Gottardo, al secondo traforo non c’è alternativa

Come  volevasi dimostrare il numero di transiti di camion attraverso le Alpi sarà più elevato di quello che si credeva. L’Ufficio federale dei trasporti ha ritoccato le proiezioni verso l’alto a 1,4 milioni nel 2030.
Questo vuol dire varie cose; prima di tutto, che l’obiettivo del “transito pesante sul treno da confine a confine” si allontana. Quindi l’utilità di AlpTransit, un’opera da 25 miliardi di Fr fatta per l’UE ma finanziata  tutta dagli svizzeri, si affievolisce sempre più. Si dirà che la riduzione dei tempi di percorrenza tra Lugano e Zurigo gioverà al nostro turismo. Sarà anche vero. Ma ci costa, appunto, 25 miliardi. Con quella cifra ci compravamo la piramide di Cheope e la Torre Eiffel, che di sicuro al turismo avrebbero giovato molto di più!
Altra questione è quella del completamento del traforo autostradale del Gottardo, leggasi secondo tunnel. Le nuove proiezioni rendono ancora più evidente, se mai ce ne fosse bisogno, che il risanamento della galleria attuale può avvenire solo in presenza di un secondo tubo, da utilizzare durante i lavori.
L’ipotesi di chiusura per oltre tre anni della galleria monotubo caricando camion ed automobili sul treno, dunque, si fa sempre più irrealistica. Il risultato sarebbe quello di intasare il Ticino di camion in attesa di venire trasferiti sulle navette, di spendere un miliardo in misure accompagnatorie (una definizione che già puzza di fallimento,  vedi quelle alla libera circolazione delle persone) alla chiusura del tunnel autostradale, di creare megastazioni di trasbordo che devasterebbero il territorio (dove sono gli ecologisti?) e segnerebbero l’affossamento definitivo del progetto di caricare le merci in transito sul treno da confine a confine. Il prezzo lo pagherebbe, ancora una volta, il Ticino.
Inoltre, chiudere per tre anni il tunnel autostradale del Gottardo avrebbe conseguenze occupazionali gravissime per il nostro Cantone, poiché metterebbe l’economia in grave difficoltà portando a licenziamenti massicci.
Licenziamenti che andrebbero ad aggiungersi a quelli sulla piazza finanziaria, provocati dallo sfascio del segreto bancario voluto dal Consiglio federale e dai partiti $torici, $inistra in primis.  E andrebbero ad aggiungersi al disastro occupazionale provocato dalla libera circolazione delle persone, voluta sempre dai partiti $torici e dalla $inistra in primis.
Fa poi specie che la $inistra rosso-verde si  agiti scompostamente contro il secondo tunnel del Gottardo senza aumento di capacità, che quindi non provocherà alcun incremento di traffico. Questo dopo aver sostenuto ad oltranza la libera circolazione delle persone che ha portato sulle nostre strade, intasandole,  56mila auto di frontalieri e migliaia di veicoli di padroncini. Come mai i ro$$o-verdi inveiscono contro il secondo tubo al Gottardo ma non dicono una parola sull’invasione di veicoli di frontalieri (senza controlli di gas di scarico) e padroncini da loro provocati tramite libera circolazione delle persone? Si tenta forse di sviare l’attenzione dalle proprie responsabilità in materia di degrado ambientale e viario?
E, sempre in tema di sviare l’attenzione: non ci si faccia ingannare dal numero delle prese di posizione contro il completamento del Gottardo che appaiono sui giornali. Se esse sono numerose è semplicemente perché a $inistra, essendo tutti o quasi dipendenti del settore pubblico o parapubblico, hanno il buon tempo per scrivere lettere dei lettori (magari durante l’orario di lavoro) e fondare comitati composti sempre dalle stesse persone, per dare l’impressione di essere in molti quando invece si è in pochi. Tempo che chi deve far girare l’economia e creare lavoro per i residenti, evidentemente, non ha. Ma certamente il popolo ticinese, se chiamato alle urne, saprà decidere con saggezza.
Lorenzo Quadri