Disastro energetico: chi ha commesso immani cappellate se ne assuma la responsabilità
Nei giorni scorsi è stata resa nota la tranvata che attende i consumatori con le bollette elettriche del prossimo anno. Il rincaromedio sarà del 30%. In soldoni, a livello svizzero ciò si traduce inun aumento di 261 Fr per economia domestica. Se ci aggiungiamo i salassi sui premi di cassa malati e l’inflazione in generale, trascinata dall’esplosione del prezzo della benzina e dell’olio combustibile, il quadro è chiaro. E chiaramente marrone.
La tassa più cara d’Europa
E’ opportuno rammentare, nel caso qualcuno l’avesse dimenticato, che la kompagna Simonetta “Penuria” Sommaruga (P$) hascelleratamente pompato la tassa sul CO2 a partire dal primo gennaio scorso. E mica di poco. Il balzello è passato da 96 a 120 franchi alla tonnellata. Il pretesto per il ladrocinio? Gli obiettivi di riduzione delle emissioni tra il 1990 ed il 2020 non sono stati raggiunti. Ma per un pelo: 31% di calo invece del 33%. La presa per i fondelli è palese. Tanto più che il fallimento (?) dell’obbiettivo non è certo imputabile agli svizzerotti inquinatori.La colpa è invece in prima linea proprio dei ro$$overdi e della politica immigrazionista scriteriata voluta da costoro. Negli ultimi 20 anni gli abitanti della Svizzera sono aumentati del 21%. Il che significa più automobili, più abitazioni e quindi, ovviamente, più emissioni di CO2. A farne le spese sono i cittadini. I quali si ritrovano a sborsare i balzelli sul CO2 più cari d’Europa!Quando si tratta di pagare, siamo sempre i primi della classe.Ma andate a scopare il mare!
Ovviamente il costo dell’energia non è un problema solo per i cittadini, ma anche per le imprese. Tanti posti di lavoro sono infatti a rischio.
Il boomerang nei denti
Come da copione, la politica di elettrificazione spinta della mobilità viene ora ritorta come un boomerang contro gli odiati automobilisti. L’avevamo detto: i ro$$overdi odiano le automobiliindipendentemente dal vettore energetico. Col ricatto morale e l’isterismo climatico hanno spinto i consumatori (quelli che se lo possono permettere) ad acquistare veicoli elettrici, ben più costosi di quelli con motore termico. Adesso non c’è elettricità per tutti e quindi i ro$$overdi dicono ai proprietari di Tesle e affini di tenerlein garage e di spostarsi con i mezzi pubblici!
Qui ci sono dei politicanti che hanno preso i cittadini per il lato B: c’è da sperare che questi ultimi se ne ricorderanno a TUTTI gli appuntamenti elettorali!
Già che ci siamo: ci piacerebbe anche sapere cosa succederà con le biciclette elettriche, che sono state promosse e sussidiate ad oltranza. Verrà decretato un divieto d’uso? E’ ovvio che non rinunciamo a fare la doccia per permettere la ricarica delle e-bike.
Consigli fuori di cranio
La scorsa settimana ci siamo dovuti pure sorbire le deliranti boutade della kompagna Simonetta sul risparmio di energia. Questa boriosa signora dell’alta borghesia, che di “lavoro” farebbe la pianista, con le sue politiche energetiche fallimentari e grondanti ideologia ro$$overde ha FALLITO su tutta la linea. Tuttavia, invece di riconoscere le cappellate commesse e di liberare finalmente la cadrega, si permette di irridere i cittadini con consigli cretini sul risparmio energetico. Come quello di fare la doccia in due. O di non dormire da soli.
Qui si è davvero passato ogni limite. Nemmeno in tempo di guerra si faceva la doccia di gruppo; però la kompagna Sommaruga ha la tolla di evocarla come risposta ad un problema di cui lei è la prima responsabile? Ma stiamo “busciando”?
Sia chiara una cosa: non ci riduciamo a vivere come nel Terzo Mondo perché il governicchio federale non sa fare il proprio lavoro.
Verso la dittatura in stile cinese
Per ora, in materia “austerità energetica”, siamo alla fase dei suggerimenti più o meno idioti. Ma conosciamo i nostri polli. E dunque sappiamo che, se la situazione dovesse farsi “spessa”, i suggerimenti verranno trasformati in obblighi, e gli obblighi corredati da sanzioni.
La polizia controllerà e multerà chi tiene 21 gradi in casa, o non si fa la doccia in gruppo, o dorme da solo?
I $inistrati, con il sedicente “centro” sempre a rimorchio, prima causano la “penuria” energetica e poi la usano come pretesto per instaurare una dittatura in stile cinese dove lo Stato, gonfiato come una rana, va a spiare i cittadini nella doccia e sotto le lenzuola. E naturalmente la stampa di regime, farcita di giornalai ro$$overdi, annuisce ossequiosa alle fregnacce del governicchio. Esattamente come accaduto con la pandemia di covid. La quale, tra l’altro, ha permesso al governicchio federale di fare le prove generali di despotismo.
Le concessioni
Tutti concordano sul fatto che occorre aumentare la produzione indigena di elettricità proveniente da fonti rinnovabili. Come noto a bloccare tutti i progetti in tal senso sono le associazioni ambientaliste (ro$$overdi) con i loro ricorsi a raffica. Ma c’è anche un altro elemento. Come ricorda la NZZ am Sonntag del 4 settembre, varie concessioni per lo sfruttamento idroelettrico delle acque si avvicinano alla scadenza. I Cantoni alpini – tra i quali anche il Ticino – vorrebbero dunque tornare in possesso di un patrimonio che è stato svenduto a metà del secolo scorso a grossi gruppi industriali d’oltralpe, e non di rado in cambio di un tozzo di pane.
E’ facile per immaginare che, a fronte della necessità di investimenti ingenti per ingrandire i bacini artificiali ed aumentare la produttività, gli attuali titolari delle concessioni potrebbero non essere stimolati ad attivarsi senza garanzie per il futuro. Nuove grane in arrivo?
Lorenzo Quadri