Coronavirus: ma la kompagna Sommaruga s’immagina forse di essere ancora credibile?

La kompagna Simonetta Sommaruga, presidenta di turno della Confederazione, ha perso l’ennesima occasione per tacere.

La lettera aperta ai cittadini svizzeri, farcita di nulla, pubblicata ieri sui media, è l’ennesimo autogoal.

Punto primo. I camerieri dell’UE in Consiglio federale, a cominciare proprio dalla presidenta, davanti alla popolazione erano già ampiamenti screditati prima dell’emergenza coronavirus. Infatti, tanto per dirne una, sono quelli che sono andati ad implorare la baliva germanica Ursula Von der Leyen di tenere la bocca chiusa sullo sconcio accordo quadro istituzionale per non portare acqua al mulino dell’iniziativa contro la libera circolazione. Poi, sempre questi stessi camerieri, hanno pensato bene di violare i diritti democratici dei cittadini cancellando la votazione del 17 maggio e questo per un solo motivo: l’iniziativa “per la limitazione” rischiava di passare causa coronavirus.

Punto secondo. Detti camerieri si sono ulteriormente screditati nella gestione della pandemia. Hanno inanellato una cappellata dietro l’altra. La più macroscopica: non chiudere le frontiere con il Belpaese! Perché i sette grandi statisti non ne volevano nemmeno sentire parlare! E adesso la kompagna Simonetta si immagina che la gente non uscirà di casa… perché lo dice lei?

Questi signori ancora non si sono resi conto che la loro immagine, e quindi la loro credibilità,  in Ticino è giustamente sotto zero. Quindi, meno parlano e meno si fanno vedere, meglio è!

Contenuti? Quali?

Sui contenuti della lettera aperta stendiamo un velo pietoso. A partire dall’inizio che recita: “la vicinanza geografica (sic!) con l’Italia ha costretto il Ticino e le valli del Grigioni italiano a reagire più in fretta delle altre regioni”. E’ il colmo! Altro che l’eufemismo sulla “vicinanza geografica”: le FRONTIERE SPALANCATE con la Lombardia e l’invasione quotidiana da sud hanno trasformato il Ticino in lazzaretto! Quelle frontiere spalancate che la partitocrazia, ed in prima linea proprio Sommaruga e soci, si sono rifiutati di chiudere quando era tempo, e ancora adesso si rifiutano di farlo!

La lettera aperta poi prosegue: “scuole, cinema e negozi sono chiusi, le manifestazioni sono vietate,…”. Ah, ecco.  Scuole e… cinema? Questa kompagna pensa che il Ticino sia una sorta di paese dei balocchi dove la prima preoccupazione dei cittadini è andare al cinema?

Evidentemente alla Simonetta è sfuggito che, grazie alla devastante libera circolazione delle persone voluta da lei e dai suoi degni compari, troppi ticinesi i soldi per andare al cinema non li hanno più da un pezzo! Ma questa pensa che il nostro problema sia di non poter andare al cinema? Ma per chi ci prende? Ma dove vive?

Lei parle di cinema

Altro che cinema! In Ticino la gente ha paura, oltre che del virus, di finire in disoccupazione ed in assistenza!

I camerieri dell’UE in Consiglio federale prima hanno devastato il mercato del lavoro con la libera circolazione delle persone e adesso ci hanno mandati allo sbaraglio davanti alla pandemia. Le conseguenze, anche dal profilo economico ed occupazionale, saranno gravissime. Ma la kompagna presidenta della Confederella ci viene a parlare di cinema?

Siamo proprio allo sbando!

Lorenzo Quadri