Il virus cinese ai confini si ferma eccome! Ed infatti, chi li ha chiusi subito…

Lo stramaledetto virus cinese ci ha, come noto, impestati alla grande. Da un paio di settimane numerose attività hanno potuto riaprire (era ora). Speriamo che vada tutto bene.

La situazione del Ticino è molto diversa da quella della Svizzera interna. A Berna o a Zurigo pochi portano la mascherina e l’osservanza della distanza sociale è un optional. Oltregottardo la situazione è percepita in modo assai diverso. Nessuna sorpresa: la Svizzera interna non è stata IMPESTATA DALLA LOMBARDIA per colpa delle frontiere spalancate. I morti ed in contagi sono stati, in proporzione, una frazione di quelli registrati in Ticino. Però la partitocrazia eurolecchina ed il Consiglio federale vogliono riaprire quanto prima le frontiere con il Belpaese. I vicini a sud alzano la cresta ed a Berna calano le braghe.

“Umiliare un territorio”?

Addirittura, un politicante della Valle d’Intelvi che pretende la riapertura del valico di Arogno, di recente ha avuto la bella idea di inveire contro la Svizzera dalle colonne della Provincia di Como. Secondo costui, la Svizzera “umilia un territorio” (il suo) che “non è disposto a subire oltre questa situazione”.

Magari sarebbe ora che questi politicanti d’oltreramina la piantassero con le recriminazioni. Altro che “umiliare un territorio”: in quel territorio, se non ci fosse la devastante libera circolazione delle persone con la Svizzera (libera circolazione che va fatta SALTARE alla votazione del 27 settembre), tanta gente non avrebbe la pagnotta sul tavolo. I politicanti locali dovrebbero tenerlo sempre ben presente.
La Svizzera umilia l’Italia? Il Ticino ed i ticinesi sono quotidianamente umiliati, da anni, dall’invasione da sud!
Le frontiere devono restare CHIUSE. I frontalieri non vogliono fare la coda? Stiano a casa. E lascino il posto di lavoro ai disoccupati ticinesi. Il cui numero è destinato ad aumentare vertiginosamente a causa della crisi economica provocata dallo stramaledetto virus cinese.

Quelli che se la passano meglio

Sta di fatto che i paesi che più sono stati risparmiati dal virus cinese sono quelli che più rapidamente hanno CHIUSO: 1) frontiere 2) grandi eventi 3) scuole.

Vedi l’Australia, l’Austria, la Danimarca, la Norvegia, la Repubblica Ceca, Singapore, Nuova Zelanda, Israele ed altri.

La Svizzera, da parte sua, è arrivata in ritardo su tutto. In particolare proprio sulla chiusura delle frontiere. Ah già, ma i soldatini del triciclo strillavano isterici che chiedere la chiusura delle frontiere “è sciacallaggio”! Il borioso ex segretario di Stato PLR Mauro Dell’Ambrogio scriveva sul settimanale di partito che chi vuole chiudere i confini è tarato! Il kompagno Alain Berset cianciava che i virus non si fermano ai valichi!

I paesi elencati sopra, indubbiamente governati da “tarati” (alcuni pure di sinistra) si sono mossi per tempo ed hanno potuto scongiurare il peggio. Il Consiglio federale ha permesso che il Ticino venisse impestato prima di cominciare a scendere dal pero. Ed il governicchio cantonale, invece di pretendere da Berna le frontiere sigillate, chiedeva le “finestre di crisi” per tenere in lockdown le attività produttive –   presto misureremo le conseguenze economiche ed occupazionali del lockdown – e vietava agli anziani di andare a far la spesa.

Due mesi di letargo?

E c’è anche un altro aspetto da considerare. La Cina ha informato l’OMS sul virus il 31 dicembre 2019. Il Consiglio federale è intervenuto di peso con le sue misure il 16 marzo 2020. Due mesi e mezzo dopo. Cosa hanno fatto i camerieri dell’UE in Consiglio federale in questi due mesi e mezzo? E l’Ufficio federale di sanità pubblica?

Stampa di regime

Cominciamo ad averne piene le scuffie, ma ben oltre il livello di guardia, della stampa di regime che, nella speranza di mungere ulteriori aiuti statali, incensa senza pudore i camerieri dell’UE in Consiglio federale, i  quali addirittura vengono presentati come i salvatori della patria. Quale sarebbe  il loro grande merito? Quello di aver fermato le attività economiche quando tutto il resto d’Europa lo stava facendo? Quello di aver cancellato i grandi eventi dopo che i focolai erano già partiti?

 

Lorenzo Quadri