Si parla di centinaia di milioni ogni anno. Ma naturalmente, se si vuole saperne di più…
Nel Belpaese gli sbarchi di finti rifugiati sono da tempo ripresi alla grande.
I migranti economici adesso non solo hanno lo smartphone: come abbiamo letto di recente, arrivano anche con occhiali da sole, trolley e barboncino al guinzaglio. Proprio come dei turisti, insomma. Infatti, questo sono: turisti alla ricerca dello Stato sociale più generoso da cui farsi mantenere. E’ quindi manifesto che tanti di questi finti rifugiati con smartphone, occhiali da sole, trolley e barboncino raggiungeranno la Svizzera. Da notare che questi turisti dell’asilo provengono principalmente dalla Tunisia. Dove non risulta ci sia alcuna guerra in corso. Trattasi, al contrario, di una nota destinazione turistica. Che però, come tutto il mondo del resto, si trova ora in difficoltà a causa dello stramaledetto virus cinese, che ci ha impestati per colpa delle frontiere spalancate e della libera circolazione.
Portano anche il virus
Come ha capito ormai anche il Gigi di Viganello, i finti rifugiati adesso portano anche il virus. E quelli sbarcati nel Belpaese non rispettano le misure di quarantena. Chiaro: lorsignori arrivano in Europa con l’intento di fare la bella vita a carico del solito sfigato contribuente. Mica per farsi rinchiudere in quarantena.
Torna dunque a porsi con prepotenza – anche in relazione all’ennesimo, ingiustificato aumento dei premi di cassa malati che chi cuccheremo nel 2021 – il tema dei costi sanitari generati dai migranti economici. Ovviamente non si intende solo quelli relativi a malattie, ma anche quelli provocati da atti violenti. Vedi ad esempio l’accoltellamento tra iracheni, uno dei quali asilante, avvenuto nelle scorse settimane in quel di Pregassona. Il fatto di sangue ha reso necessari ricoveri ospedalieri e trasferte in ambulanza.
Le cifre non vengono rilevate
Ebbene, ma c’era da aspettarselo: chi volesse vederci chiaro sui costi sanitari generati dagli asilanti, scoprirà che è impossibile. Ed infatti, ma tu guarda i casi della vita, cifre al proposito non ce ne sono: la Confederella non le rileva. Non ci vuole una grande fantasia per immaginare il perché. Niente cifre, dunque; solo delle indicazioni vaghe e parziali. Ma comunque sufficienti a far rizzare i capelli in testa. Ad esempio, si sa che nel 2017 la Confederazione ha versato ai Cantoni la bellezza di 117 milioni di Fr per i costi sanitari da essi sostenuti per gli asilanti. Nel 2015 la somma ammontava a 140 milioni.
Altra informazione disponibile: nel 2015 i finti rifugiati costavano in cure mediche in media l’8.8% in più rispetto alla popolazione residente. Su questo dato ci si potrebbe sbizzarrire con varie ipotesi. Visto che i migranti economici sono tutti prestanti giovanotti, e non fragili anziani, e visto che nel 2015 il virus cinese era ancora al di là da venire: vuoi vedere che gli alti costi sanitari si giustificano con le risse che vedono protagonisti dei richiedenti l’asilo?
E le cure dentarie?
Interessante, si fa per dire, anche l’aspetto relativo alle cure dentarie a cui i finti rifugiati hanno “ovviamente” diritto. Anche a tal proposito, chissà come mai, di cifre ufficiali non ce ne sono. Le cure dentarie degli asilanti coperte dalla LAMal sono finanziate tramite i premi di cassa malati; quelle non coperte dalla LAMal, per contro, le finanzia l’assistenza. Quindi alla fine paga sempre Pantalone. Ed ovviamente – considerate le parcelle dei dentisti – non si tratta di cifre modeste. Naturalmente i finti rifugiati con smartphone e barboncino hanno diritto alle stesse prestazioni di cassa malati degli svizzerotti che da una vita pagano premi fuori di testa. Il governicchio federale, interpellato al proposito, respinge orripilato l’ipotesi di creare una cassa malati “light” per asilanti: “Sa po’ mia! Vergogna! E’ discriminazione!”.
Altra questione da rilevare è che spesso e volentieri il fatto di seguire trattamenti medici – sulla cui utilità si potrebbe verosimilmente disquisire a lungo – viene utilizzato dai migranti economici come pretesto per evitare i rimpatri.
Ne fanno arrivare sempre di più
Ancora una volta, dunque, il governicchio federale nasconde gli imbarazzanti costi dell’asilo. Poi vuole fare entrare sempre più finti rifugiati, pensando di farsi bello nei gremi internazionali. Risultato: i miliardi che si spendono per i migranti economici mancano per le necessità dei cittadini e dell’economia svizzera. Ma i camerieri bernesi dell’UE se ne impipano: “prima gli altri!”. Inutile dire che la partitocrazia spalancatrice di frontiere e la stampa di regime applaudono giulive.
Ma avanti, continuate a votare per il triciclo e per i suoi soldatini…
Lorenzo Quadri