Tutti razzisti anche a Sciaffusa, malgrado non ci sia la Lega? Oppure sono queste iniziative degli spalancatori di frontiere ad essere delle boiate pazzesche?
Stranamente su questa notizia i nostrani spalancatori di frontiere non hanno emesso un cip: chissà come mai? Fatto sta che i loro omologhi sciaffusani due settimane fa si sono presi una tranvata, ma di quelle memorabili. Mentre infatti in Ticino si votava su expo, nel Canton Sciaffusa i cittadini erano chiamati alle urne per esprimersi sulla concessione del diritto di voto e di eleggibilità ai cittadini stranieri residenti nel Cantone da più di 5 anni.
Ebbene, la proposta è stata letteralmente asfaltata dalle urne: infatti l’85% dei votanti – con una partecipazione al voto del 68,2% – ha depositato una secco NO.
Silenzio tombale
Per i rottamatori della Svizzera, per i $ignori del “dobbiamo aprirci e chi non ci sta è un becero populista e razzista” il voto sciaffusano è una débâcle, una disfatta, una Caporetto, una Waterloo. Chiamatela come volete, ma il senso non cambia: uno sfacelo. Nessuna sorpresa, dunque, che i loro omologhi nostrani, di regola assai loquaci, anzi diciamo pure petulanti, abbiano stavolta adottato la linea del silenzio sepolcrale. Ma guarda un po’. Stesso discorso per i gazzettieri di partito, in primis quelli che hanno colonizzato la radiotelevisione di sedicente servizio pubblico. Muta come un branco di cavedani anche la schiera di intellettualini e tuttologi da salotto, abbarbicati alla greppia pubblica come cozze allo scoglio. Ma ri-guarda un po’!
Maggioranza bulgara
Ma come, i razzisti della Svizzera non dovevano essere i Ticinesi per colpa della Lega? Ma a Sciaffusa la Lega non c’è. Eppure l’85% dei cittadini asfalta il voto agli stranieri. Ribadiamo: l’85% dei cittadini! Percentuali assolutamente eccezionali nelle nostre consultazioni democratiche, dove le maggioranze bulgare sono merce rarissima. Nemmeno le misure per contenere l’invasione da sud in questo Cantone devastato dalla libera circolazione delle persone senza limiti riscuotono consensi così ampi.
E, se questo accade, può voler dire solo una cosa. Che la proposta di concedere il voto agli stranieri è una boiata pazzesca. Che differenza c’è tra uno svizzero e uno straniero se anche gli stranieri possono votare e addirittura essere eletti? Inoltre: chi eleggerebbe stranieri, e con quali finalità? Di neo-naturalizzati di $inistra che fanno politica e si candidano ad ogni cadrega immaginabile solo per sfogare il proprio astio contro la Svizzera e gli svizzeri ce ne sono già a sufficienza, anche alle nostre latitudini. Con che tolla chi non vuole nemmeno fare lo sforzo di superare un esame di naturalizzazione pretenderebbe di gestire la cosa pubblica? E se lo straniero residente può votare ed essere eleggibile, che vantaggio ha lo svizzero nel proprio paese? Vogliamo istituzionalizzare il privilegio degli stranieri in casa nostra?
Doppio passaporto da abolire
Semmai, il discorso da fare è proprio quello inverso: è tempo di abolire l’aberrante doppio passaporto, che permette al titolare di estrarre ora l’uno ora l’altro documento a seconda della convenienza. Illuminante, al proposito, l’esempio recente della sciatrice che fa slalom tra una nazionalità e l’altra in base al tornaconto economico. Il voto di Sciaffusa è quindi un assist per rilanciare questo tema.
Lorenzo Quadri