consegue che la raccolta delle sottoscrizioni arriverà nelle fasi finali – quelle dove “fa notizia” – a ridosso dalle elezioni federali. Così magari gli elettori capiranno con chi hanno a che fare. Altro che “onda verde”! Onda sfascista!

Questi $inistrati alimentano l’isterismo climatico – con la fattiva collaborazione dei media mainstream, emittente di regime in primis – per portare la Svizzera nell’UE, per spalancare frontiere e per spremere i contribuenti come limoni bio. I proventi dell’estorsione servirebbero poi ad alimentare opachi “fondi statali” a cui attingerebbero a piene mani gli amichetti dell’economia “verde” (verde-dollaro, ovviamente). Business is business! Se poi si pensa che questi amichetti non di rado sono incadregati alle Camere federali dove votano per la creazione di salvadanai a proprio vantaggio, ci si rende ben conto del plateale conflitto d’interessi. Ma si sa che la gauche-caviar, ro$$a o verde che sia (tra i due partiti non c’è di fatto alcuna differenza), ha la morale a senso unico. Vede solo i conflitti d’interesse altrui. I propri invece…

Il caso della Polonia

Come noto, la Polonia si trova al momento in rotta di collisione con la nullità Ursula Von der Divano, presidenta della Commissione UE, e con i suoi tirapiedi. Nell’ambito della contesa, con una faccia di lamiera che lascia basiti, l’eurofunzionarietto di turno ha avuto il coraggio di dichiararepomposamente che “L’Unione europea è un progetto che ha contribuito con grande successo (?) a stabilire una pace duratura”. Peccato che “successo” ed “Unione europea” siano una contraddizione in termini. Ma soprattutto, peccato che le intenzioni iniziali siano state completamente stravolte. Oggi l’UE serve solo a distruggere stati nazionali e diritti democratici per instaurare un mega-stato centrale sgovernato da burocrati-scartinenon eletti da nessuno. La diatriba con Varsavia lo rende evidente. E noi, secondo i kompagni ro$$overdi, dovremmo accettare di diventarne gli zerbini? Anche no!

Swissexit!

E’ poi significativo che – per quanto in maniera puramente teorica – in Polonia si parli di “Polexit”.

Quindi: la Polonia si cucca miliardi dall’UE. Eppure a Varsavia c’è comunque chi parla di uscirne, per ripristinare indipendenza e sovranità. Noi invece i miliardi di coesione li PAGHIAMO (senza uno straccio di motivo ed in cambio di nulla: grazie, partitocrazia!). Ed in più dovremmo pure renderci servi deglieurobalivi continuando a sottoscrivere stoltamente accordi del piffero? Non se ne parla proprio!

Altro che firmare nuovi trattati con l’UE. E’ ora di cominciare a rescindere qualcuno di quelli in vigore!

#swissexit

Lorenzo Quadri