Lockdown eterno in patria, ma frontiere sempre spalancate sulla Lombardia zona rossa

Come c’era da supporre, il governicchio federale nella conferenza stampa di venerdì pomeriggio ha annunciato aperture farlocche e decisioni incoerenti: tutto in linea con il grave stato confusionale in cui versa l’esecutivo nazionale ormai da mesi. I 7 scienziati – a partire dal “ministro dei flop” kompagno Berset (P$$) – pretendono di giocare ai piccoli dittatori, senza nemmeno esserne all’altezza. Del resto, il difetto sta nel manico. Il sistema di elezione parlamentare del Consiglio federale taglia fuori dal governo personalità con capacità e carisma, a causa dei veti incrociati tra partiti. Solo personaggi mediocri hanno chance di elezione. In tempo di crisi i limiti dei “governanti” emergono in modo plateale. Già si manifestano nella totale incapacità di gestire i rapporti con la fallita UE. Figuriamoci davanti alla pandemia da stramaledetto virus cinese. La Lega si batté a suo tempo per l’elezione popolare del governicchio federale. Ma la proposta venne spazzata via dalle urne. E adesso ci “grattiamo” i camerieri di Bruxelles.

Aperture farlocche

La nuova (?) fase di aperture è, come detto, incoerente e farlocca.

Farlocca perché  viene messa in consultazione gravata da mille “se”: se accade questo non si apre, se accade quest’altro nemmeno. La puzza di esercizio alibi si avverte a chilometri di distanza.

Incoerente perché si permettono più assembramenti dove non c’è controllo (vedi luoghi privati) mentre gli esercizi pubblici dotati di piani di protezione rimangono ancora una volta a mani vuote. L’accanimento ideologico contro la ristorazione è evidente. Quanto alla riapertura delle terrazze dei ristoranti: sarebbe il colmo se non si facesse! 15 persone si possono assemblare all’esterno senza distanze né mascherine, mentre  non si possono sedere – sempre all’esterno – ad un tavolo con misure di protezione?

Le formulazioni nebulose delle misure daranno inoltre adito ad una sfracca di domande su casi concreti a cui, come si può facilmente immaginare, arriveranno risposte diverse a seconda dei Cantoni.

Del resto questa ennesima presa per i fondelli è la logica conseguenza del voltafaccia del sedicente “centro” PLR-PPD. Quello che nelle commissioni preparatorie del Consiglio nazionale si è schierato a sostegno di aperture più rapide ma poi, al momento di votare nel plenum, ha fatto retromarcia andando ad accodarsi (come di consueto) alla $inistra chiusurista. Dal Parlamento non è pertanto uscita l’auspicabile decisione chiara. Berset e soci ci sguazzano alla grande. Ed infatti già fanno terrorismo con annunci di fantomatiche terze ondate a giustificazione del lockdown eterno.

Il pericolo reale

E qui siamo al colmo della presa per i fondelli. Perché ad esporci al rischio di una terza ondata non sarebbe di sicuro la riapertura in sicurezza di ristoranti e palestre. Il rischio REALE arriva invece dalle frontiere sempre SPALANCATE sulla Lombardia, che da domani torna in zona rossa. Ma sul tema “confini” il governicchio federale non fa un cip.

Forse qualcuno si è già dimenticato che un anno fa il Ticino si è impestato perché il CF non ha chiuso per tempo i valichi con la Lombardia, allora principale focolaio epidemico dell’Occidente. Adesso siamo daccapo. La Lombardia torna zona rossa, la popolazione locale viene rinchiusa in casa dal proprio governo, però può entrare tranquillamente in Svizzera! Berset e soci mandano in fallimento interi settori dell’economia elvetica e generano decine di migliaia di disoccupati per “ridurre la mobilità”; però la mobilità transfrontaliera non si tocca! Altro che la salute: lo ha capito da un pezzo anche il Gigi di Viganello che a Berna la priorità numero uno sono le frontiere sempre spalancate!

Entrano cani e porci

La Germania (Stato membro UE) ha imposto ai frontalieri in arrivo dalla Francia (altro Stato membro UE) il tampone ogni 48 ore. Da noi niente. Intanto dal Belpaese non entrano in Ticino “solo” gli oltre 70mila frontalieri e le svariate migliaia di padroncini. Entrano cani e porci. Per qualsiasi motivo. Anche per delinquere. Vedi il sedicente “influencer”-baüscia milanese del festino illegale alle scuole medie di Locarno. Vedi i rapinatori della stazione di servizio di Pedrinate.

L’unico posto

Domandina facile-facile: ma lo sanno il “ministro dei flop” Berset e compagnia cantante cosa succederà in questo sfigatissimo Cantone quando in Lombardia i cittadini si troveranno reclusi (specialmente nel fine settimana) e l’unico posto dove potranno recarsi malgrado la clausura di Stato sarà il Ticino?

Il governicchio federale tiene le attività chiuse ed in fallimento in Svizzera con la scusa dei contagi che potrebbero magari forse risalire, però fa entrare tutti, senza controlli né tamponi, dalla Lombardia zona rossa?

Qualcuno a Berna si è davvero bevuto il cervello.

Lorenzo Quadri