Idiozia a briglie sciolte
Anche ieri in Svizzera si sono tenute manifestazioni “antirazzismo” – per la verità vi hanno partecipato tre gatti – organizzate dagli esagitati talebani del cosiddetto “Black lives matter”. Che sono poi i primi ad essere razzisti nei confronti dei bianchi e dell’Occidente. Del resto, lo ripetiamo per l’ennesima volta: in Svizzera – dove un quarto della popolazione è straniera – il razzismo è un non-problema. La panna montata sul tema ha il solo obiettivo di sdoganare politiche immigrazioniste e di accoglienza indiscriminata.
Si moltiplicano nel frattempo le idiozie messe a segno in nome della presunta “lotta al razzismo”. Che in realtà è una lotta non solo contro il mondo occidentale, la sua storia e la sua cultura, ma proprio contro il buonsenso. Alla lista delle statue vandalizzate da cretini sedicenti “antirazzisti” si è aggiunta la Sirenetta di Copenhagen. Qualche sveltone ha pensato bene di imbrattarla con la scritta “pesce razzista”. Nessuno ha capito il senso del gesto. Tanto più che – per rimanere in ambito ittico – la scultura rappresenta una sirena e non una… razza.
Tra le altre perle registrate questa settimana: perfino il gioco degli scacchi si è guadagnato l’accusa di razzismo. E’ vero che i pezzi sono sia bianchi che neri. Ma il bianco muove prima. E dunque… Ben si capisce che qui si esce dalla politica, o politichetta, per entrare a piedi pari nella psichiatria.
L’aspetto più preoccupante è che a dare corda a queste ed altre scempiaggini che con l’antirazzismo non c’entrano un tubo ci sono, oltre ai soliti intellettualini rossi da tre e una cicca, anche talune grandi aziende. Quelle che ne combinano peggio di Bertoldo e poi pensano di lavarsi la coscienza davanti dall’opinione pubblica (quale?) aderendo giulive all’isteria politikamente korretta. Dalle nostre parti, a dare il là sono state Migros e Manor con la messa al bando dei Moretti della Dubler: un’iniziativa che ha ridicolizzato la Svizzera a livello internazionale.
E’ fin troppo chiaro dove vuole andare a parare chi pilota il fanatismo sedicente antirazzista. Verso la criminalizzazione e poi il silenziamento di chi osa contestare politiche migratorie all’insegna del “devono entrare tutti” e del fallimentare multikulti. Certe cose “scandalose” non si potrà più nemmeno pensarle. Figuriamoci dirle pubblicamente o metterle per iscritto su un qualsiasi supporto, cartaceo o elettronico che sia. Ecco come i fascistelli ro$$i difendono il tanto decantato pluralismo!
Lorenzo Quadri