L’accordo quadro istituzionale manderà in palta anche i nostri trasporti pubblici

 

Come abbiamo visto nei giorni scorsi, il triciclo PLR-PPD-P$$ è al gran completo – qualcuno aveva forse dei dubbi? – nell’appoggiare lo sconcio accordo quadro istituzionale con la fallita UE.

La calata di braghe della partitocrazia, per l’ennesima volta, è collettiva ed incondizionata. Perché non esiste il “Sì, ma”. Esistono solo il Sì ed il No. Il “ma” conta meno di zero. Ed il triciclo ha detto Sì.

Solo due partiti

E’ evidente che ormai nel nostro Paese ci sono solo due partiti:quello di chi vuole trasformare la Svizzera in un baliaggio dell’Unione europea, naturalmente in nome dei “bilaterali da salvare”, e quello di chi non ci sta.

Il primo è composto dal triciclo PLR-PPD-P$$ e partitini di contorno. Il secondo da Lega ed Udc.

Svendute anche le ferrovie

Adesso la partitocrazia tenta maldestramente di cavalcare, a scopi elettorali, la protesta sul clima (protesta pilotata da chi se ne serve per farsi gli attributi di platino). Perfino l’ex partitone finge improbabili “svolte verdi”, con grottesche arrampicate sugli specchi. Sia a livello federale che in Ticino. Oltregottardo un quotidiano, con un riuscito gioco di parole, ha titolato: “Freisinn macht Unsinn”, traducibile in: “i liberali fanno sciocchezze”. Questa partitocrazia, che brama di sottoscrivere lo sconcio accordo quadro, che – letteralmente terrorizzata dal populismo climatico – si sciacqua la bocca con la “svolta verde”, è la stessa che criminalizza e tartassa gli automobilisti per promuovere il trasporto pubblico; che demonizza la strada e santifica la ferrovia. Ebbene: il triciclo tace omertoso il fatto che, con lo sconcio accordo quadro da esso desiderato, sulle nostre strade prima o poi, più prima che poi, arriveranno i bisonti UE da 60 tonnellate in transito parassitario. Non solo.  Arriverà pure la liberalizzazione delle ferrovie. Questo vuol dire che sui binari costruiti e finanziati dagli svizzerotti potranno imperversare compagnie ferroviarie straniere; senza più essere obbligate, diversamente da ora, a cooperare con vettori svizzeri.

Le compagnie straniere potranno pure praticare il cabotaggio. Potranno, in altre parole,  occuparsi non solo del trasporto internazionale di passeggeri, ma anche coprire tratte interne. Conseguenza: salterà l’attuale sincronizzazione delle coincidenze, salterà il sistema tariffale, e andranno in palta pure i diritti sindacali dei lavoratori del settore.

I balivi ridono

Ma naturalmente per il triciclo va tutto bene. In nome delle “aperture”, la partitocrazia è pronta a mandare a ramengo perfino l’idolatrato trasporto pubblico su rotaia.

Non c’è sacrifico che non possa essere imposto agli svizzerotti per salvare (?) i cosiddetti accordi bilaterali, ormai ridotti ad unilaterali. I funzionarietti di Bruxelles lo sanno benissimo, e continuano a rilanciare. E, va da sé, se la ridono a bocca larga.

Lorenzo Quadri