Quadri: “i nuovi contagi da covid avvengono nel tempo libero, quindi sono evitabili”
Intanto l’ente LIS, che gestisce le case anziani della città di Lugano, partecipa ai costi delle vacanze in Svizzera dei propri collaboratori: per motivi di sicurezza sanitaria, ed anche per sostenere l’economia del territorio
I contagi da stramaledetto virus cinese da alcune settimane sono tornati a salire. Anche se per ora i numeri sembrano comunque sotto controllo, non ci sono garanzie per il futuro. A sconcertare è che la maggioranza dei contagi avviene nel tempo libero. “Questo in effetti sconcerta – commenta il capodicastero formazione, sostegno e socialità della città di Lugano Lorenzo Quadri – ma ha anche un lato positivo, se così si può dire: non ci si contagia lavorando. Lavorare in sicurezza, ovviamente con le dovute precauzioni, si può ed è ora dimostrato. Quindi in nessun caso potrà essere decretato un secondo lockdown come quello che abbiamo visto in marzo ed aprile. Del resto, nemmeno ce lo potremmo permettere: sarebbe una strage economica ed occupazionale”.
Il fatto che ci si contagi durante il tempo libero significa che la gente ha abbassato la guardia?
Mi pare purtroppo evidente. Nelle fasi più acute della pandemia, per paura del contagio se si incrociava qualcuno per strada quasi si cambiava marciapiede. Non dico certo che bisogna tornare a questo. Ma evitare di assembrarsi nel tempo libero, mi pare il minimo: è una cosa fattibilissima. E poi andrebbe decretato l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi chiusi, se non ci sono le distanze sociali.
Lei è tra i municipali favorevoli alla chiusura notturna della Foce del Cassarate?
Sì. Oltre ai pericoli sanitari dovuti agli assembramenti, pericoli che non ci possiamo permettere di correre, si erano creati gravi problemi di ordine pubblico e di vandalismi. La situazione si era fatta intollerabile. E, ancora una volta, in questo sconcio c’entrano i soliti autogestiti. Più in generale ritengo che la polizia (in tutto il Ticino) dovrebbe occuparsi maggiormente di disperdere e sanzionare gli assembramenti. Radar e multe di posteggio possono e devono passare in secondo piano.
Poi ci sono i numerosi contagi all’estero.
Per questo ci vogliono delle quarantene “vere”. Non basta introdurle; bisogna anche farle rispettare. Chi elude la quarantena, ad esempio perché dopo essere andato in vacanza in un paese a rischio non vuole stare 10 giorni a casa senza stipendio, crea una situazione pericolo. Questo comportamento irresponsabile va sanzionato con la severità che merita. Via Sicura “bastona” gli automobilisti che hanno infranto un limite di velocità, anche se ciò non ha portato ad alcuna conseguenza, sostenendo che hanno creato una situazione di pericolo. Se questo principio ha un senso, allora non deve valere solo per gli automobilisti.
Sono soprattutto i giovani che si infettano.
Evidentemente ritengono di non rischiare molto. Dal profilo della mortalità, è sicuramente vero. Ma forse qualche giovane non si rende conto che il virus cinese non è solo un problema sanitario. E’ anche un problema economico. Come tale, distrugge il futuro professionale dei giovani. Non certo quello degli anziani, che sono già in pensione.
Il settore delle case per anziani è ovviamente particolarmente sensibile. In questi giorni l’Ente LIS (Lugano istituti sociali), che gestisce le sei case anziani di proprietà della città e di cui lei è presidente, ha diramato un comunicato su come sono andate le cose durante la prima ondata pandemica.
Direi che il LIS ha superato bene i mesi più intensi della crisi sanitaria. Sui circa 600 ospiti delle case anziani gestite dall’Ente, ci sono stati solo 11 contagi ed un unico decesso. Quindi 10 malati su 11 sono guariti. Anche questo mi sembra un dato importante, perché stiamo parlando di ospiti di case per anziani, quindi di persone in età avanzata, anche molto avanzata, e con problemi di salute. Questo rallegrante risultato è stato ottenuto con l’osservanza meticolosa delle disposizioni di sicurezza sanitaria, ma anche grazie all’impegno ed alla dedizione del personale. E’ però fondamentale non abbassare la guardia. Con il virus dovremo convivere a lungo.
Un impegno che l’ente LIS intende premiare.
Sì, il Consiglio dell’ente ha deciso di sostenere con una partecipazione finanziaria coloro che decideranno di trascorrere le vacanze in Svizzera. Questo non solo per ridurre i rischi di contagio (per un settore sociosanitario le vacanze “sicure” dei collaboratori sono della massima importanza) ma anche per sostenere l’economia locale. In concreto, chi trascorrerà almeno tre notti in un albergo della Svizzera, avrà diritto ad un rimborso fino a 300 Fr. Chi non andrà in vacanza, potrà beneficiare di un rimborso del 50% fino a 100 Fr per una cena o prestazione in un esercizio pubblico del Cantone.
Come viene finanziata questa iniziativa?
Parte della spesa è coperta da una generosa donazione della Fondazione Maddalena ed Alfredo Airoldi, che approfitto per ringraziare. L’ente LIS conta sempre sulla generosità di finanziatori esteri per proporre nuove iniziative a vantaggio degli ospiti. Quindi, se qualcuno vuole farsi avanti…
MDD