Con il voto determinante del presidente, anche il Consiglio degli Stati ha approvato l’iniziativa della deputata $ocialista vodese (non patrizia) Addolorata Marra, che vuole agevolare la naturalizzazione degli stranieri di terza generazione, ossia quelli nati e cresciuti in Svizzera.
C’è chi potrebbe considerare la modifica – su cui dovrà esprimersi il popolo – una questione non scandalosa e comunque secondaria. Eppure si tratta di una manifesta tattica del salame. Si raggiunge la meta a piccoli passi. Che, presi ad uno ad uno, appaiono relativamente indolori. Ma, se si guarda l’insieme…
Nel caso concreto, l’obiettivo è chiaro: rendere sempre più facili le naturalizzazioni facili. Aprire brecce tramite misure all’apparenza innocue, da poi usare come grimaldello. Per la serie: visto che si è fatto A, bisogna fare anche B e C.
Solo che in Svizzera non c’è alcun bisogno di agevolare le naturalizzazioni. In media 45mila persone acquisiscono ogni anno il passaporto rossocrociato. Sicché l’impresa non può poi essere così difficile come vorrebbero farci credere. Si può quindi parlare di naturalizzazioni di massa. E, ciononostante, il nostro è di gran lunga il paese europeo con più stranieri: 2 milioni, su 8 milioni di abitanti. Ma come, non dovevano essere chiusi, razzisti, xenofobi?
Due motivi
I kompagni vogliono naturalizzazioni sempre più facili essenzialmente per due motivi. Il primo è quello di accrescere il proprio elettorato. Che poi l’auspicio si trasformi anche in realtà, è ancora tutto da dimostrare. Ci sono infatti stranieri che hanno deciso di diventare svizzeri perché ammirano profondamente le peculiarità del nostro paese, e quindi non hanno intenzione di sostenere i kompagni, che queste specificità le vogliono rottamare per farci diventare uguali agli altri.
Il secondo è quello di taroccare le statistiche. L’unica arma politica rimasta alla $inistruccia nostrana è il ricatto morale. Ultimo esempio: la strumentalizzazione delle foto dei bimbi morti, per convincerci a spalancare le frontiere a tutti indiscriminatamente: veri perseguitati e migranti economici.
Il ricatto morale col mantra della “Svizzera chiusa e razzista” è però destinato a sgonfiarmi miseramente davanti a statistiche che indicano il tasso di stranieri nel nostro paese al 25%. Da qui la necessità di taroccare le cifre tramite naturalizzazioni facili, per far sparire dalle statistiche il maggior numero possibile di stranieri.

Doppio passaporto
Le naturalizzazioni facili permettono, si badi bene, di taroccare non solo le statistiche generali degli stranieri ma anche quelle, ancora più imbarazzanti per i kompagni delle frontiere spalancate e della multikulturalità completamente fallita, dei reati commessi da stranieri, dei detenuti stranieri nelle carceri, e delle persone straniere a carico dello stato sociale elvetico.
Non è certo un caso se sempre i $ocialisti nella città di Zurigo hanno ottenuto, tramite mozione parlamentare, che la polizia non indicasse più nei propri comunicati la nazionalità dei delinquenti. Chissà come mai? Ma il P$ non era il partito della trasparenza?
Due cose comunque sono chiare.
1) Non c’è alcun motivo per rendere ancora più facili le naturalizzazioni facili
2) Si pensi piuttosto a terminare la prassi del doppio passaporto. Chi vuole scegliere la nazionalità svizzera, lo faccia fino in fondo.
Lorenzo Quadri