Qualche riga sulla questione del cosiddetto “adeguamento” delle rendite AVS, visto che c’è chi monta la panna.

Premessa indispensabile: il carovita del 2.5% sulle rendite di vecchiaia e di invalidità è deciso ed acquisito da tempo. Quindi non era oggetto della discussione.

Di seguito spiego brevemente la mia posizione personale, che non è la posizione ufficiale della Lega, la quale ha espresso la propria contrarietà per il mancato adeguamento integrale (vedi comunicato a pag. 26).

L’adeguamento integrale respinto nei giorni scorsi sia dal Consiglio nazionale che dagli Stati prevedeva un aumento delle rendite AVS / AI di 7 franchi al mese a partire da luglio. Un importo minimo che sarebbe stato versato a tutti, milionari compresi, generando oneri amministrativi importanti (più la spesa che l’impresa). Costo dell’operazione: oltre 418 milioni di franchi per l’AVS e 54 per l’AI, la massima parte dei quali sarebbero andati a persone che non ne hanno bisogno. Non mi pare il modo più adeguato di gestire i soldi dei contribuenti.

Va pure detto che questa pseudo-elemosina versata a pioggia non ha nulla a che vedere con la Tredicesima AVS postulata a suo tempo dalla Lega di Ticinesi sia a Lugano che a livello cantonale, la quale prevedeva aiuti veri e mirati agli anziani che ne hanno effettivamente bisogno. Questa proposta venne però bocciata, sia a Lugano che nel Cantone, in primis proprio da PPD e PS: ovvero quei partiti che adesso pensano di farsi campagna elettorale usando i soldi del contribuente per distribuire oboli a pioggia anche ai ricchi.

Tra l’altro, in Consiglio degli Stati il “micro-adeguamento” è stato respinto anche con i voti di un paio di senatori del PPD: ovvero esponenti del partito che ne ha fatto un cavallo di battaglia, i quali si sono però resi conto che forse l’idea, al di là dell’aspetto propagandistico, nel concreto non era poi così valida.

Per aiutare davvero i nostri anziani occorre rilanciare la Tredicesima AVS nelle modalità proposte dalla Lega. Reputo per contro che un contributo di 7 franchi al mese avrebbe fatto ridere la grande maggioranza dei destinatari, che non ne necessita, ed “inalberare” quanti si trovano davvero in situazioni di ristrettezza, che si sarebbero sentiti presi in giro.

Si tratta, come detto, di una posizione personale. Si può non condividerla. Ritengo però che abbia per sé dei validi argomenti leghisti.

Lorenzo Quadri