Come volevasi dimostrare, anche il Consiglio degli Stati, la scorsa settimana, ha approvato l’estensione della libera circolazione delle persone alla Croazia. Si tratta di una decisione anticostituzionale, perché siglare un nuovo accordo di libera circolazione, di principio senza limiti (a parte il contingentamento per un periodo transitorio) è in urto con il nuovo articolo 121a della Costituzione federale “contro l’immigrazione di massa”.
La condizione farlocca
Il Consiglio degli Stati ha tuttavia introdotto una condizione: per la ratifica dell’accordo con Zagabria bisogna attendere l’attuazione del “maledetto voto” del 9 febbraio. Si tratta della consueta foglia di fico atta a pararsi il lato B e a dare l’impressione di considerare la volontà popolare. Tuttavia, o si applica la devastante libera circolazione delle persone alla Croazia, o non la si applica. I “ma” non contano nulla: finiranno rapidamente spazzati via. Il senatore liblab Fabio Abate, intervistato dal CdT, l’ha detto senza giri di parole: “il segnale dato dal Parlamento è stato quello di votare sì all’estensione della libera circolazione alla Croazia”. Appunto: il resto è una presa per i fondelli.
Decisione anticostituzionale
Il fatto che ben 40 “senatori” abbiano votato per l’estensione e solo 3 contro, la dice lunga su quanto i rappresentanti della Camera dei Cantoni rispettino il voto democratico del 9 febbraio 2014. E sì che, in uno sprazzo di lucidità, la commissione di politica estera degli Stati aveva chiesto approfondimenti sulla conformità della libera circolazione con la Croazia con il nuovo articolo costituzionale. E perfino l’ufficio federale di giustizia ha dovuto ammettere indirettamente che tale conformità non è data: poiché si tratta di un nuovo accordo inconciliabile con l’articolo 121 a.
Il ricatto morale
Eppure a Berna i camerieri dell’UE continuano ad inchinarsi a Bruxelles. Per quale inderogabile motivo? Non avendo scuse, Consiglio federale, partitocrazia e stampa di regime tirano fuori una delle vacche sacre del politikamente korretto: la formazione! I progetti di ricerca! Uella! Il ricatto morale è sempre lo stesso: chi saranno mai quei beceri che mettono in pericolo la formazione in nome della difesa di un voto popolare “razzista e xenofobo”?
Ma i conti non tornano. Infatti il citato programma di scambio di studenti Erasmus Plus, ben lungi dall’essere “intoccabile”, è invece un bidone manifesto. Meglio perderlo che trovarlo. Quanto al tanto magnificato Horizon 2020, la reale portata è poi tutta da dimostrare. Lo scandalo, quindi, rimane: pur di ubbidire agli ordini di Bruxelles, a Berna la maggioranza dei parlamentari viola la Costituzione. In barba ai giuramenti fatti al momento dell’elezione.
Camerieri dell’UE
Di conseguenza, ancora una volta, la politica federale si piega al ricatto dell’unione europea piuttosto che prendere le parti della maggioranza dal popolo svizzero. Quella stessa UE che viene a slinguazzare il tunnel AlpTransit e tenta di spacciarlo per dimostrazione di voglia di frontiere spalancate; quando invece il traforo in questione con la devastante libera circolazione delle persone non c’entra un tubo.
Inutile dire che i due rappresentanti ticinesi del nostro Cantone hanno votato contro la volontà del 70% dei loro concittadini. Ma se i loro elettori sono contenti così…
Lorenzo Quadri