A Lugano la fattura per il passaporto rosso aumenterà un po’ (non abbastanza)
A Lugano le naturalizzazioni costeranno un po’ di più. Il Municipio ha infatti deciso di rivedere le tariffe verso l’alto.
Nel senso che le pratiche di naturalizzazione agevolata costeranno 100 Fr in più (da 300 Fr si passa a 400), mentre per le naturalizzazioni ordinarie verranno chiesti 1300 franchi, senza più la distinzione tra quelle “con esame” e “senza esame”. Fino a oggi i candidati pagavano 800 franchi per le procedure che non prevedevano un esame e 1200 franchi per quelle con il test.
Passaporti a buon mercato
L’aumento della “fattura” a chi vuole acquisire il passaporto elvetico è senz’altro giustificata (anche se evidentemente non porterà cambiamenti epocali). Si sarebbe anzi potuto – e dovuto – fare meglio. Non solo a Lugano. In effetti dai confronti intercantonali emerge, ma tu guarda i casi della vita, che il Ticino è uno dei Cantoni dove vigono le naturalizzazioni più facili. Ed anche più a buon mercato, nel senso del costo dell’operazione.
Ad esempio, nei Cantoni di Glarona e Zugo per naturalizzarsi si paga quasi il doppio (fino a 2500 Fr) di quel che si è tenuti a sborsare a Lugano.
Numeri eccessivi
Ma naturalmente, al di là della fattura, il problema è numerico. In Ticino abbiamo una “quota di naturalizzazioni” (numero di naturalizzazioni per rapporto al numero di abitanti) di 2, quando il valore massimo registrato a livello svizzero è il 2.5 (Ginevra e Zurigo). Siamo quindi nei piani alti della classifica; e non è certo un motivo di vanto.
Ad esempio: nel Canton Glarona il tasso è dello 0.8.
Ciò significa che gli amici glaronesi sono assai più parchi di noi nel distribuire passaporti rossi, e li fanno pagare anche ben di più. Il che a sua volta significa che dalle nostre parti vigono le naturalizzazioni facili.
Del resto, ogni volta che un Consiglio comunale per fondati motivi – a partire dalla mancanza d’ integrazione del candidato – rifiuta di concedere un’attinenza comunale, ecco che i soliti kompagni multikulti nonché “fabbricatori seriali di svizzeri” (quelli che distribuiscono passaporti elvetici come noccioline, per far sparire il maggior numero possibile di stranieri dalle statistiche e soprattutto sperando di incrementarsi l’elettorato) partono in quarta con le loro campagne d’odio, farcite di accuse di razzismo e fascismo.
Senza il doppio passaporto…
Certo che se la naturalizzazione comportasse l’obbligo di abbandonare il passaporto del paese d’origine, poco ma sicuro che il numero di richieste diminuirebbe sensibilmente. Ma anche il Gigi di Viganello ha capito che su questo fronte non ci sono chance di cambiare le cose; se non lanciando un’iniziativa popolare. Infatti, il triciclo PLR-PPD-P$$ non ne vuole sapere nemmeno di chiedere a chi fa politica a livello federale (!) ed è naturalizzato, di rinunciare al passaporto d’origine. Secondo la maggioranza spalancatrice di frontiere, dunque, un Consigliere federale con due (o tre o più) passaporti non sarebbe un problema! Tüt a posct!
Poi ci chiediamo come mai la Svizzera è messa sempre peggio.
Figuriamoci allora se questa stessa partitocrazia può anche solo lontanamente immaginare di abolire i passaporti plurimi in generale. Ma non sia mai! Gli stranieri naturalizzati devono continuare ad essere addirittura avvantaggiati rispetto agli svizzeri di nascita, che di passaporto ne hanno uno solo!
Lorenzo Quadri