La kompagna Simonetta Sommaruga, quella che ama ripetere, dentro e fuori dalle sedi istituzionali, che “dobbiamo aiutare l’Italia” nell’affrontare l’emergenza clandestini, comincia ad accorgersi che qualcosa ciurla nel manico?

Per la serie: dopo averne mangiate dieci fette, ci si accorge che era polenta?

Si è appreso infatti che Sommaruga ha scritto all’UE. La richiesta: Bruxelles deve far sì che il Belpaese applichi gli accordi di Dublino.

Mancate registrazioni

Tradotto, questo significa che l’Italia deve registrare gli asilanti. Però non lo fa. “Et pour cause”. Infatti registrare l’asilante significa essere costretti a riprenderlo se questo presenta domanda d’asilo in un altro paese firmatario del trattato di Dublino. Svizzera compresa.

In materia di rinvii, gli Stati UE, agli amici di merende italiani, non fanno alcuno sconto. Diversamente dalla Svizzera.

La Francia ha rimandato indietro clandestini a migliaia. L’Austria ha fatto lo stesso. La Germania idem con patate. E da mezza Europa sono piovute esplicite minacce di chiusura delle frontiere.

La ministra di giustizia Sommaruga, come detto dopo la decima fetta, si è accorta che il numero di rinvii in Italia è drasticamente crollato. Perché appunto il Belpaese non rispetta gli accordi di Dublino. Da qui lo scritto alla Commissione europea che ovviamente sarà privo di qualsiasi effetto.

“Purtroppo”?

Ma come: la non registrazione dei clandestini da parte degli amici italici non doveva essere tutta una balla della Lega populista e razzista?

Così s’indignavano, infatti, i politikamente korretti quando il Mattino denunciò per primo le inadempienze italiane.

 Adesso è la stessa Italia ad ammettere che “purtroppo” non è in grado di registrare adeguatamente tutti gli immigrati. “Purtroppo”? Svizzerotti fessi sì, ma proprio fessi-fessi no. L’intenzionalità è palese. Del resto fonti bene informate parlano di ordini ministeriali espliciti.

Il sospetto è invece che la controparte elvetica, in perfetta sintonia con il cliché degli svizzerotti ligi al dovere, registri tutti senza eccezioni. Compresi asilanti intercettati su treni in transito  che non avevano alcuna intenzione di fermarsi nel nostro paese, ma erano diretti a Nord.

Asilanti vostri

La posizione austriaca nei confronti della Penisola è di un’evidenza solare, e si riassume così: “mare nostrum? Quindi immigrati vostri”. Con l’operazione mare nostrum l’Italia invece di respingere i clandestini – come fanno ad esempio la Grecia e la Spagna – li va a prendere. In questo modo, come ha scritto il Washington Post, l’Italia è diventata il “ventre molle” dell’immigrazione europea. E allora, come dice il proverbio, chi è causa del suo mal… non cerchi di scaricarlo sul groppone altrui!

La richiesta da fare

Quindi, invece di andare a ripetere in parlamento e fuori che “dobbiamo aiutare l’Italia” per poi accorgersi che l’Italia non fa i compiti – a dimostrazione di quanto sia meritevole di aiuto… – la kompagna Simonetta farebbe invece bene a chiedere all’Italia la fine immediata dell’operazione Mare Nostrum; visto che poi sono cavoli (anche) nostri.

Si preferisce invece, come al solito, imporre i finti asilanti alla popolazione svizzera. Con tanto di operazioni fuori legge come i lavori al centro asilanti di Losone iniziati prima della decisione sull’effetto sospensivo di un ricorso del Guastafeste (interrogazione al proposito ancora pendente presso il Consiglio federale).

Che benefici si immagina di poter trarre dal fare gli zerbini a spese della popolazione, rimane un mistero.