Il Consiglio federale si adegua ai Diktat UE e calpesta la volontà dei cittadini

Come volevasi dimostrare: sulla questione delle armi detenute dai cittadini onesti, la ministra del “devono entrare tutti”, kompagna Simonetta Sommaruga, prepara la (scontatissima) calata di braghe davanti ai balivi di Bruxelles.

Il Consiglio federale ha infatti pronto il messaggio che riprende il Diktat UE sulle armi. Diktat che sfrutta il pretesto del terrorismo islamico (sottolineare: islamico) per disarmare i cittadini onesti. Che il terrorismo islamico sia un pretesto è evidente. I seguaci dell’Isis per i loro attentati non utilizzano di sicuro armi dichiarate ed acquistate legalmente; quando usano armi da fuoco (il che non è la regola) se le procurano sul mercato nero. Come del resto fanno tutti i criminali.

Una farsa

Le restrizioni UE sulle armi al domicilio, come misure antiterrorismo non servono ad un tubo. Ben altri sarebbero i provvedimenti da prendere: ad esempio, espellere sistematicamente e senza tante pippe mentali tutti i jihadisti, chiudere le frontiere, dichiarare fuori legge le associazioni islamiste, proibire i finanziamenti esteri a moschee e centri culturali islamici, eccetera. Tutte misure che però non piacciono alla ministra del “devono entrare tutti” Sommaruga: perché bisogna essere “aperti e multikulti”. Le limitazioni sulle armi detenute dai cittadini onesti, invece, alla Simonetta piacciono assai. Ed infatti già nel 2011 tentò il “colpaccio” disarmista, ma venne asfaltata in votazione popolare. Adesso i balivi di Bruxelles danno ai loro camerieri bernesi la possibilità di rottamare una volta di più la volontà popolare sgradita. Una vera goduria!

E il neo-ministro?

Forse abbiamo qualche problema di arteriosclerosi, ci pare però di ricordare che, prima della sua elezione in Consiglio federale, il neoministro italo-svizzero Ignazio KrankenCassis avesse detto di essere contrario ai Diktat UE nel diritto delle armi elvetico (che è una delle varie specificità di un paese, il nostro, che, a differenza degli Stati eurofalliti, si fonda sulla fiducia tra cittadino e Stato). Lo stesso KrankenCassis è stato anche membro – per la durata di un battito di ciglia, evidentemente in funzione elettorale  – dell’associazione Pro Tell. La quale si batte per un diritto liberale delle armi. Ma questa è ormai storia del passato; recente, ma sempre passato. Sicché, “passata la festa (elezione) gabbato lo santo”: adesso la kompagna Sommaruga può tranquillamente sabotare le tradizioni, le leggi, la volontà popolare svizzera in materia di armi al domicilio dei cittadini senza che il collega titolare degli Esteri abbia a profferire un cip.

Silenzio tombale

Del resto, Cassis non è l’unico a tacere. A livello politico in generale, sul Diktat UE contro le armi detenute legalmente sembra calato il silenzio. Il Mago Otelma prevede che alle Camere federali la partitocrazia del triciclo, come da consolidata abitudine, si accoderà alla Simonetta nel calare le braghe davanti agli eurobalivi.

Sovranità svizzera ancora una volta rottamata nel nome dei fallimentari accordi Schengen! Già, perché le “restrizioni UE” sono degli sviluppi degli accordi di Schengen. Questi deleteri trattati, oltre a farci invadere da frontalieri del crimine e da finti rifugiati, sono dunque un grimaldello di Bruxelles – e dei suoi camerieri nostrani – per esautorare il “popolazzo”. Con gli accordi di Schengen, la sovranità svizzera viene gradualmente rottamata.

Di conseguenza, il messaggio sulle restrizioni in materia di armi legalmente detenute se (come è facile prevedere) verrà approvato dalla maggioranza del parlamento federale, va referendato. Non solo per il suo contenuto, che come detto è contrario alle nostre leggi, alle nostre tradizioni e alla volontà espressa dai cittadini nel 2011; ma anche perché alle intrusioni degli eurobalivi che vogliono comandare in casa nostra non va lasciato alcuno spazio.

Sommaruga e compagnia cantante minacciano (?) che in caso di referendum anche gli accordi di Schengen sarebbero a rischio? Tanto meglio! Questi fallimentari accordi sono da disdire quanto prima!

Lorenzo Quadri