Come da copione, il Consiglio degli Stati, pomposamente definito “Camera alta”, ne combina peggio di Bertoldo.

Dopo aver cancellato i (modesti) inasprimenti faticosamente decisi dal Nazionale in materia di naturalizzazioni facili, adesso strilla il proprio sì convinto alla devastante politica delle frontiere spalancate. Quella che ci riempie di delinquenti stranieri e di persone con permesso B che si mettono in assistenza (quando invece dovrebbero essere in Svizzera per lavorare).
Del resto è solo di ieri la notizia che, a causa dell’aumento dei furti nelle abitazioni – sempre più spesso accompagnati da azioni violente e prive di scrupoli – i premi assicurativi saliranno. E nümm a pagum. Ma gli autori di furti con scasso nelle abitazioni, piaccia o non piaccia ai politikamente korretti, non sono patrizi di Mascengo.

Il Consiglio degli Stati ha quindi detto njet all’iniziativa popolare “contro l’immigrazione di massa” lanciata dall’Udc e sostenuta dalla Lega. Sull’iniziativa voterà comunque la popolazione. E non ci vuole molta fantasia per immaginare che i signori Senatori si beccheranno una remenata memorabile; la speranza è che i votanti se ne ricorderanno al momento delle elezioni.

Che la Svizzera debba tornare ad avere il controllo sull’immigrazione è il minimo, ma proprio il minimo. Tanto più che i campanelli d’allarme sono suonati da un pezzo. E il disastro emerge perfino dalle statistiche federali, quelle che tanto piacciono alla SECO: il tasso di criminalità e di assistenzialismo tra i cittadini stranieri è quasi doppio di quello degli svizzeri. E, grazie alla pratica delle naturalizzazioni facili, anch’essa sostenuta a spada tratta dal Consiglio degli Stati, le cifre risultano taroccate: infatti i neo-svizzeri spariscono dalle statistiche dei reati, dell’assistenza, della disoccupazione e dell’invalidità.

I Consiglieri agli Stati hanno dichiarato, neanche si trattasse della scoperta del bosone di Higgs, che in realtà con l’iniziativa si vogliono far saltare gli Accordi bilaterali. Quindi alla Camera alta si ammette che, in regime di Accordi bilaterali, la Svizzera ha completamente perso il controllo sui flussi migratori. Strano, quando si trattava di votare su questo tema, i rappresentanti dei partiti $torici dicevano ben altro.

E allora? Certo che i  bilaterali devono saltare. Quindi, se il popolo elvetico voterà l’iniziativa e la conseguenza sarà la denuncia da parte dell’UE del devastante trattato sulla libera circolazione delle persone, vorrà dire che si risparmierà la fatica di raccogliere le firme per far saltare i Bilaterali opponendosi all’estensione della libera circolazione delle persone alla Croazia.
La realtà è una sola: le aperture scriteriate in nome del politikamente korretto – si pensi solo alla querelle attualmente in corso sui permessi B rilasciati a delinquenti – sono state un fallimento su tutta la linea. Quindi, occorre cambiare rotta.
Lorenzo Quadri